Teschi di bisonte in attesa di essere frantumati ed utilizzati successivamente come fertilizzante, 1870
Durante una dura siccità, rimasti ormai senza bufali, sia i coloni che i nativi americani raccoglievano le ossa dalla prateria per venderle come fertilizzanti. Nel libro di Isenberg si racconta di un giornalista che chiese a un ferroviere: “Gli indiani si guadagnano da vivere raccogliendo queste ossa?” “Sì”, rispose un ispettore ferroviario, “ma è una grazia che non possano mangiare le ossa. Non siamo mai stati in grado di controllare i selvaggi fino a quando il loro autonomo approvvigionamento di carne non è stato interrotto dalla fine dei bisonti.”
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