Dott. Giulio Sbordoni

Configurare PEC su GMail Gmail, probabilmente grazie alle sue centinaia di funzionalità diverse, è senza dubbio uno dei client mail più utilizzati al mondo. Tra le sue tante opzioni disponibili, non mancano quelle relative alla configurazione, all’invio e alla ricezione di messaggi e-mail certificati, meglio conosciuti come appartenenti alla posta PEC (Posta Elettronica Certificata). Prima di iniziare però, è scontato precisare che, per poter portare a termine la procedura, risulta assolutamente necessario possedere un indirizzo di posta elettronica certificata. Nel caso in cui non fosse ancora il vostro caso, vi consigliamo di dare un’occhiata alla guida qui in basso. Come creare PEC GratisLa posta elettronica certificata è sempre più utilizzata per la consegna di messaggi con valore legale. Vediamo insieme quali sono i servizi disponibili più economici e come utilizzarli gratuitamente. Servizi Online Una volta creata la PEC, bisognerà entrare in possesso di parametri fondamentali, quali: nome utente, password, server, porta, POP3 e SMTP. In particolare, il POP (Post Office Protocol) permette all’utente di accedere a un account di posta elettronica presente su un altro server ed effettuare il download delle e-mail ricevute, mentre SMTP (Simple Mail Transfer Protocol), consente invece di trasmettere i messaggi e-mail. Di seguito, alleghiamo tutte le informazioni necessarie appartenenti ai servizi di PEC più popolari. Legalmail POP3: mbox.cert.legalmail.it SMTP: sendm.cert.legalmail.it Porta in entrata: 995 Porta in uscita: 25 o 465 Register.it POP3: pop.securemail.pro SMTP: authsmtp.securemail.pro Porta in entrata: 993 Porta in uscita: 465 Aruba POP3: pop3s.pec.aruba.it SMTP: smtps.pec.aruba.it Porta in entrata: 995 Porta in uscita: 465 Postecert IMAP: mail.postecert.it SMTP: mail.postecert.it Porta in entrata: 993 Porta in uscita: 465 KOLST POP3: pop.mailserver.it SMTP: smtp-out.mailserver.it Porta in entrata: 110 Porta in uscita: 25 MailPEC Libero POP3: mail.postacert.it.net SMTP: mail.postacert.it.net Porta in entrata: 995 Porta in uscita: 465 Iniziamo quindi con la nostra guida e partiamo dalla piattaforma che probabilmente verrà utilizzata più di frequente: quella web. Per concludere al meglio la configurazione, non servirà altro che un PC (Windows, macOS, Linux o altro) e un qualsiasi browser desktop. Accedere al sito web di Gmail da un qualsiasi browser web desktop inserendo le proprie credenziali Dalla schermata principale dell’account, cliccare sull’icona delle impostazioni in alto a destra Scegliere “Impostazioni” dal menu che compare. Cliccare su “Account e importazione” Continuare con “Aggiungi un account email” alla destra di “Controlla la posta da altri account:”. Nella nuova finestra che appare, digitare l’indirizzo e-mail da aggiungere (quello della casella PEC) Cliccare su “Avanti” Compilare i campi necessari inserendo i dati visti in precedenza e relativi alla casella di posta creata Concludere con “Aggiungi account” in basso a destra Per configurare anche l’invio dei messaggi di PEC, basterà seguire i passaggi qui in basso. Tornare alla schermata “Account e importazione” Scegliere “Aggiungi un altro indirizzo email” alla destra di “Invia messaggio come:” Inserire il nome e l’indirizzo e-mail negli appositi campi Spuntare la voce “Considera come un alias” e cliccare su “Passaggio successivo“ Aggiungere la password e spuntare “Connessione protetta tramite SSL” (se non presente) Concludere con “Aggiungi account” in basso a destra.

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Android, l'app che ti avverte se qualcuno ti spia. Per scoprire se qualche app ci sta spiando è possibile utilizzare un'applicazione ad hoc. Ecco come funziona Access Dot. Da diversi anni gli smartphone Android sono presi di mira da malware di vario tipo che usano l’hardware del telefono, in particolare fotocamera e microfono, per spiare l’utente. Si installano in background e, senza che noi ce ne accorgiamo, registrano audio e video o scattano foto. Google ha tentato di limitare queste pratiche e di tutelare gli utenti Android introducendo nel suo sistema operativo, versione dopo versione, una politica relativa alle autorizzazioni concesse alle app sempre più stringente. Su Android 10, ad esempio, è ora possibile concedere l’accesso a fotocamera e microfono solo quando l’app è in esecuzione. Ed è possibile scegliere una politica diversa per ogni app. Apple sta facendo anche di più: con il prossimo iOS 14 debutterà un indicatore che mostrerà all’utente se qualche app sta accedendo a microfono e videocamera. Se l’indicatore si accende, ma non si capisce per quale motivo, allora c’è qualche app che sta accedendo in background alla foto/videocamera. Forse per spiarci. Quando arriverà un indicatore del genere anche su Android? C’è già, ma bisogna scaricare l’app Access Dots. Access Dots: come funziona Dopo aver installato Access Dots è necessario entrare in Impostazioni > Accessibilità e fare tap sull’icona dell’app, per poi attivare “Utilizza il servizio“. A questo punto Access Dots può iniziare a fare il suo lavoro: mostrare un piccolo puntino verde quando rileva un accesso alla videocamera e un piccolo puntino arancione quando rileva l’accesso al microfono. E’ possibile scegliere il colore degli indicatori e dove posizionarli (ma solo agli angoli dello schermo). L’app, sviluppata in India, non fa altro che questo. Ma lo fa benissimo. Cosa fare se si accende l’indicatore Cosa succede se Access Dots ci indica che un’app sta usando microfono o videocamera, ma non capiamo di quale app si tratta? Dobbiamo indagare, perché purtroppo Access Dots non ci dice anche di quale applicazione si tratta. È quindi necessario controllare quali app sono aperte in background e, subito dopo, verificare le autorizzazioni concesse a queste app. Se una o più di queste app hanno accesso garantito (sempre) a microfono o videocamera allora è molto probabile che siano proprio loro a far accendere l’indicatore. Altrimenti è possibile che ci sia qualcos’altro che gira in background e accede all’hardware dello smartphone. E questo qualcos’altro potrebbe essere un virus.

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Facebook: come vedere se qualcuno ha effettuato l’accesso al nostro account. Ecco di seguito la procedura per il controllo accessi Facebook: Accedete a Facebook da PC.Aprite il menu con l’ingranaggio come icona in alto a destra.Click su “Impostazioni account”. Una volta aperte le impostazione in alto a sinistra troverete “Protezione“, cliccateci sopra. Nella sezione che vi si aprirà aprite l’ultima voce “Sessioni attive” e potrete vedere lo storico degli ultimi accessi. Nel caso notiate qualcosa di anomale, un accesso del quale siete sicuri di non essere stati voi cliccate su “Termina attività” e Facebook terminerà tale accesso. Informazioni utili: Nella sezione “Sessioni attive” vi verrà mostrata la data, l’ora, il luogo e il tipo di dispositivo. Vi voglio far notare che il luogo non sempre corrisponde a dove ci si trova poiché quello viene definito da una serie di fattori tra i quali i più importanti sono la posizione dei server a cui si aggancia la vostra connessione e il tipo di browser. Per quanto riguarda invece il tipo di dispositivo quello che mostra dovrebbe essere sempre esatto. Naturalmente in questo modo potrete avere sempre sotto controllo la cronologia accessi Facebook e gli ultimi accessi Facebook non autorizzati.

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