Daniela Spataru

Founder Starter

La verità

2019-02-21 11:59:28

Buon giorno bella gente! Ricordiamo che... "La verita' attraversa sempre tre fasi. Dapprima viene ridicolizzata. Poi violentemente contrastata. Infine accettata come una cosa ovvia. 🔯- Schopenhauer -

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Daniela Spataru

Founder Starter

Quando le Parole diventano Profezie

2019-02-16 00:07:12

“Parla con integrità, dì soltanto ciò che intendi dire, evita di usare la parola per parlare contro te stesso o gli altri. Usa il potere della tua parola nella direzione della verità e dell’amore”. Miguel Ruiz Se fai un piccolo sforzo, e ti impegni veramente, noterai che tutto quello che hai creato e vissuto nella vita è partito dalle parole. Le hai studiate a scuola, usate agli esami, nei colloqui, in famiglia, al bar; le senti per strada, in televisione, alla radio; le hai gridate, sussurrate, pensate. Le parole sono dei sigilli che creano, marcano e guidano le esperienze, delle finestre sonore sulla nostra anima. Sono la cosa più semplice e, anche se non ce ne accorgiamo, la cosa più potente che abbiamo.All’interno delle parole si nascondono le nostre reali intenzioni e la nostra vera fede. Con le parole possiamo creare mondi nuovi, coinvolgere persone, iniettare idee nuove nell’ecosistema, creare letteratura che ispira. Con le parole possiamo anche ferire, possiamo distruggere; possiamo usarle come armi, come pugni, come pugnali. Possiamo farle entrare nella pelle e spingerle fino in fondo, dove rimarrebbero ad echeggiare per mesi, anni, o tutta la vita. Nonostante si sia generalmente convinti che per fare realmente del male ad una persona, si debba colpirla in qualche modo, il dolore e il danno provocati dalle parole possono essere di gran lunga superiori a quello di una botta al corpo. Le ferite delle parole, infatti, non fanno rumore, non lasciano segni visibili, sono lame silenziose che tagliano la corteccia della personalità, rendendola più debole. A volte, il sentirsi dire determinate cose può essere traumatico, può cambiarci profondamente.Soprattutto da piccoli, quando si crede a tutto quello che ci viene detto, le parole sono dei veri e propri scalpelli che forgiano l’identità e lasciano segni indelebili. In quella fase si è più vulnerabili e più propensi a credere, o meglio, ad acconsentire a tutto ciò che ci viene detto, dando alle parole l’autorità di cambiarci per il meglio o per il peggio. Ho sentito la storia di una bambina, di nome Stephanie, che adorava cantare. Una sera la madre tornò a casa molto stanca e con il mal di testa. Stephanie era invece abbastanza allegra e continuava a cantare, nonostante la madre le chiedesse di far piano. Quando non ce la fece più, la madre le urlò contro, “stai zitta! Hai una brutta voce!”. La bambina smise di cantare, e la madre immediatamente si rese conto di quello che aveva fatto. Non pensava nemmeno che Stephanie avesse una brutta voce, il contrario. Il mal di testa e la stanchezza, tuttavia, le fecero perdere il controllo per appena il tempo che serviva a pronunciare poche parole. Furono poche parole… ma che rimasero impresse nella mente della bambina per gli anni a venire, la quale, tutte le volte in cui dovette cantare in pubblico, le sentì risuonare nella sua mente: “hai una brutta voce, hai una brutta voce”. Ci volle un notevole sforzo per zittirle. Furono pronunciate una volta soltanto, ma nella mente di Stephanie si ripetono ancora oggi.Se lei, però, non avesse acconsentito, se non avesse scelto di credere a quella frase, non sarebbe neanche rimasta nella memoria fino al giorno dopo. Una volta che diamo valore a qualcosa che ascoltiamo, rendendolo parte della nostra storia, possiamo, invece, farlo diventare una “profezia”. Così il bambino che si sente spesso dire, “sei bravo ma non ti impegni”, finisce per crederci così tanto, che a quarant’anni si chiede come mai non metta tutto se stesso in niente. Così la bambina che sente dire da una compagna, “dovresti mangiare meno, sei grassa” in terza elementare, sviluppa un disturbo alimentare a 25 anni.Tutte queste parole in sé non hanno nessun intento così malevolo. Possiamo usare la parola “grassa” o la parola “brutta” in molti contesti in cui non avrebbero nessuna eco.

Daniela Spataru

Founder Starter

Il Nostro Tempo...

2019-02-15 21:57:08

Le cose importanti della vita (e come ce ne freghiamo).Quasi ognuno di noi sa molto bene quali sono le cose davvero importanti nella sua vita. E poi non se ne cura.In passato ho scritto che il tempo è l’unica vera ricchezza che possediamo. Con questo articolo voglio mettere in discussione il modo in cui buona parte di noi lo spende.Vi faccio una domanda: quali sono le cose che ritenete davvero importanti nella vostra vita?Un giorno in cui mi sentivo particolarmente privo di equilibrio, ho voluto rispondere io stesso e ho messo per iscritto una lista. Prima ancora di finire di scrivere, però, mi ero già reso conto che alla maggior parte di quelle cose dedicavo poco o nessun tempo.Ci sono rimasto male. Parlo tutti i giorni di ricerca della felicità, di eliminare il superfluo e dedicarsi al necessario, e nonostante tutto quello che ho fatto in questi anni la mia risposta assomigliava sempre di più a un elenco di cose che non facevo. Strada da fare ne ho ancora tanta.. Ho chiesto a 120 dei miei amici alcune cose...Per prima cosa ho chiesto loro di scrivere una lista delle cose che reputano importanti.Non pretendo che 120 miei amici siano un campione statistico molto rappresentativo, ma i risultati sono comunque interessanti.Relazioni (10 su 12): per dieci persone su dodici sono importanti le relazioni con gli altri, come l’amore, l’amicizia o il rapporto con i parenti.Subito dopo troviamo la salute (9 su 12), la nostra e quella altrui.A pari merito (7 su 12) troviamo aspetti legati alla crescita personale (miglioramento, realizzare i propri progetti) e alle proprie passioni (hobby, natura).Il lavoro viene nominato per quarto (6 su 12) ma sempre in termini legati alla soddisfazione che ne deriva. Si vorrebbe cioè fare qualcosa di utile al prossimo, o che almeno sia svolto in un contesto sereno.Solo in ultima posizione (4 su 12) arriva la sicurezza economica: soldi, stabilità, casa.A questo punto ho chiesto loro di farmi uno schema temporale di una giornata tipica, cioè quanto tempo dedicano alle varie attività, come mangiare, dormire, lavorare, etc. Una breve analisi ha confermato la mia supposizione: sembra quasi che impieghiamo il tempo seguendo quella lista al contrario.Escludendo pure il tempo necessario per il riposo e i pasti, in media la maggior parte delle giornate è dedicata ad attività lavorative, cioè all’ultimo punto. Per quasi tutti gli intervistati, però, non è qualcosa di soddisfacente, violando così una priorità considerata più alta.Tantissimo tempo è dedicato ad attività che non sono nemmeno in lista (relax, televisione, spostamenti, sistemazione casa). Quasi tutti riescono a ricavare un po’ di spazio per le relazioni, anche se spesso sono mantenute solo a distanza (facebook, telefono, whatsapp). Tempo per le proprie passioni e per la salute, invece, sono il fanalino di coda.Il quadro è deprimente.Abbiamo una sola ricchezza, nella nostra vita, ed è il tempo. Per un qualche strano motivo ne spendiamo la maggior parte per lavorare, e ci compriamo così un relativo benessere economico.Sento già qualcuno che risponde: “eh, ma i soldi servono, come si fa senza?”Certo che servono, ‘sti maledetti di soldi, ma a fare cosa? Vogliamo dirlo chiaramente, una buona volta?I soldi non servono per fare un bel mucchio da guardare ogni tanto, o per comprare la macchina che usiamo per andare a lavoro. Servono per permetterci di fare la vita che vorremmo. Con i soldi ci compriamo la serenità di dedicarci finalmente alle cose davvero importanti.E allora si può sapere perché sprechiamo sia il nostro tempo che quella serenità per starcene seduti sul divano a guardare la televisione, a cazzeggiare su Facebook o a fare qualche altra cosa di nessuna importanza?Se le nostre giornate fossero coerenti con le nostre priorità, dovremmo dedicarci soprattutto agli amici, all’amore, alla cura del corpo e della mente, alla crescita, alle passioni.

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