La vera terapia consiste nell'approccio al Divino; più si raggiunge l'esperienza del Divino, più si è liberati dalla maledizione della patologia.
~ Carl Gustav Jung
“La maggior parte della sofferenza umana è inutile. Ce la infliggiamo da soli fino a quando, a nostra insaputa, si lascia che la mente prenda il controllo della nostra vita. La sofferenza è necessaria nella misura in cui ti fa rendere conto di ciò che non è necessario. Non sono le situazioni a farti infelice. Possono procurarti dolore fisico, ma non ti fanno infelice, i tuoi pensieri ti fanno infelice. Le tue interpretazioni, le storie che racconti a te stesso, ti fanno infelice. È la nostra mente, dunque, a causare i nostri problemi, non le altre persone, non “il mondo esterno” è la nostra mente, con il suo flusso di pensieri pressoché costante, che pensa al passato e si preoccupa del futuro. Noi commettiamo il grave errore di identificarci con la nostra mente, pensando che questa sia la nostra identità, mentre in realtà noi siamo esseri ben più grandi. Nel momento in cui inizi a osservare la parte di te che pensa, si attiva un livello superiore di consapevolezza. Allora comprendi che esiste un vasto regno di intelligenza oltre il pensiero e che quest’ultimo ne è solo un aspetto minore. Comprendi anche che le cose che contano davvero (la bellezza, l’amore, la creatività, la gioia, la pace interiore) sorgono al di là della mente. E inizi a risvegliarti.”
~ Eckhart Tolle
[...] Come potrebbe l'estasi divina essere infinita e dinamica senza infinite relazioni con infinite anime-coscienze? Leibniz chiamava queste infinite anime Monadi. E in ogni Monade si trova, ripiegato, un infinito: “...nella misura in cui l'anima è piena di pieghe all'infinito, può tuttavia spiegarne un esiguo numero nel suo interno, quelle che vengono a costituire il suo dipartimento...." In ogni anima si trova l'infinità dell'universo: "...L'anima è una sostanza semplice...[...] Vi è un'infinità di figure e di movimenti presenti e passati che entra nella causa efficiente del mio scrivere presente...[...]...ogni Monade[….] è confusa nel dettagliare tutto l'universo [...] diversamente ogni Monade sarebbe una Divinità. Non è nell'oggetto di cono- scenza, ma nel modo di conoscere l'oggetto che le Monadi sono limitate. Esse tendono tutte, confusamente, all'infinito, al tutto, ma sono limitate e differenziate secondo gradi delle loro percezioni distinte." Leibniz propone secoli prima di Freud la nozione di inconscio, che altro non è se non l'infinità che è ripiegata in ogni coscienza e che rimane oscura; la parte chiara e distinta dell'anima è l'io cosciente, la personalità unica che caratterizza ogni essere materiale.
Più un'anima riesce a dispiegare l'infinito che si trova in essa e più divina diventa. Questa riduzione della parte inconscia è da sempre lo scopo di ogni Yoga, infatti nell'ultimo verso dello Yoga Sütra è affermato: "puruşãrthasūnyānām gunănām pratiprasavah". (Il praticante raggiunge la suprema libertà quando è libero dalle identificazioni mentali dei tre Guna). La pura coscienza, senza più condizionamenti inconsci (determinati dai tre Guna), questo è lo stato di un'anima liberata. Leibniz, da vero esoterista, mostra l'anima come punto metafisico di pura coscienza ed energia, esattamente come fanno le Upanişad: "L'anima individuale, sappilo, è la centesima parte di un capello diviso in cento parti, dall'altro essa può raggiungere l'infinità." Ogni anima è scintilla divina, della stessa sostanza dell'infinito ma infinitesimale, specchio dell'infinito pur essendo un semplice punto, essa è un paradosso del tutto irraggiungibile con gli strumenti materiali e le categorie della logica, l'anima trascende spazio-tempo, è la sorgente della coscienza e dà vita ad ogni corpo. [...]
~ Tratto da "UNIVERSI PARALLELI - L'esoterismo nel pensiero di Leibniz per muoversi nell'infinito" di Valentino Bellucci