Laura la Barbera
LA BARCA DI SAN PIETRO La Barca (o Barchetta) di San Pietro è una tradizione popolare rurale diffusa in tutto il Nord Italia, in particolare in Veneto, Lombardia e Piemonte. Consiste nell'usanza di porre, nella notte fra il 28 e il 29 giugno (festività dei santi Pietro e Paolo), un contenitore di vetro riempito d'acqua su un prato e nel far colare nell'acqua un albume d'uovo. In alcune tradizioni, il contenitore deve essere lasciato per tutta la notte all'aria aperta, per assorbire la rugiada. Il mattino seguente si dovrebbero trovare nell'acqua delle strutture, formate dall'albume, che ricordano le vele di una nave. Secondo il folklore popolare, sarebbero prodotte da San Pietro, che soffiando nel contenitore di vetro farebbe assumere all'albume la giusta conformazione. Oggi è la festa dei santi Pietro e Paolo, ma per il mondo contadino era la grande celebrazione del solo san Pietro. È una festività che affonda le radici addirittura nell’ antica Roma dove il 29 giugno si commemorava Quirino, divinità sabina, assimilata a Romolo, con cerimonie sul Quirinale. La solennità ricordava quindi i due gemelli fondatori dell’ Urbe. I cristiani s’ ispirarono a tale festa, trasfigurandola nella commemorazione dei due apostoli considerati i fondatori della nuova Roma che in questo giorno si vuole abbiano subito il supplizio sul Colle Vaticano durante la persecuzione indetta da Nerone. Il culto di San Pietro venne diffuso nel Medioevo nel territorio lombardo dai monaci benedettini. E questo giorno era considerato feria festivo in molte località già in tempi lontani. Gabriele Rosa ricordava che era assai viva nell’ Ottocento la leggenda secondo cui «nel giorno di San Pietro debba seguire temporale, perché il diavolo promette alla di lui madre di uscire dall’ inferno per quell’ anniversario». Nel timore d’ improvvise burrasche, provocate da temporali, i pescatori non gettavano le reti. I temporali erano anche attribuiti a crisi di nervi della suocera o della moglie di San Pietro. Sul Lago di Garda, a Sirmione e a Desenzano, si vuole – contrariamente alle credenze di altri luoghi – che la notte della vigilia sia assai favorevole per la pesca. In alcuni paesi lombardi di lago sono ricordate e tramandate altre particolari credenze. A Iseo, ad esempio, si ricorda ancora ai ragazzi che le acque sono particolarmente infide perché la madre del santo pretenderebbe un sacrificio umano; e per questa ragione gli iseani sconsigliano di fare il bagno. Sempre la madre di San Pietro, secondo altre tradizioni del mondo contadino, sarebbe invece assai benevola e nei periodi di siccità provvederebbe il 29 giugno a far cadere la pioggia per salvare i raccolti, come tramandano i detti popolari. In molte località è ancora diffusa la consuetudine della cosiddetta «Barca di San Pietro»; la ritualità con cui è approntata varia da zona a zona, al pari di un tempo. La sera della vigilia si riempie d’ acqua una bottiglia (possibilmente grande, o un fiasco spagliato, o una caraffa) e vi si aggiunge un albume d’ uovo (la cià ra dè l’ öf). Quindi si porta il contenitore sotto un’albero o in mezzo a un prato (attenzione a non muoverlo troppo) e lo si lascia tutta notte e aspettare che la rugiada faccia la magia. A seconda della forma delle vele i contadini prevedevano le condizioni del tempo: le vele aperte indicavano la venuta del sole mentre le vele chiuse e sottili, l’arrivo della pioggia. La leggenda narra che, se si crea un bel veliero, sarà di auspicio per un buon raccolto. Perché succede ciò? L’albume dell’uovo ha una densità maggiore dell’acqua e tende ad affondare, l’acqua fredda si riscalda grazie al calore assorbito che poi viene rilasciato dalla terra; l’acqua riscaldata dalla terra tenderà a risalire e mentre risale trascina con sé l’albume formando le famose vele.
Laura la Barbera
GLI ALBERI RIDUCONO LA TEMPERATURA DELLA TUA CITTA' La vegetazione riduce sia la temperatura ambientale che quella superficiale di strade e edifici fornendo ombra e attraverso l’evapotraspirazione. Le superfici all’ombra degli alberi sono tra i 10 e i 25 gradi più fredde rispetto a quelle esposte al Sole. L’evapotraspirazione può ridurre le temperature di ulteriori 5 gradi. Alberi, cespugli ed erba piantati in posizioni strategiche attorno ad alcuni edifici, lungo le strade e nei parcheggi sono il metodo più efficiente per ridurre le temperature nelle nostre città sempre più calde. La scelta migliore per rinfrescare un edificio è posizionare alberi a occidente rispetto alla costruzione, per ombreggiarne la facciata e, se possibile, anche il tetto. I benefici degli alberi in città vanno oltre la riduzione della temperatura. Essi riducono l’energia elettrica utilizzata per l’aria condizionata, aumentano la qualità dell’aria, riducono l’inquinamento e i gas serra, aumentano la qualità dell’acqua assorbendo e filtrando la pioggia, diminuiscono il deterioramento di strade e marciapiedi riducendo i costi necessari per la manutenzione, aumentano la bellezza della città , la biodiversità e riducono l’inquinamento acustico. Mettere alberi in città ha dei costi, che riguardano l’acquisto di terriccio e semi o alberelli da piantare e le operazioni di manutenzione, come potatura, disinfestazione e irrigazione. Uno studio negli USA ha dimostrato che questi costi variano molto in base alla città : da un minimo di 15 dollari annuali ad albero nelle città del Sudovest a un massimo di 65 a Berkeley, in California. La potatura è l’operazione più costosa: rappresenta fino al 40% del budget per albero. L’amministrazione e le ispezioni rappresentano il secondo costo maggiore, mentre la piantatura è l’operazione meno costosa. Nonostante i costi, lo studio ha dimostrato che i benefici degli alberi portano con sé anche vantaggi economici: le città che investono negli alberi ne traggono un profitto che va dal 150 al 300%.
Laura la Barbera