Chi trascorre le vacanze in montagna nella zona delle dolomiti bellunesi, tra le varie escursioni e attività, non dovrebbe dimenticare di fare un salto in un noto e apprezzato parco giochi locale e ad alta quota. E’ gratuito, immerso nella natura e offre divertimento e relax per grandi e piccini.
Secondo il celebre medium James Van Praagh, i nostri cari cercano di stabilire un contatto con noi dopo la morte.
Quando una persona ci lascia non lo fa mai davvero, ma resta in qualche modo accanto a noi. In particolare la sua presenza è più forte nel periodo che segue immediatamente la morte, poiché il defunto resta vicino ai suoi cari per aiutarli a superare il lutto.
Esiste una sorta di pensiero e legame molto strano tra noi e i nostri defunti, da cui desideriamo ardentemente un segno, che confermi la loro sopravvivenza oltre la morte, ma avutolo lo rinneghiamo, continuando a ripeterci che non capiamo questa “loro assenza”.
In realtà, l’anima, nella Luce, non è priva di attenzioni nei nostri confronti e di coscienza di noi, anzi sperimenta in sé una coscienza accresciuta.Ci sono anime che iniziano il loro viaggio come debitori, altri come creditori verso altre persone; si crea così un archetipo spirituale in cui la divinità appronta una nuova vita terrena, individuando il come e il dove incarnarle e con quali genitori, amici, parenti.
L’anima se ritorna, non ritorna tra noi se non quando si è modificato l’ambiente in cui può giungere, perchè deve poter sperimentare del nuovo in una nuova vita.
Non serve disturbare chi ci ha lasciato: se ha bisogno o vuole interagire, interpellarci, la nuova Essenza di luce nel divino, ci raggiunge e cerca di parlarci, di manifestarsi, di attingere al nostro quotidiano, per sostenerci in qualche modo.
Ci sono, in particolare, due momenti in ogni nostra giornata che i defunti possono utilizzare per contattarci: sono il momento in cui ci addormentiamo e il momento in cui ci risvegliamo.Se al contrario chiediamo continuamente prove della loro salvezza e del loro esserci accanto, poi abiuriamo ogni piccolo segno, di cui ci circondano, avvallando mille scuse, trincerandoci dietro la più scettica visione della vita oltre la vita, sicuramente li deluderemo e li indurremo a passare ad altri, ciò che noi non comprendiamo minimamente.
Oggetti spostati, spariti e riapparsi, ombre sedute nei posti consueti, lampadine che inviano segnali morse, scarpe allineate … ( potrei continuare all’infinito) sono chiari segni della loro devota presenza.
In molte cose che noi facciamo dovremmo riconoscere. che i defunti agiscono in noi: essi parlano alla nostra interiorità, ma la nostra interiorità noi la interpretiamo in modo errato.
I defunti sono intorno a noi e partecipano alla nostra vita.
Anche i nostri pensieri, desideri, intuizioni sono spessissimo influenzati da loro. Dobbiamo esserne coscienti.
Essi, infatti, si muovono e “vivono” intorno a noi. Come durante il nostro sonno non percepiamo gli oggetti fisici che ci stanno accanto, così durante la nostra vita da svegli non percepiamo i morti intorno a noi.
Ci separa da loro la nostra poca coscienza dell’aldilà.