Beniamino De Filippo
Top Founder Senior
Karate: difesa personale...come "spegnere" una scintilla prima che si trasformi in un incendio
2018-07-12 13:44:44
" Ehi tu! Cos'hai da guardare!? " Questa è la tipica frase che fa presupporre una fase verbale di un "aggressione a caldo". Quest'ultima a differenza di quella premeditata "aggressione a freddo", non è pianificata. Può nascere in diversi contesti, in un locale, se urtate involontariamente la persona che vi è a fianco, in discoteca ecc. L' aggressione cosiddetta "a caldo" segue solitamente queste fasi: 1) fase VISIVA: se vi capitasse di mantenere lo sguardo fisso troppo a lungo su un estraneo, quest'ultimo potrebbe interpretare il vostro guardarlo in modo prolungato come una sfida (il contatto visivo è il primo scambio emotivo tra due persone); se invece fosse un estraneo che iniziasse a guardarvi insistentemente, non abbassate lo sguardo ma spostatelo di lato fissando un punto fisso. 2) fase dell'AVVICINAMENTO: nel caso il malintenzionato leggesse nel vostro sguardo paura o imbarazzo, potrebbe decidere di avvicinarsi per discutere. Tenete presente che queste persone sono abituate ad attaccare briga. 3) fase VERBALE: è una fase in cui iniziaa vera e propria aggressione verbale ed è in questa fase che è determinante da parte dell'aggredito non farsi sorprendere. Per questo motivo dovrete dimostrare esattamente il contrario ovvero sicurezza nel rispondere e decisione. Proviamo a fare un esempio pratico: - malintenzionato: " Ehi tu! Cos'hai da guardare!?" - aggredito: " Guarda ti ho scambiato per mio amico! Sei veramente uguale! " Nella comunicazione non è importante ciò che si dice ma come lo si dice ! Anche tono della voce deve essere deciso, non dovete far trapelare paura, timori, e lo sguardo come la postura del corpo devono essere coerenti al tono. Solo in questo modo riuscireste ad interrompere l'escalation di violenza. Se solo una di queste caratteristiche venisse a mancare, perdereste immediatamente credibilità agli occhi dell'aggressore che si sentirà in una posizione "dominante" e con il pieno controllo della situazione, pronto a passare alla fase successiva 4) fase FISICA: solitamente il malintezionato approccia allo scontro fisico con una spinta, rincarando le offese verbali, sempre per valutare la risposta dell'aggredito. E' da tenere presente che un uomo aggredisce fisicamente un suo simile solo se ha la certezza quasi totale di avere la meglio su quest'ultimo, altrimenti non arriva al contatto fisico. Se l'aggredito non reagisce immediatamente per bloccare l'escalation di violenza, diventa una vittima e rischia di subire. Concludo dicendo che la PREVENZIONE nella difesa personale e l'attenzione sono sempre alla base di tutto.
Beniamino De Filippo
Top Founder Senior
Arti Marziali (Aikido)... Lo spirito prima della forma
2018-07-09 12:26:36
Morihei Ueshiba era un uomo di 1 metro e 53 centimetri, piccolo ma invicibile. Un samurai dello spirito che ha attraversato un secolo tempestoso. E' vissuto in Giappone. Fine conoscitore delle armi tradizionali e delle arti marziali, Morihei Ueshiba (1883-1969) ha ufficialmente fondato l’AiKido all’inizio degli anni 40 dandogli quegli elementi essenziali che lo caratterizzano come una disciplina spirituale, al di là della lotta e dello sport. AI KI DO è composto da tre ideogrammi detti Kanji: ideogramma ai Ai - armonia, fusione, coordinamento; ideogramma ki Ki - energia vitale; ideogramma do Do - metodo, Via. Il significato del termine completo sarà quindi: "Metodo per l'armonia dell'energia vitale"
Beniamino De Filippo
Top Founder Senior
Karate: la posizione FUDO-DACHI (posizione consolidata)
2018-07-08 08:34:14