Riccardo Polverosi

Storia & Antichità

Tutti insieme appassionatamente

2018-06-21 19:26:23

Pochi lo sanno, ma nella Vienna del 1913 sono vissuti a pochi metri uno dell'altro alcuni tra gli uomini più influenti del 20esimo secolo: l'imperatore Francesco Giuseppe, il padre della psicanalisi Sigmund Freud e un giovane pittore fallito, un certo Adolf Hitler. Inoltre per la capitale austriaca passarono anche due capi dei bolscevichi russi, un esiliato Lenin e un georgiano, Iosif Drugazvili (più tardi noto come Stalin). Chissà se si sono mai incontrati... Fonte: HistoRick

Riccardo Polverosi

Storia & Antichità

Menzogne rivoluzionarie

2018-06-17 11:24:32

Nel periodo noto come "Sessantotto", nota epoca di contestazione e cambiamento sociale, molti giovani europei (italiani inclusi) trovarono ispirazione in una cosa che stava accadendo in Cina ad opera di Meo Zedong: la Rivoluzione Culturale. I giovani si misero a inneggiare a Mao, Che Guevara, Ho-Chi Minh e molti altri individui rivoluzionari, ma fu soprattutto Mao con il suo Libretto Rosso e le famose Guardie Rosse a conquistare i cuori degli studenti. La Rivoluzione Culturale in Cina veniva venerata e alcuni gruppi di studenti tentarono di replicarla, ovviamente senza grande successo. Quello però che non sapevano era che la Rivoluzione Culturale non era affatto ciò che pensavano: infatti sebbene fosse iniziata (apparentemente) ad opera di studenti che protestavano contro le ingiustizie delle università cinesi, in realtà era un puro e semplice regolamento di conti all'interno del Partito Comunista Cinese. Mao si servì delle Guardie Rosse per far fuori o esiliare tutti quelli che non condividevano la sua visione, in particolare contro i dirigenti e funzionari che l'avevano allontanato dal potere nei primi anni Sessanta, dopo il fallimento del suo (sciagurato) Grande Balzo in Avanti. A conti regolati le Guardie Rosse dovettero sciogliersi, chi non obbedì ebbe dei faccia a faccia con polizia e militari. In sostanza, quelli che inneggiavano a Mao e sventolavano il Libretto Rosso avrebbero fatto meglio a informarsi meglio anziché infiammarsi per un'illusione... Fonte: HistoRick

Riccardo Polverosi

Storia & Antichità

Follie alla corte russa

2018-06-15 20:46:36

Tra il 1730 e il 1740 la Russia fu governata dall'imperatrice Anna I, nipote di Pietro il Grande. Oltre che per le sue manovre politiche spregiudicate, Anna è famosa per le assurdità e stravaganze della sua corte. Nei palazzi imperiali di San Pietroburgo infatti accadevano cose che rendevano la corte russa una delle più discusse del tempo: pare che l'imperatrice si divertisse molto ad umiliare l'antica nobiltà russa (a cui preferiva quella germanica). Sono passate alla storia alcune delle iniziative della sovrana contro i "poveri" nobili russi: - il principe Volkonski fu costretto a produrre con le proprie mani la crema del cane dell'imperatrice - la moglie del principe invece doveva nutrire il coniglio dell'imperatrice, passandogli con i denti le foglie di lattuga - un anziano cortigiano che aveva fatto infuriare l'imperatrice fu costretto a sposare una delle sue serve e a passare la notte di nozze (tutto nudo) con la moglie in una grotta di ghiaccio nel giardino del palazzo imperiale. Questo non giovò molto alla salute del vecchio uomo - infine pare che Anna facesse suonare le campane di San Pietroburgo per vedere la prontezza della popolazione (all'epoca le campane erano segnale di incendi o altre calamità) Secondo alcuni le stranezze/prepotenze dell'imperatrice derivano dall'insicurezza dovuta al suo aspetto: era sempre stata in sovrappeso, addirittura c'è stato chi la paragonò ad "un prosciutto della Vestfalia" e a lei questo non è mai andato a genio. Non c'è da stupirsi se quando la donna tirò le cuoia furono in pochi a piangerla seriamente... Fonte: HistoRick

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