Dott. Giulio Sbordoni
WhatsApp, cosa è e a cosa serve la funzione Stanza. Da alcune settimane è presente una nuova funzione su WhatsApp, ma in pochi l’hanno vista. Gli stessi sviluppatori non hanno voluto sponsorizzarla più di tanto nonostante sia molto utile e permetta di fare una cosa che su WhatsApp non è possibile: videochiamate fino a un massimo di 50 persone. Stiamo parlando della funzione Stanza, rilasciato da WhatsApp da oramai un po’ di tempo e che è nascosta all’interna dei menu dell’applicazione. Per raggiungerla è necessario fare almeno un paio di click e questo complica un po’ la vita degli utenti. Ma a che cosa serve la funzione Stanza su WhatsApp? A creare delle “stanze” su Facebook Rooms, una piattaforma dell’azienda di Menlo Park lanciata durante il periodo di lockdown e che permette di fare videochiamate e video conferenze fino a un massimo di 50 persone. In pratica, grazie all’integrazione su WhatsApp, gli utenti possono fare videochiamate di gruppo superando il limite di 8 persone imposto dall’applicazione, già aumentato pochi mesi fa per accorciare le distanze durante il periodo della pandemia. Ecco a cosa serve e come utilizzare la funzione Stanza. A cosa serve la funzione Stanza su WhatsApp La funzione Stanza è pensata per aumentare il limite di utenti che possono partecipare a una videochiamata di gruppo, bloccato finora a otto persone. Utilizzando lo strumento questo limite aumenta fino a 50 persone, ma è necessario utilizzare Facebook Rooms, la piattaforma del social blu creata appositamente per le video conferenze. Per accedere a Facebook Rooms, oltre ad avere un link per accedere alla videochiamata, è necessario avere l’app di Messenger o in alternativa un account su Facebook. Come utilizzare la funzione Stanza su WhatsApp Il funzionamento dello strumento Stanza è molto semplice, anche se bisogna sapere dove gli sviluppatori hanno posizionato la feature. Ecco i passaggi da seguire per fare videochiamate su WhatsApp fino a 50 persone. Ci sono due metodi per utilizzare la funzione Stanza. Il primo è aprire WhatsApp, premere sul tab Chiamate e poi di cliccare sull’icona a forma di videocamera presente in basso a destra. In alternativa si può aprire una conversazione e toccare l’icona Allega (a forma di parentesi graffa) e poi su Stanza (per far posto a questo strumento è stato eliminata la Camera). A questo punto, dopo avere selezionato Stanza, apparirà un messaggio sullo schermo che spiega che cosa è lo strumento e come funziona. Bisogna toccare sulla voce “Continua in Messenger” e da questo momento in poi si uscirà da WhatsApp e si accederà a Facebook Messenger e si applicheranno i termini e le pratiche di Facebook. Una volta aperto Facebook Messenger bisognerà toccare su “Crea stanza come (il proprio nome)” e si otterrà un link da condividere con tutte le persone che si vogliono invitare alla videochiamata di gruppo.
Dott. Giulio Sbordoni
Come fare videoconferenze sicure su Zoom. Con la versione 5.0 dell'applicazione sono state introdotte numerose migliorie che rendono Zoom ragionevolmente sicuro una volta che si implementano alcune semplici regole. Le riassumiamo di seguito: mantenere l'applicazione di Zoom sempre aggiornata: utilizzando l'ultima versione dell'applicazione si può godere di tutti i benefici collegati come l'implementazione delle ultime patch di sicurezza e la disponibilità di tutte le ultime funzionalità (collegate anche all'aspetto della sicurezza); attivare le sale d'attesa virtuali: con le sale d'attesa virtuali l'organizzatore può vedere chi si collega alla riunione e decidere se accettare il collegamento o rifiutarlo, così da evitare il fenomeno dello "zoombombing"; attivare la password: Zoom permette di impostare una password al momento della creazione di una riunione. Con la versione 5.0 la password viene impostata automaticamente: è bene lasciarla attiva così da prevenire lo "zoombombing"; condividere gli ID al posto dei link: è possibile unirsi a una riunione utilizzando un link o un ID univoco e il secondo metodo è più sicuro, perché impedisce l'utilizzo di strumenti automatici per l'individuazione dei link e la condivisione accidentale; richiedere l'autenticazione: Zoom permette ora di richiedere che l'utente sia registrato, così che solo le persone autorizzate possano partecipare alle riunioni; permettere la condivisione dello schermo solo all'host: con questa misura si impedisce che chiunque possa mostrare immagini potenzialmente inappropriate, oltre a garantire maggiore ordine; attivare i watermark: a partire da Zoom 5.0 è possibile attivare i watermark, ovvero una sovrimpressione di testo che mostra chi ha scattato un'istantanea dello schermo o un suono non udibile che permette di identificare la persona che ha registrato un video o una conversazione; selezionare il data center dove risiedono i dati: gli host possono decidere dove preferiscono che transitino i propri dati, in modo da controllare che questi non escano da regioni specifiche (ad esempio per ragioni normative); bloccare la riunione: una volta che tutti i partecipanti sono presenti è possibile bloccare la riunione, così che altre persone non possano unirsi; non condividere il "personal meeting ID": il personal meeting ID è l'identificativo di ciascun utente e condividerlo significa dare a chiunque lo abbia la possibilità di vedere se si è impegnati in una riunione e, potenzialmente, parteciparvi.
Dott. Giulio Sbordoni