Daniella Messori

Operatore Olistico

"Oggi è stata una giornata difficile", disse Pooh. Ci fu una pausa. "Vuoi parlarne?" chiese Pimpi. "No" disse Pooh dopo un po'. "No, non credo". "Va bene", disse Pimpi, e si sedette accanto al suo amico. "Cosa stai facendo?" chiese Pooh. "Niente" disse Pimpi. "Solo, so come sono i giorni difficili. Molto spesso non va di parlare neanche a me nei miei giorni difficili". "Ma..." continuò Pimpi, "i giorni difficili sono molto più facili quando sai di avere qualcuno lì per te. E io sarò sempre qui per te, Pooh." E mentre Pooh sedeva lì, rimuginando sulle difficoltà della giornata, mentre Pimpi sedeva accanto a lui in silenzio, facendo oscillare le sue piccole gambe... pensava che il suo migliore amico aveva proprio ragione. - Winnie-the-Pooh

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Daniella Messori

Operatore Olistico

Renato Caria " Eterno beso entre la montaña y el mar" Eterno bacio tra la montagna e il mare..

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Daniella Messori

Operatore Olistico

“Ho perso quasi 25 chili. Ogni giorno mi alzavo con la paura di essere ingrassato: è una situazione assurda, quasi una malattia. Ma ho scoperto che senza tutto quel peso addosso ero molto più fluido, potevo fare movimenti che prima non sarei stato in grado di fare. Il lato negativo è che ero spesso di cattivo umore, sempre affamato e abbastanza debole. Però alla fine era proprio quello lo stato d’animo giusto per il Joker, uno che cerca di combattere i suoi seri problemi psicologici. La risata che incarna la fragilità del suo stato d’animo. È una risata dolorosa che nasce dal fondo dell’anima, disperata, più triste che felice. E poi il modo in cui si muove: ci sono momenti in cui danza in modo così leggero che sembra sollevarsi dalla tristezza del mondo in cui vive. Per questo mi sono ispirato a Ray Bolger, lo spaventapasseri de Il mago di Oz. Adoro il fatto che il suo personaggio risplenda attraverso la danza, la musica, le note, i solfeggi. Il mio Joker ha dei movimenti un po’ meccanici, un modo di gesticolare e muovere la testa che denota un’arroganza quieta prima … della tempesta. Spesso combinavo danza moderna e musica disco: il bello del Joker è che è davvero imprevedibile Non mi sono ispirato a nessun Joker. Però mi ricordo benissimo Jack Nicholson nel Batman di Tim Burton. E il bravissimo Heath Ledger. Ma ho preferito prepararmi senza fare riferimento a nessun lavoro precedente, neanche ai fumetti o serie tv. Volevo creare il mio Joker. Che fosse frutto della mia immaginazione. O della mia pazzia. Non è un film sui soliti supereroi, cattivi e umani con poteri speciali. A me i personaggi ispirati ai fumetti piacciono perché hanno problematiche reali, le stesse che abbiamo noi. Joker è proprio questo: uno di noi. Non ha padre, non ha amici, è ansioso, depresso, un lavoro infimo. Ha subito dei traumi ed è stato anche abusato da bambino… Poveraccio… Ha tutti i problemi di questo mondo. Non è stato né piacevole né facile entrare nella sua testa… ma sono orgoglioso di averlo conosciuto...". #JoaquinPhoenix sulla creazione del suo Joker.

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