
Alessandro Rebuscini
"Est modus in rebus".
Credo che non ci sia momento più adatto di questo per riscoprire questo antico proverbio cinese. Sono tempi di cambiamenti ed incertezze, questo è davanti agli occhi di tutti. Possiamo scegliere di lamentarci e rifugiarci dietro i muri che ci costruiamo per proteggerci dal vento, oppure possiamo costruire un mulino che possa creare energia che possiamo utilizzare per noi stessi e/o condividerla con gli altri. Questa immagine ci fa capire che davanti alle difficoltà abbiamo sempre la possibilità di trovare una soluzione cogliendo i lati positivi. È facile tutto questo? Assolutamente No! Infatti richiede sicuramente più sforzo il costruire un mulino funzionante rispetto che ergere un muro dietro al quale ripararci in attesa che il vento si calmi. Ma se non siamo disposti a cambiare e a provarci resteremo sempre lì dietro a quel muro a lamentarci. A noi la scelta. Io ho scelto la seconda strada... Realizzato con: www.canva.com


Alessandro Rebuscini
"Est modus in rebus".
Gruppo di studio dedicato all'approfondimento del karate tradizionale di Okinawa attraverso la pratica dello stile SHORIN RYU. Le lezioni si terranno la domenica mattina dalle ore 09:30 alle ore 11:00 attraverso la piattaforma Zoom. Per poter svolgere alcuni esercizi nel modo più funzionale sarebbe consigliabile la presenza di un compagno di allenamento ma viste le ultime direttive in termini di precauzioni contro il COVID-19 è preferibile partecipare singolarmente o, se possibile, con un membro dello stesso nucleo famigliare. Questa è la locandina del primo incontro la cui data è da definirsi in base ai partecipanti e le diverse necessità. Per ulteriori informazioni contattatemi anche via messaggo privato. Buona giornata.


Alessandro Rebuscini
"Est modus in rebus".
In tutta la terra, in questo periodo dell'anno, anticamente si credeva che visto l'accorciarsi del giorno in favore della notte il mondo dei vivi e quello dei morti diventavano più vicini. Non è un caso che diverse culture celebrano alcune feste in memoria dei propri cari venuti a mancare. I vivi secondo queste tradizioni hanno il compito di accogliere il ritorno dei propri antenati e nei diversi luoghi del nostro pianeta lo facevano, e in alcuni luoghi lo fanno tutt'oggi, addobbando le tavole e le case con cibo stagionale e addobbi di vario genere. Il cibo rappresenta la vita ma allo stesso modo in questo contesto funge da connettore tra il mondo dei vivi e quello dei morti. Oggi viviamo questa "festa" con tristezza, forse perché condizionati da alcuni aspetti culturali che hanno cercato di eliminare queste antiche tradizioni considerate pagane. Io personalmente trovo affascinanti queste antiche pratiche e ritengo che sarebbe giusto riscoprirle e farle conoscere, anche perché sono testimonianze di quanto l'essere umano sia guidato dagli stessi sentimenti a prescindere dal luogo di nascita. Colgo l'occasione per ricordare i miei cari e tutti i miei antenati che sono sicuro sono stati sono e saranno sempre al mio fianco. Realizzato con: www.canva.com

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