Vincenzo Barbieri

Founder Junior

c'e'. forse non c'e'. si intravede. e'proprio come la nostra mente....gli dai l'imput e poi fa tutto lei....fantastico..

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Vincenzo Barbieri

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patria della buona cucina con tanti tocchi preziosi e vivi, nuovi, ricercati. Come una città che ha saputo sfruttare le occasioni offerte dal turismo e rinnovare la propria immagine e la propria accoglienza.

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Vincenzo Barbieri

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pranzo, definito “speciale”, è quello gustato alla Trattoria San Ferdinando, altro luogo del gusto a conduzione familiare: “In questo stabilimento, le cui pareti color burro sono appese con pentole di rame e antichi spartiti musicali, il menù cambia ogni giorno “secondo natura”, come dicono i proprietari”. La giornalista scrive che l’offerta a base di pesce è eccellente e altrettanto incantevoli sono i dessert. Subito dopo pranzo, un giro in quelli che la Rysman definisce “paradisi silenziosi”, ovvero i siti religiosi. Come il complesso conventuale di Donnaregina, a pochi passi dal Duomo e il Museo Diocesano o il chiostro di Santa Chiara, luoghi dei quali la giornalista descrive sapientemente le meraviglie artistiche. Alle 17.30 una pausa, doverosa, per onorare la cultura del caffè napoletana. “È una lotta tenace per il miglior caffè di Napoli – la città è spesso detta servire il miglior espresso in Italia – dove il metodo locale produce uno sciroppo denso di un caffè espresso, spesso con una buona dose di zucchero già miscelato, a meno che non specificato e servito accanto all’acqua frizzante per purificare il palato in anticipo”. Il luogo migliore? Il Gambrinus, che offre “sicuramente il caffè più squisito della città” che puoi gustare su “una sedia di velluto rosso nei dintorni rococò bordati”. Come aperitivo, stavolta, la giornalista si volge al cibo di strada, in Via Tribunali, “la principale arteria della pizza, i taralli napoletani pepati e tutto fritti”. Qui consiglia la friggitoria di Di Matteo e le sue specialità: “il cuoppo, o cono di carta, di prodotti fritti come le frittelle di patate, la polenta e le melanzane è un’imperdibile prelibatezza napoletana”. Non lesina consigli su dove bere un drink lungo la strada, suggerendo una sosta da Perditempo, “un bar locale sciatto e amato e un caffè letterario senza pretese che ospita occasionali letture di libri, ma più spesso spargere musica reggae nella folla riunita lungo la strada”. Per la cena del sabato sceglie invece Mimì alla Ferrovia e i piatti della tradizione, “a malapena modificati nel tempo, con un personale altrettanto immutabile e formalmente vestito”. E segue una descrizione anche qui accuratissima della proprietà, della gestione e della vasta scelta del menù grazie allo chef Salvatore Giugliano (nipote del primo chef del ristorante). La domenica Ed ecco la domenica. “Per apprezzare veramente Napoli, vecchio e nuovo, dirigiti nella sua pancia sotterranea”, scrive. E racconta le stazioni dell’arte avviate nel 1995, impreziosite di opere d’arte. Anticipa l’apertura della stazione Duomo, opera dell’architetto Massimiliano Fuksas “che rende omaggio al tempio romano scoperto tra gli scavi”. E sottoterra c’è anche la Napoli Sotterranea, con il suo dedalo di grotte dove i napoletani si rifugiavano durante le incursioni aeree della seconda guerra mondiale. A mezzogiorno di domenica, la Rysman prende la navetta che collega piazza Trieste e Trento al Museo di Capodimonte, un nuovo servizio che “rende più accessibile questo tesoro poco visitato”. E di questo tesoro racconta la vista e il bosco e l’incredibile collezione d’arte. Ma non si può visitare senza mangiare la pizza. È il pranzo domenicale scelto dalla giornalista. Dove? Da Concettina ai Tre Santi, dove c’è lo chef Ciro Oliva, che “potrebbe essere il pizzaiolo più talentuoso della città”. Del menù decanta le specialità e aggiunge “nessuna prenotazione, ma vale la pena aspettare”. La recensione è estremamente positiva. Alloggi Airbnb a prezzi accessibili in tutta la città, con molti appartamenti elegantemente moderni nel quartiere Chiaia. Scrive che “la nuova ondata di turismo ha prodotto un’elegante coltura di moderni hotel di piccole dimensioni” e ne elenca alcuni. Di certo, se non fossimo di Napoli, la Rysman ci farebbe venire voglia di prendere un aereo e partire per venirci in visita. E di luoghi comuni, a parte pizza e caffè, nel suo racconto, ne abbiamo trovati pochi. Anzi, Napoli viene descritta come città all’avanguardia, culla di arte contemporanea,. CONTINUA

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