Cristina Mancini

L'ASCOLTO Ogni giorno abbiamo la conferma che esistono grandi lacune nell’arte dell’ascolto interpersonale. Sarà capitato anche a te di conoscere qualcuno (un'amica, una collega, a volte addirittura un familiare) che, dopo aver fatto una domanda, si distrae senza ascoltare la risposta, interrompe oppure continua a parlare, senza dare spazio all'interlocutore. É successo anche a te? Come ti sei sentita? Avrai sicuramente sperimentato quelle sensazioni negative che vanno dal senso di incomprensione, alla frustrazione o alla trascuratezza. Effettivamente i buoni ascoltatori sono rari: qualcuno pensa che l’ascolto sia un’arte, qualcosa di innato, che o ti appartiene oppure ne sei sprovvisto. In realtà non è proprio così. Saper ascoltare bene è un’abilità che può essere allenata con l’esercizio e la pratica. É un vero peccato che nei percorsi scolastici non si dedichi ampio spazio a questa competenza, considerando la sola abilità dialettica come elemento utile nel processo comunicativo. E tu..che ascoltatrice sei? Ascolti nel modo giusto oppure ti limiti soltanto a “sentire” ciò che ti viene riferito? C’è differenza fra ascoltare e sentire e il buon ascoltatore “non sente”, bensì ascolta con partecipazione. Di solito, mettiamo in atto una delle seguenti tipologie di ascolto: le prime due tuttavia non possono ritenersi buone, mentre le ultime due sono indubbiamente coinvolgimenti attivi e validi. Vediamole insieme: 1. Ascolto passivo (sento e basta) Non ascoltiamo davvero, in realtà non siamo coinvolti, siamo concentrati su altro e riusciamo soltanto a “sentire” ciò che qualcuno ci riferisce. É un tipo di ascolto distratto, parziale e incompleto. 2. Ascolto selettivo (sento solo ciò che mi interessa) Lo mettiamo in atto quando “selezioniamo”, da quello che ci stanno dicendo, solo ciò che riteniamo utile o degno di ascolto. Di solito lo utilizziamo con persone logorroiche o sulle quali siamo prevenuti. 3. Ascolto e riformulo (ascolto attento) La riformulazione, che si apre con frasi tipo: “Quindi mi stai dicendo che..” “Se ho ben compreso intendi dire…”, è molto utile perché rende un immediato feedback dell’ascolto. 4. Ascolto attivo (ascolto partecipativo) É un’attenta e partecipativa attenzione all’altro, con la volontà di cogliere non solo le parole, ma anche le emozioni, i timori, le intenzioni, entrando in empatia con l'altro, lasciando grande spazio alla sua visione. Perché imparare ad ascoltare? L’ascolto è il mezzo principale per creare una relazione di fiducia con l’altro. Numerose professioni richiedono il corretto tipo di ascolto, come il coaching, ma anche nelle relazioni interpersonali con i figli o con i partner, la giusta focalizzazione e il giusto tempo dedicato a chi si ama non è solo un grande dono, ma una prova di generosità. Infatti, di fronte a qualcuno che le ascolta davvero, le persone si sentono libere di raccontarsi, di concedere le proprie paure ed emozioni, i propri segreti, il proprio mondo. Quando una persona si sente ascoltata si apre e lascia leggere il suo cuore e la sua anima e sappiamo bene che non è cosa facile: quando questo avviene è davvero un momento prezioso. L’ascolto è presenza, interesse, empatia: lo sapeva bene Goethe che disse “Parlare è un bisogno, ascoltare è un’arte”.

Cristina Mancini

Tea Tree Oil, conosciuto anche come Albero del Tè o olio di Melaleuca si può definire essenziale non solo perché è l’estratto più concentrato della pianta ma perché essenziale è tenerlo sempre in casa, per i molteplici usi che se ne possono fare. Il Tea Tree oil è un antimicotico, antibatterico e antisettico per eccellenza, spegne le infiammazioni e le infezioni di nature diverse. Questo olio essenziale ha proprietà antimicotiche, antibatteriche e antisettiche e si può utilizzare per tutte le infezioni di natura funginea come ad esempio: Micosi delle unghie In caso di verruche In presenza di batteri o agenti patogeni all’interno dell’organismo Utile anche come antibatterico, in caso di: Infezioni respiratorie o mal di gola Afte o micosi del cavo orale Infezioni del tratto intestinale (in questo caso può essere massaggiato sulla zona dell’intestino aiutandosi con un olio veicolante come quello di mandorla) Dermatiti del cuoio capelluto o in presenza di forfora: 2-3 gocce aggiunte allo shampoo aiutano a regolarizzare la produzione di sebo e a disinfettare la parte infiammata Acne, disinfetta la zona e asciuga il brufolo Infezioni vaginali di natura batterica (è utile effettuare dei lavaggi diluendo l’olio in acqua calda bollita) Tea tree oil per la cura personale Il tea tree oil è uno di quegli oli essenziali che va benissimo da utilizzare per l’igiene intima e per l’igiene orale. È consigliato utilizzarlo dopo aver lavato i denti, 2 o 3 gocce in poca acqua per effettuare risciacqui al cavo orale e mantenere pulita la bocca. Lo possiamo trovare in commercio non solo come olio esssenziale, ma anche come, saponette, olio massaggio, creme e molto altro..

Cristina Mancini

Nel momento in cui si perde la speranza, si perde tutto.. Come dice il detto "la speranza è l'ultima a morire" Probabilmente è l'ultima spiaggia o un modo per esorcizzare momenti spiacevoli, nella quale cerchi di vedere un lato positivo ed appunto sperare che le cose possano cambiare in meglio. Oppure si può citare anche il detto che "finché c'è vita c'è Speranza" ed é assolutamente la verità. Non bisogna mai essere così tanto negativi da pensare che le cose non cambino, che non si riesce ad uscire da un qualcosa che è più grande di noi, in realtà i cambiamenti ci sono in continuazione, sia in positivo che in negativo e siamo solo noi che vedendoli in altre prospettive, riusciamo ad affrontarli e superarli, magari ci possono lasciare il segno, magari ci si fa un tatuaggio, come nel mio caso per "esorcizzare", la cosa fondamentale è andare avanti, non arrendersi e sperare sempre nelle cose belle perché arrivano.... E perché tutti meritiamo di viverle!

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