Daniela Spataru

Founder Starter

Perché I Poveri Che Smettono Di Essere Poveri Amano Calpestare I Poveri?

2018-11-19 18:32:11

Accade ogni giorno, lo vediamo in ogni ambiente, in ogni settore: i poveri che smettono di essere poveri, amano calpestare i poveri.Ed è triste prenderne atto laddove ci si aspetta di vedere atteggiamenti di maggior comprensione, spirito di immedesimazione. Di unione. È questa una riflessione che mi fermo a fare spesso, o uno o più gradini della scala sociale, dimenticare rapidamente gli anni trascorsi in povertà.Dimenticare rapidamente che loro stessi, un tempo non lontano, hanno subìto lo stesso disprezzo con cui oggi investono i più poveri. Ho visto persone lasciare quartieri popolari poverissimi e criticare con alterigia il degrado degli stessi.Le ho udite poi parlar male di quelli che erano stati i “cari vicini”. Ho visto un uomo, dopo aver acquistato la sua prima auto da pagare in sessanta rate, ridere di coloro che aspettavano l’autobus sotto la pioggia.Quello stesso autobus che in un passato affatto remoto, prendeva tutti i giorni per andare a lavoro.Anche nei giorni di pioggia.E senza ridere. Ci sono persone che lamentano il comportamento autoritario e sprezzante del loro capo, ma che poi non esitano a trattare scortesemente chi svolge attività più umili.C’è il giovane uomo che dopo essere riuscito a raggranellare un po’ di denaro per portare fuori a cena la sua fidanzata, si sente ricco per una sera, ma si sente anche in dovere di trattare con arroganza il cameriere.C’è il medico di umili origini che ha dimenticato i sacrifici che hanno fatto i suoi genitori per farlo studiare, che ha dimenticato i suoi stessi sacrifici per portare a termine gli studi. Oggi guarda dall’alto in basso i malati più umili e i loro familiari.È già triste e incomprensibile vedere chi è nato ricco trattare i poveri come persone di seconda classe, ma vedere le persone che hanno conosciuto la povertà vestirsi di arroganza e prepotenza, è qualcosa che probabilmente non capirò mai. È come se il povero debba necessariamente fungere da contraltare per chi è riuscito a migliorare la propria posizione.Eppure da poveri sono stati sfruttati, maltrattati. Hanno sperimentato l’esclusione e i pregiudizi contro la povertà sulla loro stessa pelle.Probabilmente hanno sempre pensato che chiunque si trovi al di sopra, cammini su chi è in basso e nel momento in cui sono riusciti a salire qualche gradino, hanno iniziato a camminare allo stesso modo. Calpestando.È una spiegazione plausibile. Ma la plausibilità non prevede la bontà dell’atteggiamento. Non lo giustifica.Non comprenderò mai e ripudio oggi come ieri, qualsiasi atto che supponga la superiorità o l’inferiorità di qualcuno. Chiunque esso sia. Il rispetto e la dignità altrui sono diritti inviolabili!Quale società può definirsi moderna e civile quando questi diritti vengono misurati in base a ciò che si possiede?A cosa serve parlare quattro lingue se non sappiamo scambiare un buongiorno con chi prende l’ascensore insieme a noi?A cosa serve aver accumulato se non siamo più capaci di condividere e di provare quella gioia e quella fierezza che solo la condivisione può portare?La ricchezza non rende nessuno migliore di un altro.La vera superiorità non può essere acquistata, ma nasce dentro di noi. Una persona veramente superiore sa che la grandezza di un uomo non si misura in base al successo che ha ottenuto, alla ricchezza che ha accumulata.Si misura in base alle azioni che compie e alla nobiltà del suo animo.Vi lascio con un pensiero…potrebbe suonare come una sorta di ammonizione, ma ritengo importante farne una nostra memoria:“Il male mette radici quando un uomo comincia a pensare di essere migliore di un altro.”( Joseph Brodsky)

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Daniela Spataru

Founder Starter

Come truccarsi a 50 anni...

2018-11-19 18:10:27

Oggi non esiste più il trucco da cinquantenne, come non esistono regole ferree a cui attenersi quando si parla di make-up, però qualche piccolo consiglio è sempre valido, perché la pelle cambia e ha bisogno di coccole in più. L'idratazione è la cosa più importante. Scegliete una crema adatta alle vostre esigenze e poi un fondotinta cremoso, ideale dopo i cinquant'anni, quando la pelle tende ad essere più secca. I compatti, invece, sono utili per la zona T. Se tendete a sudare molto, cosa che può succedere soprattutto durante la menopausa, optate per un fondotinta waterproof, più resistente degli altri. Spesso si tende a preferire colori neutri, specie per le labbra. Una scelta condivisibile, ma che non deve essere esclusiva. Se non ve la sentite di esagerare, optate per un gloss. Colora solo leggermente e in più ha un effetto volume, ideale per le labbra che con l'età tendono ad essere più sottili. In alternativa alle labbra si può optare per un focus occhi, con colori pieni oppure metallici. Nuance come oro, bronzo e rame stanno bene a tutte ed esaltano ogni incarnato. L'errore più comune? Quello di esagerare con i ritocchi alle sopracciglia. Non rendetele troppo voluminose effetto tattoo, si vede che sono fake.

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Daniela Spataru

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Quando Il Cuore Non Ha Più Lacrime, Piange Il Corpo

2018-11-19 18:00:46

La società odierna lascia sempre meno spazio alle emozioni, quasi fossero una sorta di interferenza scomoda, un’ammissione di debolezza che non ci si può permettere.Quante volte abbiamo sentito frasi come “Scusatemi, sono emozionata”, “Scusatemi, sono molto emotiva”, come se le emozioni fossero una colpa, un limite, qualcosa da tenere a bada. Soffocare, ignorare le emozioni, è profondamente sbagliato.Considerarle socialmente poco convenienti, pensare che ci rendano deboli, ridicoli, inadeguati e quindi respingerle, ricacciarle in gola, rispedirle in pancia, è estremamente negativo non solo per la nostra psiche, ma anche anche per il nostro corpo. Le emozioni sono la voce dell’anima, le messaggere del nostro corpo, sono armi grandiose che ci permettono di scaricare oppure metabolizzare le tensioni, il dolore, le paure.Tra mente e corpo esiste una connessione indissolubile e quando il loro equilibrio viene alterato da situazioni stressanti, emozioni dolorose, da sentimenti negativi, il nostro corpo ne risente.Esattamente come le malattie fisiche incidono sulla nostra interiorità causandoci paura, preoccupazione, timore, le emozioni incidono sul nostro corpo provocando disturbi.Quando non vengono “curate” , quindi espresse, scaricate, liberate, arrivano le malattie psicosomatiche.Definiamo malattie psicosomatiche tutti quei disturbi le cui cause fisiologiche non possono essere diagnosticate, ma derivano da situazioni emotive, familiari e sociali. Il disturbo psicosomatico è, semplificando, la necessità delle emozioni represse di trovare uno sbocco, una via di uscita. Si tratta generalmente delle emozioni più dolorose che si manifestano comunicando il proprio disagio su “organi bersaglio” .Alcune delle associazioni più comuni tra emozioni e organi secondo la medicina tradizionale cinese :Rabbia : Fegato e CistifelleaLa rabbia esprime frustrazione, irritabilità, ira e questo tipo di emozioni vengono immagazzinate nel fegato e nella cistifellea. La rabbia inoltre, può causare vertigini e pressione alta.Ansia, Polmoni e Intestino Crasso. L’ansia è un’emozione causata dall’eccessiva preoccupazione e che può influire sui polmoni e sull’intestino crasso.Impedisce ad una persona di usare in modo corretto la propria energia e la porta a soffrire di respiro corto, colite, infiammazioni, ulcere. Le eccessive preoccupazioni inoltre, influiscono sullo stomaco.La malinconia: la milza.Sempre secondo la medicina tradizionale cinese, la malinconia colpisce la milza e può causare affaticamento, difficoltà di concentrazione, letargia, può ostacolare la digestione e provocare gonfiore.Paura: i reni: La paura può causare disagio ai reni e nei casi più gravi, portare a perdere il controllo delle sue funzioni e della vescica. Emozioni dolore, di shock e panico: il cuore: Sono tutte emozioni che possono colpire il cuore per breve o lungo periodo. Pensiamo ad esempio alle palpitazioni in caso di spavento. Impariamo quindi a vivere le emozioni per evitare di somatizzarle.Lasciamo che si manifestino senza timore e senza vergogna. Impariamo ad ascoltarle con fiducia. La rabbia, la paura, la malinconia, non arrivano per farci del male, ma per aiutarci anzi, a stare meglio.

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