Dott. Giulio Sbordoni

Generare indirizzi Email casuali per registrarsi ai siti. Chi naviga su Internet può incappare quasi sicuramente in nuovi servizi o applicazioni che richiedono la registrazione, è sempre necessario fornire il proprio indirizzo email. Per i servizi più popolari, fornire l'indirizzo di posta reale è consigliato perché in caso di problemi si può sempre recuperare l'accesso e ricevere una nuova password via email. Per altri servizi invece può essere un problema fornire sempre il proprio indirizzo email perchè non sappiamo come esso verrà usato e protetto o se sarà venduto ad agenzie pubblicitarie per riempire la casella di spam o di messaggi pericolosi. Per proteggersi ci sono diverse soluzioni e le più interessanti permettono di nascondere il proprio indirizzo reale, generando indirizzi di posta casuali da usare per le registrazioni sui vari siti o per le newsletter. Vediamo quindi come fare per generare dei falsi indirizzi di posta validi per i servizi che non vogliamo utilizzare tutti i giorni o per scaricare qualche programma gratuito. Uno dei servizi che possiamo provare online per generare indirizzi email casuali è 10minutemail. Verrà subito generato un nuovo indirizzo email, che possiamo utilizzare sul sito in cui registrarci premendo su Copia negli appunti e incollando il risultato nei form di registrazione. La casella è perfettamente funzionante per 10 minuti (possiamo anche ricevere le email di conferma); alla scadenza verrà cancellato tutto e perderemo il contenuto. Utilizzando il pulsante Dammi altre 10 minuti allungheremo la durata della casella email creata e premendo su Dammi un altro indirizzo email otterremo un nuovo indirizzo da usare su un altro sito o per ripetere la registrazione. Come prima alternativa per generare indirizzi Email casuali possiamo utilizzare il sito Tempmail. Anche in questo caso vedremo subito il nuovo indirizzo email temporaneo attivo al centro della finestra, basterà premere sul tasto Copia di lato per copiarlo negli appunti e utilizzarlo per registrare nuovi account. La casella di posta è funzionante per 10 minuti, in cui è possibile anche ricevere delle email di risposta (per confermare l'attivazione di un account per esempio). Possiamo cambiare al volo l'indirizzo casuale premendo sul tasto Cambia.

Dott. Giulio Sbordoni

28 antivirus a rischio attacco hacker: quali sono: Scoperta una vulnerabilità che permette agli hacker di superare le difese degli antivirus. Ecco come funziona e quali sono gli antivirus in pericolo. Microsoft Defender, McAfee Endpoint Security, Malwarebytes e molti altri famosi antivirus commerciali e gratuiti, per un totale di 28 app, sono stati a lungo o sono tuttora vulnerabili all’attacco di hacker. E questo sia nelle rispettive versioni per Windows che per Linux e macOS. Lo ha scoperto la società di cybersicurezza Rack911 Labs: tutti questi software sono accomunati da una vulnerabilità simile, che permette ad un hacker di sferrare un attacco subito dopo aver mandato in crash il sistema e aver fatto scaricare all’utente un malware. La tecnica di attacco si chiama “symlink races” e si basa su link a file pericolosi. Per fortuna gli eventuali attaccanti dovrebbero comunque scaricare ed eseguire il codice necessario prima di usare questa tecnica, quindi questo è più uno strumento per sfruttare a fondo un attacco già andato parzialmente in porto piuttosto che per sferrarne uno da zero. Ciò non toglie, però, che un antivirus dovrebbe proteggere l’utente da attacchi simili. Attacco hacker tramite gli antivirus La maggior parte dei software antivirus funziona in modo simile: quando un file sconosciuto viene salvato sul disco rigido, la suite di sicurezza di solito esegue una scansione in tempo reale per controllare che non contenga virus. Se l’antivirus ritiene che il file sconosciuto sia pericoloso, allora lo mette automaticamente in quarantena e lo sposta in una posizione sicura in attesa di ulteriori istruzioni: l’utente potrà scegliere se cancellare o aprire il file. Quasi tutti gli antivirus godono dei massimi privilegi da parte del sistema operativo e, di conseguenza, se è l’antivirus ad eseguire il file pericoloso non c’è niente che possa fermare l’infezione. La tecnica dei “symlink races” consiste proprio nello sfruttare tutto ciò: la piccola finestra temporale tra la scansione del file iniziale che rileva il file dannoso e l’operazione di pulizia che ha luogo immediatamente dopo. I software antivirus potenzialmente attaccabili con questo metodo sono numerosi, secondo Rack911 Labs. Su Windows 10 soffrono del bug: Avast Free Anti-Virus, Avira Free Anti-Virus, BitDefender GravityZone, Comodo Endpoint Security, F-Secure Computer Protection, FireEye Endpoint Security, Intercept X (Sophos), Kaspersky Endpoint Security, Malwarebytes for Windows, McAfee Endpoint Security, Panda Dome e Webroot Secure Anywhere. Sul Mac gli antivirus problematici sono: AVG, BitDefender Total Security, Eset Cyber Security, Kaspersky Internet Security, McAfee Total Protection, Microsoft Defender (BETA), Norton Security, Sophos Home, Webroot Secure Anywhere. Su Linux sono a rischio: BitDefender GravityZone, Comodo Endpoint Security, Eset File Server Security, F-Secure Linux Security, Kaspersy Endpoint Security, McAfee Endpoint Security, Sophos Anti-Virus for Linux.

Dott. Giulio Sbordoni

Chrome, arriva Tab Groups, la funzione che tutti aspettavano. Dopo tante richieste provenienti dagli utenti di mezzo mondo Google sta per rilasciare una funzionalità molto utile su Chrome: il raggruppamento delle tab. Purtroppo, però, lo sta per fare nel modo peggiore e, senza dubbio, meno utile rispetto ad altre soluzioni che avrebbe potuto adottare. La modifica è contenuta nella versione 81 di Chrome ma, mentre inizialmente sembrava che Google la volesse rendere ufficiale per tutti, in realtà non è così: è ancora tra gli esperimenti (e vedremo tra un po’ che ci potrebbe restare ancora per un bel po’) e per attivarla è necessario scrivere nella barra degli indirizzi di Chrome la stringa chrome://flags/#tab-groups e poi fare click su Enabled e riavviare il browser. Da questo momento in poi possiamo iniziare a raggruppare le tab delle finestre aperte, ma con dei grossissimi limiti. Ecco come funziona. Come raggruppare le tab su Chrome Creare un gruppo di tab su Chrome 81 non è affatto intuitivo: dobbiamo fare tasto destro su una tab esistente e poi scegliere “Aggiungi a un nuovo gruppo“. Si aprirà una piccola finestrella dove potremo inserire il nome del gruppo e scegliere un colore. Dopo averlo fatto, il gruppo sarà creato e al posto della tab comparirà proprio il nome scelto, nel colore scelto. A questo punto abbiamo due modi per aggiungere delle tab ad un gruppo. Il primo è fare click sul gruppo e scegliere “Nuova scheda nel gruppo“: si aprirà una finestra vuota, già inserita nel gruppo, e noi poi potremo scegliere l’indirizzo da navigare. Oppure possiamo fare click destro su una tab già aperta e scegliere “Aggiungi al gruppo esistente” e poi scegliere uno dei gruppi che abbiamo creato.

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37 38 39