Marco Boscarato

Cucina, cibo, storie. Poesia!

Marco Boscarato

Cucina, cibo, storie. Poesia!

Bodhisattva Dance

2018-09-18 09:54:04

Wow!

by Marco Boscarato
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Marco Boscarato

Cucina, cibo, storie. Poesia!

Maria Callas

2018-09-16 18:28:35

Oggi, nel 1977, lasciava il corpo l'anima di Maria Callas. Ma la sua voce continua a far vibrare le anime di chi la ascolta. Qui una delle più celebri arie cantate, dalla Norma di Bellini

by Marco Boscarato
Marco Boscarato

Cucina, cibo, storie. Poesia!

Un mondo di relazioni. Anche in cucina.

2018-09-15 14:40:15

La citazione che ho riportato sotto mi fa pensare che l'alimentazione sia soprattutto un fatto relazionale. Noi tutti abbiamo bisogno di continua relazione, o addirittura SIAMO relazione, come risulta dalle più recenti scoperte anche in fisica, il mondo cambia di continuo e dobbiamo trovare, per stare bene e in salute, un equilibrio “dinamico”, che si adatta alla trasformazione: un equilibrio statico non funziona più in un mondo che muta molto velocemente. L’alimentazione, come tutti i fatti relazionali, può aiutarci e supportarci nello stare bene, se lo vogliamo. L’alimentazione è un fatto relazionale, ci aiuta per capire CHI SIAMO: questo è importante! Per cui non “tale cosa fa bene” o tale cosa fa male. Ma tale cosa fa bene o fa male A TE: per le sue caratteristiche e per le tue caratteristiche specifiche. E in un determinato contesto. Il cibo, in questa visione, è come un contrasto, aiuta capire chi sei, ti offre una fedele fotografia. Siamo un sistema complesso, le relazioni semplici non spiegano il fenomeno, ma soltanto danno conto di alcune tracce, che possono aiutare a capire. I "nutrienti" sono un modo semplice di descrivere il cibo, ma il cibo è anche energia, colore, momento, gusto, situazione, piacere: cioè relazione. Cerchiamo di ascoltarci in profondità, di sentire quale cibo è buono e cosa è giusto per noi. Nel luogo dove appunto non si “vede” o si “capisce” ma si “sente”: l’essenziale è invisibile agli occhi, come disse la volpe al piccolo principe. Nel luogo in cui domina il cuore e non la testa, e il pensiero tace. Vale non solo per il cibo, credo! Buone relazioni a tutti :-) --- “Il fatto di dover ingerire, non ha in fondo un significato differente, per il nostro corpo, da quanto non ne abbia il suolo per il nostro camminare. Se non avessimo un terreno sotto i piedi, non potremmo camminare, ma come uomini non abbiamo nulla a che fare con il terreno; esso non fa altro che sostenerci. Così l’attività del nostro corpo deve avere un contrapposto su cui battere di continuo, e perciò si deve sempre mangiare affinché l’attività del corpo urti contro qualcosa. Proprio come sprofonderemmo nel terreno, così l’attività del corpo sprofonderebbe nel nulla se non potesse imbattersi nel terreno che viene preparato e che appunto permea tutto il corpo. NOI NON MANGIAMO PER ASSIMILARE IL NUTRIMENTO, MA PER RENDERE POSSIBILE L’ATTIVITA' NECESSARIA ALL’ELIMINAZIONE DEL CIBO [maiuscolo nostro]. Nell’attività di eliminazione del cibo consiste infatti la nostra entità umana. Se vogliamo pensare secondo verità, dobbiamo attribuire tanto poco alla nostra corporeità ciò che vi è nel nutrimento, dovunque lo si trovi nel mondo, quanto poco attribuiamo il suolo alle piante dei piedi. L’uomo nel complesso non è che una reazione all’ambiente che lo circonda. L’uomo è una reazione, interamente una reazione, perché in sostanza l’uomo è attività dal capo ai piedi.” (Rudolf Steiner, “La missione di Michele”, ed. antroposofica III ed. 2009, pag. 142)

by Marco Boscarato
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