Fitoterapia e cure naturali

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Carciofo Cynara scolymus Parte utilizzata : foglia AFFEZIONI EPATO-BILIARI, STITICHEZZA, CATTIVA DIGESTIONE Descrizione Questa pianta occupa oggi un posto molto importante sia in cucina sia in fitoterapia. In realtà è una varietà del cardo mariano coltivata nella regione mediterranea. Apprezzata dai consumatori per la carnosità delle sue foglie, deve la sua fama terapeutica alle proprietà digestive delle foglie, larghe e molto dentellate, collegate al suo gambo. LA PIANTA PROTETTRICE DEL FEGATO L’interesse della foglia del Carciofo per curare le affezioni epato-biliari è stato dimostrato grazie agli studi compiuti da molti medici francesi durante la prima metà del XX secolo. L’azione coleretica (che aumenta la secrezione biliare) del Carciofo è attribuita ad una sostanza amara e aromatica: la cinarina. È particolarmente utile nei casi di congestione o insufficienza epatica (fegato pigro), itterizia, cattiva digestione delle materie grasse. Stimolando la secrezione biliare, il Carciofo agisce anche sugli stati di stitichezza. In effetti, la bile permette di attivare i movimenti intestinali (peristalsi), contribuendo a favorire l’evacuazione delle feci. La foglia del Carciofo contiene anche steroli, magnesio, potassio… composti che agiscono in sinergia con la cinarina. Il Carciofo sembra stimolare la rigenerazione delle cellule del fegato quando queste ultime sono attaccate da sostanze tossiche. Se questo effetto sarà confermato da studi clinici controllati, la pianta potrebbe essere utilizzata come epatoprotettore per gli ammalati di cirrosi. È anche dimostrato che la foglia di Carciofo possiede virtù ipolipidemizzanti e ipocolesterolemizzanti.

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Carbone Vegetale Parte utilizzata : VENTRE PIATTO, METEORISMO, FLATULENZA, AEROFAGIA, DOLORI ADDOMINALI, DIARREA, COLON IRRITABILE Storia Il Carbone Vegetale fa parte di quei prodotti economici, semplici ed efficaci ai quali non si pensa mai abbastanza. È conosciuto da molto tempo per le sue potenti proprietà di disintossicazione dell’organismo. La dimostrazione di questo suo potere di antidoto è stata compiuta nel 1813 da un farmacista di Montpellier, nell’Accademia francese di Medicina. Il farmacista, di nome Touery, ingerì una dose letale di stricnina ricoperta di Carbone Vegetale, senza accusare alcun problema. La sua capacità di assorbimento delle molecole organiche e dei gas tossici è tale da aprire le porte ad un largo campo di utilizzi: dalle maschere ai medicinali contro i problemi digestivi. IL VEGETALE CHE ADSORBE I GAS Il Carbone Vegetale attivo, ottenuto dai gusci delle noci di cocco, subisce, dopo la carbonizzazione un processo particolare. Durante una seconda combustione si inietta del vapore e dell’aria. Questo processo di attivazione ha come effetto la creazione sulla superficie di molti pori o orifizi microscopici, che gli conferiscono un forte potere adsorbente. Il carbone attivo ha una notevole capacità di assorbimento delle molecole organiche e dei gas, da cui il suo utilizzo nelle maschere di protezione, negli antidoti universali e ancora nei rimedi contro la dispepsia (bruciore di stomaco). Il Carbone Vegetale attivo resta nel tubo digerente ed è perfettamente tollerato. Qui adsorbe, in altre parole fissa, tutto ciò che è indesiderabile nel corpo (i gas ma anche gli additivi alimentari, i residui di pesticidi e di concimi, i solventi organici, i batteri tossici provenienti dai pesci o dai molluschi…) IL DISINTOSSICANTE VEGETALE Oltre a disintossicare il corpo, il Carbone Vegetale regola le funzioni intestinali. Può dunque essere impiegato con successo nei casi di diarrea, di gastroenterite, di gastralgie, di acidità di stomaco, di aerofagia, di flatulenza, quindi anche nelle infezioni dell’intestino accompagnate da stitichezza e fermentazione intestinale. Agisce sui gas intestinali (flatulenza) in due maniere: adsorbendo gli stessi gas, e contemporaneamente i batteri che li producono. Numerosi problemi funzionali del sistema digestivo hanno spesso origine da una cattiva igiene alimentare (eccesso di zuccheri, frittura e alcol) che possono essere trattati, però, con il Carbone Vegetale: dolori addominali, crampi, bruciori, meteorismo, eruttazioni. Riducendo i gas intestinali, il Carbone Vegetale aiuta a ritrovare la “pancia piatta” e a ritrovare la linea. Inoltre, il Carbone Vegetale elimina l’alito cattivo dovuto generalmente ad un’eccessiva fermentazione intestinale e contrasta efficacemente le diarree formando un vero e proprio cerotto intestinale. Il Carbone Vegetale attivo non agisce direttamente sull’organismo e non presenta alcun effetto secondario.

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Biancospino Cratægus laevigata Parte utilizzata : sommità fiorite PALPITAZIONI, ANSIETÀ, NERVOSISMO, INSONNIA NEGLI ADULTI E NEI BAMBINI Storia Nell’antica Grecia, il Biancospino è stato un simbolo di protezione e di purezza, che veniva dipinto sulle pareti delle camere nuziali e sulle culle per scacciare gli spiriti malvagi. Questo bell’arbusto, che si ricopre di piccoli fiori profumati, ha dovuto attendere la fine del XIX secolo perché ne fossero riconosciute le virtù. L’AMICO DEL CUORE I due principali principi attivi, l’iperoside e la vitexina (flavonoidi) agiscono come regolatori del ritmo cardiaco diminuendo le palpitazioni e la percezione esagerata dei battiti cardiaci nelle persone ansiose e nervose. Oltre alla sua azione sul cuore affaticato, il Biancospino agisce più ampiamente sul sistema circolatorio aumentando il flusso coronarico e assicurando così al muscolo cardiaco un maggior apporto di sangue ossigenato (prevenzione dell’angina pectoris). Per le sue proprietà cardiotoniche e i suoi effetti dilatatori dei vasi sanguigni, il Biancospino può rivelarsi utile nei disturbi di aritmia cardiaca. Permette anche di alleviare i problemi dell’angina pectoris grazie alla sua azione ipotensiva (diminuisce la tensione arteriosa). La sinergia dei suoi differenti componenti, che è assicurata solo dalla polvere totale, gli conferisce anche un’attività sedativa del sistema nervoso centrale che assicura un notevole effetto negli stati di nervosismo, di ansia e di disturbi del sonno. Al contrario dei farmaci di sintesi, il Biancospino non provoca effetti secondari indesiderati (sonnolenza durante il giorno, perdita di memoria), e non dà né dipendenza, né assuefazione.

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