#1- si avvolge la cintura intorno a noi, il punto centrale tra i due lembi è posto sotto l’ombelico. Inserendo la cintura sotto l’ombelico, questo ci ricorda il nostro centro di energia.
#2-3- dietro la schiena la cintura viene incrociata e i due lembi tornano frontali dopo averci avvolto la schiena, ci viene ricordato di essere preparati per coloro che ci potrebbero attaccare alle spalle.
#4- ora si incrociano le due parti formando una X ricordandoci che ciò che accade dietro la schiena può avvenire anche di fronte.
#5-6-7-8- ora il nodo, portare un’estremità sotto la cintura e l’altra verso il basso. Questo ricorda al Karate-ka le due direzioni in cui la nostra mente può viaggiare se non siamo in pace con noi stessi, e l’importanza di cercare miglioramento continuo bilanciando le forze tra cielo e terra, kaizen (改善) è la composizione di due termini giapponesi, KAI (cambiamento, miglioramento) e ZEN (buono, migliore), e significa cambiare in meglio, miglioramento continuo.
Infine, legando bene il nodo ricordiamo l’importanza di stringere con forza la nostra determinazione in tutte le questioni. Fortificare il nostro spirito ‘fudoshin’ (不動心) uno stato di equanimità o imperturbabilità (letteralmente “cuore – mente – attenzione” “immobile”), perché noi raccogliamo sempre quello che seminiamo. Quindi, dobbiamo sostenere i valori morali che ci definiscono come Karate-ka manifestandoli in ogni nostra interazione durante la pratica. I due lembi scendono poi in modo uniforme da entrambi i lati, cercando che uno non sia più lungo dell’altro. Questo atto simboleggia l’importanza dell’equilibrio – sia spirituale, tecnico e fisico (conosciuto in Giappone come ‘Shin Gi Tai’ ) – ma serve anche a ricordare che l’eccellenza può essere raggiunta solo quando l’allenamento fisico è equilibrato con la preparazione spirituale (mente-tecnica-corpo).