Vincenzo Barbieri

Founder Junior

Questa edizione di doutdo si predispone quindi a divenire un manifesto che riflette su modelli di gestione che, connettendo responsabilità e sensibilità, etica ed estetica, dimensione sociale e individuale, si propone obiettivi condivisi, nel loro seppur minimo afflato rivoluzionario (o dadaista?). E del resto già l’artista tedesco Joseph Beuys – evocando gli sguardi e i passi del Quarto stato (1901) di Giovanni Pellizza da Volpedo – aveva affermato, a Napoli, nel 1971, che “la rivoluzione siamo noi”. Si tratta di riappropriarsi di quegli sguardi e di riprendere quei passi… Per questo nell’allestimento di doutdo sono riunite opere – in molti casi prodotte appositamente da doutdo – fra loro difformi, in quanto risultato della spontanea donazione di un artista, opere autonome, ognuna a modo suo, ma testimonianza, nel loro insieme, della morale di quei singoli artisti che costituiscono la comunità in esplorazione e in cammino di doutdo.

Vincenzo Barbieri

Founder Junior

Bellissimo intarsio di zucca. È arte allo stato puro, oppure tecnica evoluta e basta??? Cmq bella..

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Vincenzo Barbieri

Founder Junior

Metropolitana Napoli: un viaggio nelle fermate Toledo, Dante e Università Napule è mille culure”, cantava Pino Daniele. Ed è proprio così. Napoli è mille colori, sopra e sotto. Anche la metropolitana della città partenopea è, infatti, un luogo in cui si può rimanere incantati. Basta recarsi alla stazione della fermata della metropolitana Toledo. Inaugurata nel 2012 e realizzata dall’architetto spagnolo Oscar Tusquets Blanca, la stazione Toledo fa parte del progetto “Stazioni dell’Arte”, un programma volto a portare l’arte proprio nelle stazioni della metropolitana. Come si legge sul sito dell’Azienda napoletana mobilità, “le Stazioni dell’Arte nascono da un progetto promosso dall’amministrazione comunale per rendere i luoghi della mobilità più attraenti e offrire a tutti la possibilità di un incontro con l’arte contemporanea. Gli spazi interni ed esterni delle stazioni hanno accolto, con il coordinamento artistico di Achille Bonito Oliva, circa 200 opere di 100 tra i più prestigiosi autori contemporanei, costituendo uno degli esempi più interessanti di museo decentrato e distribuito sull’intera area urbana, un museo che non è spazio chiuso, luogo di concentrazione delle opere d’arte, ma percorso espositivo aperto, per una fruizione dinamica del manufatto artistico. La realizzazione delle stesse stazioni, affidata ad architetti di fama internazionale ha rappresentato un momento di forte riqualificazione di vaste aree del tessuto urbano”.

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