La qualità della vita di un uomo è in diretta proporzione al suo impegno ad eccellere, indipendentemente dall'attività da lui scelta. Non seguire il sentiero: tracciane uno nuovo e lascia la tua impronta da seguire.Il valore di un uomo dovrebbe essere misurato in base a quanto da e non in base a quanto è in grado di ricevere...
LO STRANO ANIMALE CHIAMATO "SENSO DI COLPA"E' una vecchia conoscenza un pò di tutti noi, un inquilino che viene spesso a farci visita e che si pianta in casa nostra inaspettato, non invitato, eppure accolto.Il senso di colpa è una delle bestie più difficili da domare, a metà fra il selvatico e il domestico....perchè si adatta molto bene a stare fra le pareti della nostra mente..Ho scoperto che si nutre dei miei devo, delle credenze che ho rispetto alla vita, al comportamento che si deve tenere in certe circostanze, a tutti i costi: anche a costo di stare male psicologicamente e fisicamente pur di soddisfarne i requisiti. Un esempio semplice? Non aver finito una relazione di lavoro sulla quale si è lavorato per ore e sacrificare il pranzo, la cena, o persino il sonno pur di sentirsi a posto con il senso di colpa ma completamente a terra con il fisico e con la mente scarica. Un altro esempio? Dover chiamare a tutti i costi una persona per "educazione", "perchè se lo aspettava""perchè non ti vede da tempo", "perchè ha bisogno di te" e dopo averlo fatto sentirsi completamente svuotati perché l'abbiamo fatto controvoglia e forse facendolo lo abbiamo anche dato a vedere e dunque in ogni caso era meglio che non lo facessimo.... o forse abbiamo litigato con la persona in questione, perchè semplicemente non era il momento per noi di interagirvi.Imposizioni come queste si verificano in noi di continuo, e sicuramente sono comprensibili, frequenti e comuni, perché ci permettono di alzare l'asticella del nostro consenso sociale e farci stare bene con noi stessi per aver rispettato le regole, la cosiddetta educazione che durante la nostra infanzia ci hanno imposto. E che a partire da una certa età, quando il nostro "addestramento sociale" è compiuto ci auto-imponiamo. Perchè pian piano quell'addestramento ci è entrato dentro fin delle ossa...Magico potere della ripetizione sull'inconscio. E così mentre ci imponiamo di fare certe cose per non sentirci in colpa nei confronti dei genitori, degli insegnanti, dei colleghi affinché non venga meno il loro consenso sociale trascuriamo sempre di più una parte di noi che ha bisogno di noi, che vorrebbe che la stessimo a sentire almeno per un attimo, che rimanessimo dentro di noi per un pò a farle compagnia.....E invece siamo sempre fuori....spesso raccontando a noi stessi che siamo fuori per prenderci cura degli altri. Una delle più grandi balle che possiamo raccontare e raccontarci. Perchè forse in alcuni momenti VOGLIAMO riposare ma non ce lo permettiamo, VOGLIAMO rilassarci e recuperare forze, ma non ce lo concediamo mai, VOGLIAMO concentrarci su un tema o argomento importante per la nostra vita, ma lo mettiamo in secondo piano, perchè non è mai il momento adatto, pena il sentirsi in colpa nei confronti degli altri che hanno aspettative ben precise su di noi.E ci sentiamo in colpa nei confronti di tutti tranne che di noi stessi per non darci quello che ci spetta. E credo che lo facciamo perché in fondo pensiamo di non meritarlo.Ecco cosa intendo con il dire che il senso di colpa. Dunque prima di sentirci in colpa quando proviamo a riempire la nostra vita di significato, pensiamo che serve nutrirsi prima di nutrire gli altri, in modo da smettere di trovare scuse e rimandare questo lavoro interiore definendolo "egoista". Perché non ha niente a che fare con l'ego, anzi in molti casi demolisce l'ego, fa uscire la vera essenza di chi siamo, i talenti e le risorse nascoste che solo una volta scoperte possono essere messe a disposizione degli altri...Se il prezzo che devi pagare per nutrire i tuoi figli, i tuoi amici, i tuoi cari è morire dentro, rinunciare a scoprire le meraviglie che puoi essere in grado di fare, sei fuori strada: non stai facendo un buon servizio ne a te ne a loro. Perchè solo quando sei in salute e in vita gli altri possono beneficiare della tua presenza e del tuo aiuto.La tua carica interiore è la loro più grande speranza ed il migliore esempio che tu possa dare agli altri su come vivere al meglio.Se gliela togli, li uccidi lentamente...