Scribacchina
Che caratteraccio che aveva ed era proprio questo che mi piaceva di lei.
Non era comune a niente di quello che avevo conosciuto fino a quel momento. Era totalmente ingestibile, completamente dannata, fottutamente se stessa. Aveva quello strano vizio di alzare gli occhi al cielo quando qualcosa la infastidiva e a me, questo, faceva impazzire.
Le labbra perfette, i capelli in disordine e quella voce, Dio quella voce; poteva mandare a fanculo chiunque e sarebbe sembrata la cosa più romantica del mondo.
Non riuscivo a farmene una ragione, lei sorrideva ed io facevo il giro della terra in trenta secondi.
Era arte e colori mai visti. Paradiso ed inferno, il mio libro preferito, la mia città, il posto in cui sarei sempre tornato, gli occhi che avrei voluto avere sempre addosso.
Scribacchina
Assalito
Improvvisa
alle spalle della mente
un gelido manto
tristezza del perduto
tristezza del mai stato
viscere annodate alla gola
e il mare che scivola
in volto
Scribacchina
Buona vita a chi?
Trovo l'espressione "buona vita" di una tristezza infinita: un frettoloso dovuto "addio" con una puntina di disprezzo, un freddissimo buona fortuna nell'eccezion più negativa.
La lingua italiana ha tanti vocaboli e tanti modi di dire. A volte "less is more". Certe frasi assumerebbero altri significati se il punto venisse messo prima.