Andrea Giusti
Perché sbadigliamo? Teorie Si tratta di un atto che compiamo circa 250 mila volte nella vita: stiamo parlando dello sbadiglio, un’azione che compiamo involontariamente quando abbiamo sonno o ci stiamo annoiando. Gli scienziati si sono sempre chiesti quali sono i motivi per cui sbadigliamo e soprattutto quali sono i meccanismi che provocano uno sbadiglio. Cercheremo in questo articolo di risolvere tutti i vostri dubbi affidandoci alle ricerche scientifiche effettuate finora! Sbadiglio: cos’è e come avviene Lo sbadiglio è un atto che avviene spontaneamente e involontariamente, costituito da un primo momento di inspirazione e un secondo momento di espirazione. Tutti gli esseri umani sbadigliano e anche alcuni animali, come gatti, cani, topi, uccelli e serpenti. Lo sbadiglio avviene già nel feto di 11 settimane, dura circa 6 secondi ed è spesso accompagnato da azioni di stiracchiamento. Perché sbadigliamo? I motivi Le cause dello sbadiglio sono poco chiare, ma le ipotesi sono tantissime. Eccone alcune: Noia: è ciò che sperimentiamo spesso, in quanto quando siamo particolaremente annoiati lo sbadiglio è una conseguenza quasi certa. Fame e digestione: il legame tra fame e sbadiglio non è stato ancora chiarito, mentre per quanto riguarda la digestione il motivo è che il corpo ha bisogno di più ossigeno. Stress: in situazioni di stress il corpo ha bisogno di più ossigeno. Sonno: in genere sbadigliamo al mattina appena svegli e la sera. La mattina si ha bisogno di più ossigeno dopo la notte, mentre la sera l’ossigeno serve dopo una giornata stancante. Attrazione sessuale: sembra un legame strano, però l’ipotesi è stata confermata da un gruppo di scienziati nel 2012 e addirittura è stata trovata in alcuni antichissimi testi indiani. Probabilmente, si sbadiglia per ossigenare di più i tessuti in vista in un possibile rapporto. Sbadiglio: perché è contagioso? Quante volte è capitato di trovarvi di fronte a un amico che sbadiglia e ripetere automaticamente l’atto senza motivo? Secondo uno studio condotto da Ivan Norscia ed Elisabetta Palagi pare che ciò sia dovuto all’empatia tra le persone: il contagio è infatti più frequente tra i parenti stretti e minimo tra sconosciuti. Infatti, il contagio inizia a svilupparsi verso i 4 o 5 anni, proprio quando il bambino riesce ad identificare correttamente le emozioni altrui.
Andrea Giusti
Cause febbre: perché ci si ammala? Cosa c’è di più fastidioso di ammalarsi durante l’estate oppure durante le vacanze invernali? A volte avere qualche linea di febbre è utile agli studenti che possono starsene un paio di giorni a casa, ma quando la temperatura corporea si alza e si hanno sintomi forti come il mal di testa, la nausea, i brividi, dolori fisici e/o malessere generale non è certo così piacevole! Vi siete mai chiesti perché viene la febbre? Quali sono le cause reali e perché il nostro corpo reagisce alzando la temperatura? Ecco una breve guida in modo da capire un po’ di più su come funziona la febbre e come evitarla! Cos’è la febbre? La febbre, per quanto spiacevole, è in realtà necessaria, poiché è una difesa dell’organismo che risponde a un’aggressione alzando la temperatura corporea. La febbre è causata da pirogeni esterni o interni, infettivi e non (es. virus, batteri etc.), che influenzano il centro di termoregolazione presente nell’ipotalamo. Il pirogeno scatena una risposta di difesa da parte dell’organismo, in particolare i microfagi (cellule del sistema immunitario), che rilasciano nel sangue citochine che vanno ad alterare la termoregolazione nell’ipotalamo. Questa alterazione nel centro di termoregolazione induce la vasocostrizione cutanea con conseguente aumento della temperatura corporea, la quale serve per provocare una risposta immunitaria con la produzione di anticorpi e altre cellule di difesa. La febbre, quindi, non andrebbe stroncata sul nascere, ma solo quando questa diventa troppo alta, potendo provocare altre complicanze o perché può essere indice di una grave infezione (anche se non è detto). Quando si ha la febbre? La nostra temperatura corporea si aggira intorno ai 36,8°. Si parla di febbre quando la temperatura raggiunge e supera i 37-37,5 gradi. Non c’è un limite per stabilire quando e se la febbre diventa pericolosa: la febbre alta tra i 39,4 e i 41,1 può causare allucinazioni, confusione, irritabilità e convulsioni e con temperature sopra i 40 si rischiano gravi danni celebrali. Tuttavia, in condizioni normali, il nostro corpo è in grado di termoregolarsi da solo. Nel caso di neonati o bambini molto piccoli, comunque, è bene avvertire il medico quando la temperatura supera i 38 gradi per stabilire cosa fare e accertarsi che non ci siano gravi infezioni in corso. Per gli adulti, è il caso di avvertire il medico quando la temperatura è superiore ai 39,4 gradi e la febbre persiste per più di tre giorni. È necessario avvertire subito il medico anche quando alla febbre si aggiungono altri sintomi di forte intensità. Perché viene la febbre: le cause Le cause della febbre sono molte e di varia natura. Sebbene sia sempre meglio consultare un medico quando alla febbre si associano altri sintomi, ecco una breve panoramica delle cause più comuni dell’innalzamento della temperatura corporea. Febbre con dolore toracico, tosse e fiato corto: potrebbe essere una polmonite. Febbre e mal di denti: potrebbe trattarsi di un ascesso dentario. Febbre elevata con mal di testa, dolore alla nuca e puntini rossi molto piccoli: possibile meningite. Febbre con affaticamento, mal di testa, mal di gola, ingrossamento dei linfonodi cervicali e ascellari: possibile mononucleosi. Febbre con diarrea, vomito e nausea: possibile gastroenterite. Febbre con bisogno di urinare spesso, bruciore: probabile cistite.
Andrea Giusti