Il Fuoco dell'Anima

Se vuoi la liberazione ma ancora dici "mio", se pensi di essere il tuo corpo, non sei un saggio né un cercatore: sei semplicemente una persona che soffre. Sino a che la mente non distinguerà la natura dell'anima dal mondo della materia sarà costretta a soggiacere al dolore, all'illusione, alla malattia, all'egoismo, all'avidità, all'inimicizia. Il Testimone unico si riflette, sotto forma di "io sono", in innumerevoli corpi. La personalità è solo un prodotto dell'immaginazione. Il Sè manifesto è vittima di questa immaginazione. Il prenderti per ciò che non sei è all'origine della tua schiavitù. ~ Nisargadatta Maharaj

Il Fuoco dell'Anima

"Impara prima - o tu che vuoi far parte del nostro antico Ordine! - che l’Equilibrio è la base dell’Opera. Se tu stesso non hai un fondamento sicuro, su cosa ti baserai per dirigere le forze della Natura? Sappi poi, che l’uomo è nato in questo mondo in mezzo alle Tenebre della Materia, e alla lotta di forze confliggenti; così il suo primo sforzo deve essere di cercare la Luce attraverso la loro riconciliazione. Inoltre tu, che affronti prove e difficoltà, gioisci perché di esse, in esse è la Forza, e sono il mezzo grazie al quale si apre il percorso verso la Luce. Come potrebbe essere altrimenti, o uomo, la cui vita non è che un giorno nell’Eternità, una goccia nell’Oceano del tempo; come potresti, se non avessi abbastanza tribolazioni, purgare l’anima dalle impurità della terra? Gioisci dunque, o Iniziato, perché più grande sarà la prova più grande sarà il Trionfo. A colui che viene insultato e diffamato, non ha forse detto il Maestro "Che tu sia benedetto!"? Nondimeno, o aspirante, non lasciare che le tue vittorie ti portino a coltivare la Vanità, perché con un incremento della Conoscenza deve venire una crescita della Sapienza. Colui che conosce poco, pensa di conoscere molto, ma colui che conosce molto ha conosciuto la propria ignoranza. Vedi un uomo saggio nella sua presunzione? Vi è più speranza per un pazzo, che per lui. Non essere affrettato nel condannare gli altri; come sai che fossi stato al loro posto, avresti potuto resistere alla tentazione? E anche se così fosse, perché dovresti disprezzare chi è più debole di te? Ricorda che questa terra non è che una "parte" nell’universo, e che tu stesso sei parte di essa, e che se anche tu potessi diventare il Dio di questa terra sulla quale strisci, anche allora, non saresti che una parte, e uno tra i tanti. Tu dunque, che brami Doni Magici, assicurati che la tua anima sia salda e risoluta; perché è dalla lusinga della debolezza che la Debolezza acquisirà potere su di te. "Umiliati" di fronte a te stesso, non aver paura né di uomo né di spirito. Paura è fallimento, e seme del fallimento: e il coraggio è l’inizio della virtù." ~ Aleister Crowley - Liber Librae

Il Fuoco dell'Anima

[...] Dio è la causa materiale dell’universo, ma non realmente, solo apparentemente. Cosi tutto l’universo che esiste è lui, è immutabile e tutti i cambiamenti che vediamo in esso sono solamente apparenti. Questi cambiamenti sono causati da DESHA, KALA e NIMITTA, ovvero lo Spazio, il Tempo e la Causa o da NAMA E RUPA (nome e forma). In ADVAITA non c'è spazio per l’anima individuale. Sostiene che è una percezione creata dal MAYA. (illusione) ADVAITA dice che siamo tutti uno, e la causa del male è la percezione dualistica. Non appena ci si sente di essere separati dall'universo, arriva la paura e poi la miseria e questa differenziazione dalla materia nasconde la vera natura dell’uomo. Dietro ogni cosa c'è la stessa divinità, e da qui arriva la base della moralità. Non ferire nessuno. Ama tutti come te stesso, perché l’intero universo è uno. Nel ferire l’altro feriamo noi stessi come nell’amare un altro amiamo noi stessi. Da questo anche nasce il principio della moratità ADVAITA che può essere riassunta con la negazione di sé stessi. ADVAITA dice che questa piccola personificazione di noi stessi è la causa di tutta la nostra miseria. Il sé individualizzato, il quale si ritiene differente verso tutte le altre creature, porta odio, gelosia, miseria, lotta e tutti i mali. Una volta sbarazzati di questa idea, finiremo di lottare e la miseria svanirà. Quindi questa idea di superiorità e unicita’ dovrebbe essere abbandonata. Tratto dalla lettura dei libri di Swami Vivekananda

2  
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37 38 39 40 41 42 43 44 45 46 47 48 49 50 51 52 53 54 55 56 57 58 59 60 61 62 63 64 65 66 67 68 69 70 71 72 73 74 75 76 77 78 79 80 81 82 83 84