Riccardo Polverosi
Storia & Antichità
Corrotto fino al midollo
2018-07-17 20:02:06
Negli ultimi decenni della Repubblica, Roma fu flagellata da un male attivo ancora ai giorni nostri: la corruzione. All'epoca i politici come pretori e propretori erano soliti fare man bassa di qualsiasi fonte di ricchezza gli capitasse a tiro, svuotando sistematicamente le province romane. Questa corsa al denaro aveva essenzialmente due scopi: fare la bella vita e soprattutto velocizzare il cursus honorum, cioè la carriera politica, comprando l'elezione alle varie magistrature. Un esempio lampante di politico romano corrotto fu l'incapace e dissoluto Gaio Licinio Verre, propretore (governatore) della Sicilia: passò tutta la vita ad accumulare ricchezze e pugnalare alle spalle gli altri. In Senato, il famoso Cicerone attaccò Verre senza pietà al punto che riuscì a farlo processare e condannare, nonostante Verre pagò solo tre milioni (su quaranta di risarcimento). Pare tuttavia che Verre una cosa buona l'abbia fatta: grazie alla sua abilità nella corruzione, nel 72 a.C. convinse i pirati che avevano fatto un accordo con Spartaco ad abbandonare il gladiatore ribelle e il suo esercito (imbrogliando alla grande i poveri schiavi)... Fonte: HistoRick
Riccardo Polverosi
Storia & Antichità
Paure elettorali (più o meno immotivate)
2018-07-09 10:47:56
Nel 1948 in Italia ci furono le prime elezioni dopo il referendum monarchia/repubblica. Dato il momento storico, lo scontro era ovviamente tra la Democrazia Cristiana e il Partito Comunista: sembrava che da quelle elezioni dipendesse il futuro del paese nei decenni a venire. In campagna elettorale entrambi i partiti ricorsero a immagini e parole forti, non solo a proprio favore ma anche contro l'avversario, in particolare la DC sfruttò i manifesti per instillare negli elettori il "terrore rosso" con immagini dell'esercito sovietico che conquistava l'Europa. In Friuli addirittura si diffuse la paura di un'imminente invasione ad opera della Iugoslavia di Tito, che aveva appena annesso la zona B del Territorio Libero di Trieste. Ma il futuro era già stato delineato: la DC vinse le elezioni e l'Italia entrò nella NATO e quindi nel mondo "libero". Per quanto riguarda l'invasione iugoslava, era tutta una montatura: Tito e Stalin erano ai ferri corti (il primo rifiutava qualsiasi ingerenza/interferenza del secondo nei propri affari), quindi nella realtà era la Iugoslavia che temeva un'invasione da parte di Mosca! Evidentemente negli anni Quaranta le informazioni non correvano veloci come oggi... Fonte: HistoRick
Riccardo Polverosi
Storia & Antichità
Non si origlia!
2018-07-06 10:44:33