Fitoterapia e cure naturali

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Ribes Nero Ribes nigrum Parte utilizzata : foglia DOLORI REUMATICI E ARTICOLARI, ARTROSI, GOTTA Descrizione Arbusto folto e profumato, il Ribes Nero trova le sue origini nel nord e nell’est dell’Europa. Molto velocemente, la sua coltura si è estesa a tutte le parti temperate dell’emisfero nord. In Francia, soprattutto in Borgogna, si coltiva per raccoglierne i frutti, piccole bacche nere molto apprezzate dai buongustai e che servono per distillare un famoso liquore. Le foglie, dall’aroma piacevole, hanno proprietà antireumatiche e diuretiche conosciute da molto tempo. La pianta dei reumatismi Le foglie del Ribes Nero sono ricche di flavonoidi (rutoside e iperoside), tannini e vitamina C e P. Grazie alle loro proprietà antireumatiche e antinfiammatorie, il Ribes agisce efficacemente in caso di manifestazioni articolari dolorose acute o croniche (chiamati reumatismi), in particolare quando il dolore dell’artrosi si manifesta a livello dell’articolazione del ginocchio. Le foglie del Ribes Nero sono anche un ottimo diuretico e favoriscono l’eliminazione delle scorie metaboliche (acido urico e altre) dall’organismo. L’insieme di queste proprietà permette di consigliare le foglie di Ribes per la cura di base della gotta.

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Artiglio del Diavolo Harpagophytum procumbens Parte utilizzata : radice secondaria REUMATISMI, ARTROSI, ARTRITE, TENDINITE Storia Se l’Artiglio del Diavolo è utilizzato da secoli dagli stregoni e dai guaritori Sud-africani, è una scoperta relativamente recente per gli occidentali. Nel 1904, nel sud-ovest dell’Africa, la guerra imperversava. Le tribù degli Ottentotti si rivoltarono contro l’instaurazione del protettorato tedesco e i feriti furono numerosi. Un medico tedesco, Menhert, costatò la rapidità con la quale le ferite degli Ottentotti si cicatrizzavano, e si accorse che gli stregoni utilizzavano il decotto della radice di una pianta. Riuscì a procurarsi un campione di questa radice che inviò in Germania, dove venne analizzata: fu identificata come Harpagophytum procumbens. IL BENEFATTORE DELLE ARTICOLAZIONI Le radici dell’Artiglio del Diavolo sono ricche di glucoiridoidi: l’arpagoside e il procumbide, dalle indiscusse attività antinfiammatorie e analgesiche (antidolorifiche). L’interesse di questa pianta nella cura delle manifestazioni articolari dolorose, dei reumatismi, dell’artrosi, dell’artrite (ginocchio, anca, colonna vertebrale) e delle tendiniti è universalmente riconosciuto e non dà effetti indesiderati, soprattutto sullo stomaco. In effetti, il meccanismo d’azione dell’Artiglio del Diavolo è diverso da quello dei FANS (antinfiammatori non steroidei). Questi ultimi agiscono inibendo la biosintesi delle prostaglandine e provocano effetti secondari indesiderati come i dolori allo stomaco. Quindi l’Artiglio del Diavolo permette di sostituire vantaggiosamente le cure antinfiammatorie classiche ed è efficace anche negli sportivi.

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Equiseto Equisetum arvense Parte utilizzata : parte aerea sterile RIMINERALIZZANTE OSSEO, REUMATISMI, ARTROSI, SALDATURA DELLE FRATTURE Descrizione Comune in Europa, l’Equiseto deve il suo soprannome di “coda di cavallo” all’aspetto filiforme dei suoi rami. Questa pianta, largamente diffusa, è straordinaria per la sua composizione ma anche per il suo passato: infatti esisteva già in epoche antichissime. Il suo utilizzo in medicina popolare per le sue virtù remineralizzanti risalgono al XVI secolo. LA PIANTA RIMINERALIZZANTE “INESTIMABILE E INSOSTITUIBILE” Recentemente, la scoperta della straordinaria ricchezza minerale dell’Equiseto, particolarmente ricco in silicio organico, ha permesso di comprendere meglio l’azione benefica di questa pianta. Stimola la sintesi del collagene contenuto nei tessuti ossei e connettivi, e favorisce la ricostruzione delle cartilagini nel corso delle malattie articolari- i soggetti che soffrono di problemi articolari o reumatici apprezzeranno molto il suoi benefici per il miglioramento della mobilità articolare. Il silicio facilita anche la saldatura delle fratture favorendo la formazione del callo osseo. Migliora sensibilmente l’elasticità dei tendini e li protegge durante gli sforzi sportivi (prevenzione del gomito del tennista). Le carenze di silicio sono frequenti e aumentano con l’età. Da qui, l’interesse per cure regolari a base di Equiseto, per beneficiare pienamente di tutti i suoi effetti rimineralizzanti. L’Equiseto ha anche un effetto diuretico, all’origine del suo utilizzo tradizionale, per facilitare le funzioni di eliminazione dell’organismo e lottare contro i problemi di ritenzione idrica.

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