"Quando c'è il dolore non c'è l'amore. Come può esserci amore nel momento in cui soffrite e siete tutti presi dalla vostra sofferenza? ... Che cos'è il dolore? È per caso autocompassione? Vi prego di domandarvelo. Non stiamo dicendo che lo è o che non lo è ... Che il dolore sia provocato dalla solitudine - dal sentirsi disperatamente soli e isolati? ... Possiamo osservare il dolore come concretamente si presenta in noi e restare con esso, tenerlo con noi e non distogliercene? Il dolore non è diverso da colui che soffre. La persona che soffre vuole scappare via, fuggire, fare ogni sorta di cose. Ma se contemplate il dolore come si contempla un bambino, un bel bambino, se lo tenete stretto, e non gli sfuggite mai, a questo punto vedrete da soli, se veramente guardate a fondo, che il dolore cessa. E con la fine del dolore c'è la passione; non il desiderio, non l'eccitazione dei sensi, ma la passione" (da Washington D.C: "Il dolore non è diverso da colui che soffre". La cosa terribile, a suo modo, del dolore non è semplicemente il dolore in sé, ma il fatto che sia impossibile fuggirlo. Ogni volta che si presenta, la speranza in noi si riattiva: ci sarà un modo per correre ai ripari... Ma è sempre la stessa storia: non puoi fare nulla. Vuoi scappare, ma è solo un vano tentativo. Reagire al dolore è solo ulteriore sofferenza. Una nuova possibilità, poco indagata, ancor meno praticata è guardarlo, penetrarlo, investigarlo a fondo, analizzarlo con precisione chirurgica. Così: la liberazione.
esiste una stretta correlazione tra l'ipertensione arteriosa e l'alimentazione. Studi scientifici internazionali permettono di affermare che aumentare il consumo di frutta e verdura, limitare al minimo quello di grassi e alcolici e, soprattutto, ridurre la quantità di sale ingerita con gli alimenti (meno di cinque grammi al giorno) determina una diminuzione dei casi di ipertensione. Si stima che la sola abolizione del sale da cucina a tavola, oltre che degli alimenti che ne contengono maggiori quantità, possa determinare un calo della pressione arteriosa di 10 millimetri di mercurio (mmHg). Naturalmente, questa «ricetta» va inserita all’interno di uno stile di vita sano che comprende il mantenimento di un peso corporeo ideale, l’abolizione del fumo e tanto esercizio fisico.
Se è vero che l’alimentazione corretta sia uno dei cardini dello stile di vita che contribuisce alla prevenzione dell’ipertensione arteriosa, è altresì noto che una dieta opportuna possa essere di supporto a una eventuale terapia farmacologica e così contribuire a rallentare la progressione della malattia e a limitare i danni d’organo. Alla più famosa dieta iposodica, costituita da alimenti a basso contenuto di sodio e di calorie, si associa oggi un approccio più innovativo noto come dieta «DASH» (Dietary Approaches to Stop Hypertension). Molto simile alla sempre vincente dieta mediterranea, la «DASH» si basa su elevato apporto di cereali integrali, pesce, frutta e verdura. La riduzione del sale da cucina a due grammi al giorno si associa all’aumento del consumo di frutta, verdura e cereali. Così si determina un incremento dell'apporto di potassio e fibre, che contribuiscono alla riduzione dei valori di pressione arteriosa.
L’aspetto innovativo che questo approccio dietetico prende in prestito dalla dieta mediterranea è l’attenzione alla scelta degli alimenti e alla loro variabilità e stagionalità. In particolare, sono da preferire alimenti molto ricchi in antiossidanti: come la vitamina C, la vitamina E e il selenio. Queste sostanze sono infatti in grado di migliorare l’efficacia dell’ossido nitrico, prodotto dalla parete interna dei vasi sanguigni e in grado di determinare la dilatazone degli stessi e di conseguenza la circolazione sanguigna. Il risultato finale è un abbassamento della pressione arteriosa.
Come descritto anche nel libro «Nutrire il Cuore», scritto assieme al collega Giacinto Miggiano, non esiste un alimento vincente e uno «killer». Ma di sicuro, in caso di ipertensione arteriosa, frutta e verdura sono ottimi alleati. Dunque le sue preoccupazioni in merito a broccoli, spinaci e té verde non sono fondate. Meglio preoccuparsi degli alimenti ricchi in sale e grassi saturi: insaccati e formaggi stagionati sarebbero da evitare o comunque da limitare al minimo, nel suo caso.