Melania Cacace

Insalata di riso: sulla nostra tavola è subito estate

2018-06-18 10:31:57

La classica insalata di riso ti stanca? Ecco 2 ricette che rivoluzionano il classico piatto estivo Protagonista indiscussa delle nostre tavole in estate, l’insalata di riso è un piatto semplice e versatile. Risolve i pasti dell’ultimo minuto e può essere preparata anticipatamente da tutte quelle persone che sono sempre di corsa. Il riso è l’elemento base di questo piatto, da abbinare poi a ogni tipo di ingrediente. Oggi suggeriamo 2 semplici ricette, ma attenzione! Reinventeremo la classica insalata di riso non utilizzando il solito riso bianco! Insalata di riso: 2 ricette da provare assolutamente Ecco due ricette semplici, veloci ma veramente squisite. insalata di riso Insalata di riso integrale con verdure grigliate e tonno Ingredienti per 4 persone 350 g di riso per insalate 2 scatole di tonno al naturale 1 zucchina 1 melanzana 10 pomodorini basilico olio extravergine d’oliva sale Preparazione Griglia le verdure precedentemente lavate e tagliate a fette sottili su una bistecchiera preriscaldata per almeno 5 minuti. Falle poi raffreddare. Nel frattempo, metti a bollire l’acqua in una pentola, versaci il riso integrale e fallo cuocere per il tempo occorrente. Una volta pronto, fallo raffreddare e disponilo in una ciotola abbastanza capiente, aggiungi il tonno e i pomodorini precedentemente tagliati. A questo punto taglia le verdure grigliate (preferibilmente a piccole strisce) e uniscile poi agli altri ingredienti. Condisci il tutto con olio q.b, basilico e sale. La tua insalata di riso integrale è pronta! Insalata di riso venere salmone e rucola al profumo d’agrumi insalata di riso Ingredienti per 4 persone 350 g di riso venere 1 cipollotto 300 g di salmone affumicato succo e scorza di 1 arancia succo e scorza di 1 limone rucola sale pepe Preparazione Fai cuocere in acqua salata il riso per il tempo suggerito sulla scatola, scola e fallo raffreddare. Subito dopo unisci il succo di entrambi gli agrumi (in modo che abbia tutto il tempo per insaporirsi) unisci il salmone tagliato a listarelle. Aggiungi la rucola tagliuzzata, condisci il tutto con olio q.b. La tua insalata di riso venere è pronta per essere gustata. Buon appetito!

Melania Cacace

La coach Ania Giordano e il segreto per “Smettere di Accontentarti”

2018-06-18 10:27:44

La life, business coach e trainer, Ania Giordano, autrice del libro “Accontentarti? Mai -Riappropriati della tua vita ritrovando la giusta direzione“ lanciato su Amazon il 12 aprile e divenuto best seller in classifica generale in sole tre ore, si racconta per la nostra rubrica “AltriMenti”. Anche lei ha scelto di stravolgere la propria vita e seguire le sue passioni, riuscendo a trasformarsi nella persona che ha sempre desiderato essere. Il coach ti accompagna nel raggiungimento dei tuoi obiettivi coach Il libro divenuto best seller Ania, Parlaci un po’ di te… “Ciao. Ho 40 anni e sono nata a Castellammare di Stabia, in provincia di Napoli. Devo dire che proprio la veracità partenopea mi ha spinto a uscire da certi schemi sociali e provinciali che, sinceramente, mi andavano stretti già da bambina. Per cui, nonostante avessi un lavoro stabile (dall’età di 19 anni) in una nota azienda di telefonia, ho continuato a studiare giurisprudenza e poi a formarmi assiduamente attraverso master di comunicazione. Dopo 10 anni di studi continui e dopo essermi certificata prima come counselor e poi come coach, ho deciso di dimettermi e dedicarmi alla mia Mission: risvegliare le eccezionali potenzialità di ogni essere umano, quindi, guidare gli altri a realizzare la vita che desiderano e meritano.“ In cosa consiste il lavoro di coach? “La figura del coach nasce nel mondo sportivo. È il professionista che, con tecniche pratiche, accompagna la persona da un punto A a un punto B, affinché realizzi l’obiettivo desiderato. Si lavora, quindi, attraverso un percorso strutturato di trasformazione e di crescita interiore, su obiettivi concreti e ben formati (in qualunque ambito), superando le cosiddette convinzioni depotenzianti che limitano le proprie abilità. Di fatto, quando una persona si convince di poter fare una determinata cosa troverà il modo per riuscirci. Si potrebbe dire che il coach è un “agevolatore” della crescita e della realizzazione di una persona.“ Come e quando è nata l‘idea di scrivere un libro? Quale messaggio hai voluto trasmettere? “Ho sempre amato scrivere. Da ragazzina scrivevo poesie e piccoli racconti e ho sempre pensato che prima o poi avrei scritto un libro mio. Questo, in particolare, nasce un po’ dalla spinta emotiva (o lietmotiv) della mia vita: ribellarsi alle convinzioni, agli obblighi e alle convenzioni sociali per seguire il vero scopo per cui siamo nati. La vita non è accettare ciecamente ciò che gli altri (o la società) ci impongono di essere. Per questo ho cominciato a documentarmi, non volevo accontentarmi, volevo scoprire la mia vera missione di vita. Durante il mio percorso di trasformazione ho avuto modo di appurare che tutti abbiamo il diritto e il dovere morale di realizzare i nostri sogni, che non sono fatti per restare nel cassetto. Ognuno dentro di sé ha un potenziale immenso e ha l‘obbligo di non sprecarlo.“ Il tuo libro è diventato best seller in sole tre ore. A cosa attribuisci questo successo? “Siamo in un periodo storico che definirei di “risveglio”. Le persone sono stanche di sopravvivere, vogliono vivere. Secondo me hanno bisogno che qualcuno gli dica che c’è speranza anche per loro. Questo è il momento per fare grandi cose. Il mondo è pieno di ricchezza, bisogna solo individuare la strada giusta. Secondo me il successo del libro è dovuto a questo.“ Che consiglio daresti a un ragazzo appena diplomato che sta per scegliere il proprio percorso di vita? “A un giovane direi di seguire le proprie passioni e le proprie attinenze. Di pensare a lungo termine e di comprendere subito le conseguenze dell’accontentarsi. Quindi: di ricercare continuamente, documentarsi e dare spazio alle proprie potenzialità. E, se il progetto non dovesse risultare chiaro da subito, di continuare a provare e sperimentare fino alla comprensione della propria Mission.“ A un trentenne, invece, che magari non si riconosce in ciò che fa, cosa diresti? coach “Non è mai troppo tardi per ricominciare. Io stessa a 39 anni ho lasciato l’azienda in cui lavoravo e sono partita da zero".

Melania Cacace

Curniciello sì o no? Brevi istruzioni per l’uso dell’intramontabile portafortuna

2018-06-18 10:20:24

Rosso, appuntito e fortunato: O’ Curniciello, a Napoli, è il principe dei portafortuna. Immancabile nel gioco del lotto, nelle case, in veste di monile, di gioiello, di portachiavi o di adesivo. Perché? Semplice, se la fortuna è bendata la sfortuna, invece, ci vede benissimo. Il prezioso talismano a forma di peperoncino è un simbolo intramontabile della tradizione partenopea, estesosi poi in tutta la penisola, e non manca di figurare nelle più svariate occasioni, promettendo buona sorte a chi lo invoca. Curniciello: una tradizione antichissima curniciello“Essere superstiziosi è da ignoranti, ma non esserlo porta male”, ricorda Eduardo De Filippo e a quanto pare molti sembrano concordare. La sua forma e il suo colore rappresentano da secoli la forza, la potenza, il sangue, l’ardore. Una simbologia di forte impatto e dalla storia antichissima, che da centinaia di anni tiene al riparo dal malocchio chi si affida con fede al suo potere. Pare addirittura che, nel Neolitico, gli abitanti dei villaggi avessero l’abitudine di appendere un piccolo corno all’ingresso della propria capanna, come simbolo di fertilità. Curniciello: ecco tutte le caratteristiche Facile parlare di “curniciello”: anche un oggetto così semplice risponde a delle specifiche esigenze. È bene, allora, fare qualche precisazione a beneficio dei meno documentati. Il cornetto deve essere: Rosso; Dotato di punta; Fatto a mano; Vuoto; Storto e regalato. Vietato fare acquisti per sè, quindi: per beneficiare dei suoi poteri, il cornetto deve essere un dono. curnicielloAncora, deve essere frangibile – possibilmente di terracotta o corallo – poiché, saturo di energie negative, rompendosi assolverà il suo compito. Se indossato, non va eccessivamente mostrato. Se posto a protezione della casa va strofinato contro l’uscio e, di tanto in tanto, accarezzato dal padrone di casa, perché continui a irrorare buona sorte. Come ogni tradizione che si rispetti, insomma, anche il corno rosso è circondato da mistero, credenze popolari e rigidi protocolli secolari che lo rendono parte integrante della cultura napoletana e baluardo della fortuna. Non resta che augurare: buona Fortuna a tutti!

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