Il Fuoco dell'Anima

[...] Io lascio mormorare gli uomini non illuminati e superficiali riguardo a quella giustizia che punisce i figli per le colpe dei genitori. E non mi richiamerò a quella legge fisica in base alla quale una fonte inquinata trasmette le sue impurità ai suoi prodotti, perché l'analogia sarebbe falsa e odiosa se applicata a ciò che non è fisico. Ma, se la giustizia può affliggere i figli a causa dei padri, essa può anche purificare i padri per mezzo dei figli; ed anche se ciò supera la capacità di comprensione degli stolti, dovrebbe consentirci di sospendere il nostro giudicare fino a che non saremo ammessi nel concilio dei saggi. [...] ~ Tratto da "Degli Errori e della Verità" di Louis Claude de Saint Martin

Il Fuoco dell'Anima

GIORDANO BRUNO E IL PENSIERO ROSACROCIANO: LA MORTE E LA REINCARNAZIONE L’anima (spirituale) è indivisibile ed attorno ad essa gli atomi si aggregano alla nascita e si disgregano alla morte. Rispetto al suo precedente comportamento nelle varie incarnazioni, l'anima trova sedi (corpi) e stati diversi in cui nascere. Non essendo affatto dissolubile la sostanza delle cose, non bisogna temere la morte, ma, come afferma Pitagora, attenderla come un momento di passaggio; essa infatti implica una dissoluzione completa per i composti, ma non per la sostanza; essa riguarda gli eventi. Altrimenti scambieremmo la sostanza con i suoi singoli accidenti, dal momento che l'efflusso dal nostro corpo e l'influsso sul nostro corpo sono continui. Insomma, solo in virtù della sostanza indivisibile dell'anima noi siamo ciò che ci troviamo ad essere, intorno alla quale, come intorno ad un centro, si compie la disgregazione e l'aggregazione degli atomi. Di qui, dal momento della nascita a quelli successivi della vita, uno spirito ordinatore si espande in quello che è il nostro corpo, e si diffonde dal cuore, nel quale, alla fine, ritorna come gli orditi della tela di un ragno che convergono al centro in modo da entrare ed uscire per la medesima via percorsa e per la medesima porta. La nascita è dunque l'espansione del centro, la vita una sfera compiuta, la morte una contrazione verso il centro. Deriva un validissimo argomento a conferma della nostra immortalità dal principio secondo cui la sostanza indivisibile, la quale dà origine, agglomera, disgrega, ordina, vivifica, muove, intesse, e come un mirabile artefice è preposta a tanta opera, non debba affatto essere di condizione inferiore agli enti corporei, dei quali essa è veramente il fondamento eterno, che sono aggregati, disgregati, ordinati, mossi e da essa dipendono. Rispetto al suo precedente comportamento durante la sua permanenza nel corpo, l'anima si dispone variamente per le successive incarnazioni secondo Pitagora, i Saducei, Origene e molti altri tra i Platonici. Non è quindi casuale il mutamento delle sedi da parte dell'anima, come non lo è quello delle parti che formano la massa corporea. Per cui alcune anime s'incarnano in comuni esseri umani, altre in eroi, altre ancora assumono forme degradanti. Ciò almeno secondo l'opinione di coloro i quali ritengono tutte le cose, tranne l'uno, sottoposte ad un perenne mutamento. ~ Giordano Bruno, De triplici minimo et mensura (Libro 1° Cap. 3)

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Il Fuoco dell'Anima

Il Grande Arcano della Magia, l’arcano unico ed incomunicabile, ha per scopo di mettere in qualche modo la potenza divina al servizio della volontà dell’uomo. Per arrivare alla realizzazione di questo arcano bisogna “sapere” ciò che uno deve fare, “volere” ciò che fa, “osare” ciò che si deve, “tacere” con discernimento. Sono i “quattro verbi” della Cabala, equivalenti ai quattro animali misteriosi della Sfinge, agli elementi e a tutto il simbolismo del “quaternario” che si ricollega alle quattro lettere del Nome Sacro, sintesi del Grande Arcano e chiave di tutti i misteri magici e alchemici. ~ Eliphas Levi, Il Grande Arcano

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