Nel 1958 Alberto Moravia pubblica il romanzo “La ciociara”. Carlo Ponti, marito di Sophia Loren, ne acquistò i diritti per farne un film americano con la regia di George Cukor. Il ruolo della protagonista venne offerto ad Anna Magnani, che accettò con entusiasmo. Ma quando le dissero che il ruolo della figlia sarebbe stato assegnato a Sophia Loren, desistette, dichiarando : “Ma avete letto il libro? Rosetta è giovane e bruttina. Come può interpretare questa parte una bellezza come Sophia? Il ruolo mi piace ma se insistete che Sophia faccia la figlia, io me ne vado. Se Sophia ne ha il coraggio che faccia lei la madre”. E così fecero. Sophia Loren, con la regia di Vittorio de Sica interpretò Cesira, entrando nella storia del cinema e vincendo un premio Oscar.
River Phoenix
- La notte del 31 Ottobre 1993, River si trovava al Viper Room, noto club di Los Angeles di proprietà dell’amico Johnny Depp.
Insieme all’attore c’erano la sorella Rain, il fratello Joaquin, l’amico Dick Rude e la fidanzata Samantha Mathis.
River era appena tornato a Los Angeles per trascorrere qualche giorno di riposo insieme agli amici e ai familiari, prima di ritornare nello Utah a concludere le riprese di Dark Blood.
Quella sera l’attore aveva appuntamento con i fratelli e gli amici all’Hotel Nikko, a West Hollywood, dove iniziò a fare uso di cocaina e marijuana, insieme ad alcune bottiglie di champagne, prima di recarsi al Viper Room. Moltissime personalità del mondo dello spettacolo erano presenti quella sera, oltre all’amico Depp e al fratello Joaquin, anche il bassista e l’ex-chitarrista dei Red Hot Chili Peppers, Flea e John Frusciante, Christina Applegate e Leonardo DiCaprio.
Tutti i presenti alla festa, dichiararono che le condizioni in cui versava River a inizio serata erano preoccupanti.
Dopo essere stato visto insieme a Flea e John Frusciante, River scomparve insieme ad alcuni spacciatori, nei bagni del Viper Room e assunse una variante dell’eroina chiamata “Persian Brown”.
Dopo aver assunto l’ultima dose di droga, Phoenix iniziò a sentirsi male vomitando nel bagno in preda a forti tremori.
Preoccupato per le condizioni dell’attore, Frusciante gli diede tre valium; poco dopo River svenne.
Quando riprese conoscenza lamentò difficoltà respiratorie e chiese di essere accompagnato fuori dal locale per prendere un po’ d’aria. Subito dopo essere uscito dal locale, davanti agli occhi del fratello e della compagna, River collassò a terra; iniziò così la prima delle cinque crisi epilettiche che colpirono l’attore.
A questo punto anche la sorella e gli amici andarono fuori dal locale, limitandosi a guardare la scena senza chiamare i soccorsi poiché sapevano che River aveva fatto largo uso di droghe quella sera.
Quando Joaquin, il fratello di River, si rese conto di ciò che stava accadendo, chiamò il 911.
I soccorsi non giunsero in tempo, River morì così sul marciapiede in Sunset Boulevard, davanti all’ingresso del Viper Room.
Ogni tentativo di rianimazione fu vano e River Phoenix venne dichiarato morto alle 1.51.
La causa della morte dell’attore fu un’overdose di eroina e cocaina sotto forma di Speedball, Valium, Efedrina e un anti-influenzale.
Sul corpo di Phoenix non furono mai ritrovati segni di aghi e di alcool, visto che l’attore aveva bevuto solamente acqua durante tutta la serata; furono comunque rinvenute abrasioni alle mani e una contusione a uno stinco per via della caduta.
L'autopsia rivelò che Phoenix consumò cocaina ed eroina in dosi quattro volte superiori a quelle letali.
River fu cremato il 4 Novembre 1993 e le sue ceneri furono disperse nel ranch della famiglia Phoenix a Micanophy in Florida. -
Oggi River avrebbe compiuto 49 anni 💔😔
I PRODOTTI TIPICI:
IL GORGONZOLA E LE SUE ORIGINI
Il gorgonzola è un formaggio assai antico, alcuni affermano che il gorgonzola sarebbe stato fatto per la prima volta, nella località omonima alle porte di Milano, nell’anno di grazia 879.
Secondo altri la nascita ebbe luogo a Pasturo nella Valsassina, grande centro caseario da secoli, grazie alla presenza di quelle ottime grotte naturali la cui temperatura media è costante tra i 6°C ed i 12°C e consente, pertanto, la perfetta riuscita del gorgonzola, così come di vari altri formaggi.
La cittadina Gorgonzola, in ogni caso, rimane il centro di maggior fama, se non di maggior produzione o commercio per vari secoli; infatti il primo vero nome del gorgonzola fu quello di “stracchino di Gorgonzola”, meglio definito poi dal suo sinonimo di “stracchino verde”. In tal contesto, è fuor di dubbio che la sua produzione avvenisse con le mungiture autunnali della transumanza di ritorno dalle malghe od alpeggi.
La diffusione del gorgonzola, per quanto lenta se rapportata ai successi di altri formaggi, fu tuttavia costante almeno per quanto riguarda l’area tra Lombardia e Piemonte: tanto il Pavese quanto il Novarese si aggiungono in modo massiccio a Milano ed al Comasco nella produzione del gorgonzola.
Si prefigura così quello che i decreti del 1955 e del 1977 delimiteranno come zona di produzione e di stagionatura di questo formaggio ormai assurto alla denominazione di origine tutelata.
Dagli inizi del ‘900 in poi il gorgonzola assapora i suoi crescenti successi soprattutto all’estero, stabilendo un record nelle esportazioni con oltre 100 mila quintali annui di formaggio destinati a Inghilterra, Francia e Germania; mentre il primo paese predilige il gorgonzola bianco di sapore mite e leggermente piccante, francesi e tedeschi richiedono espressamente quello dalla pasta venata e dal gusto marcato, il cosiddetto gorgonzola “a due paste”.
Nell’immediato dopoguerra viene messa a punto una nuova tecnica, cioè la lavorazione del gorgonzola ad “una pasta”. Gradualmente sostituisce la precedente produzione, assai empirica, sensibilmente più costosa, igienicamente e qualitativamente incostante. I caseifici e le molte latterie disseminate in tutta la pianura padana, raccolgono il latte presso tutte le cascine e producono il formaggio che viene quindi trasportato presso i grandi centri di stagionatura. Negli anni settanta gli oltre 100 caseifici devono necessariamente modernizzare gli impianti produttivi e diversi piccoli produttori, non riuscendo a sostenere le spese, devono lasciare. Rimangono quindi ad oggi circa una trentina di aziende ben strutturate che oltre a lavorare il latte, il gorgonzola lo stagionano nei lori moderni impianti; si distinguono in grandi e medi complessi.
La produzione degli ultimi anni conferma lo spostamento dell’asse produttivo. Tra le tre maggiori provincie produttrici, NOVARA raccoglie oltre il 45 %, Pavia il 22 % e Milano il 15%. Il resto si divide tra le altre provincie dell’area tipica di produzione e di stagionatura indicata dalle leggi di tutela di denominazione.