Rino Gaetano Autore di canzoni graffianti e appassionate, paladino del Sud e degli sfruttati, nemico giurato di tutti i politici, Rino Gaetano è uno dei songwriter di culto della scena italiana. Ha cantato un'Italia grottesca negli anni della tensione e delle P38. Dopo la sua morte, le sue canzoni sono state riscoperte negli anni e saccheggiate senza ritegno. Ma la denuncia sociale celata dietro l'ironia delle sue filastrocche resta ancora attualissima Salvatore Antonio Gaetano viene al mondo a Crotone, in Calabria, il 29 ottobre del 1950. Lì, inizia a respirare l'aria di una città che gli resterà per sempre nei polmoni. A dieci anni, segue a Roma i genitori, impiegati come portieri di uno stabile in via Nomentana. L'estro crescente di un artista in piena formazione inizia a colpire l'ambiente capitolino. I suoi studi da geometra vengono distratti dal palcoscenico e dai primi approcci alla chitarra. La passione per il teatro nel "Pinocchio" di Carmelo Bene interpreterà la volpe come strumento di comunicazione è letteralmente surclassata dall'espressione sotto forma-canzone. Comincia ad esibirsi nello storico Folkstudio di Roma dove conosce molti tra quelli che in seguito saranno suoi "colleghi", come Antonello Venditti e Francesco De Gregori. Il suo scopritore sarà però Vincenzo Micocci (colui che negò nel '78 un'audizione ad Alberto Fortis e al quale lo stesso Fortis dedicò le invettive di "Milano & Vincenzo" e "A Voi Romani. Nel 1973, la It licenzia i due singoli "I love you Maryanna" e "Jaqueline", incisi da Gaetano con lo pseudonimo di Kammamuri's. L'esordio nel mondo della discografia non è poi così felice. Neppure il suo primo album Ingresso libero, dato alle stampe nel 1974, riesce ad attirare l'attenzione del pubblico e degli addetti ai lavori. Eppure, il destino gli avrebbe sorriso ben presto. Forse l'Italia non è ancora pronta per la sua sottile ironia, per il suo amore sincero per la vita, per la sua gentile e cortese denuncia. "Tu, forse non essenzialmente tu", vitale passione per l'amore, "Ad esempio a me piace il sud", nel ricordo incancellabile della sua Calabria, e "Supponiamo un amore" sono solo l'inizio di un graduale distaccamento di Rino Gaetano dal cantautorato italiano degli anni 70. Dodici mesi più tardi, i padiglioni auricolari dei più accorti iniziano a essere stuzzicati dal colore dei suoi testi. Nel 1975, infatti, il singolo "Il cielo è sempre più blu" attira l'attenzione su di lui, nonostante il brano non sia stato mai incluso in nessuno dei suoi sei album. La canzone nasce inizialmente divisa in due parti (probabilmente per l'eccessiva durata per un solo lato del 45 giri), solo successivamente riunite nella "extended version" che tutti conosciamo, di otto minuti e venti. Il testo è un tipico saggio del songwriting di denuncia di Gaetano: "Chi vive in baracca/ chi suda il salario/ chi ama l'amore chi sogni di gloria/ chi ruba pensioni/ chi ha scarsa memoria".
Passa poco, trascorre solo un altro anno, ed ecco un nuovo lavoro. Mio fratello è figlio unico segna finalmente l'ingresso di Gaetano nell'olimpo dei cantautori italiani. L'open-track omonima, struggente ballata in giri), solo successivamente riunite nella "extended version" che tutti conosciamo, di otto minuti e venti. Il testo è un tipico saggio del songwriting di denuncia di Gaetano: "Chi vive in baracca/ chi suda il salario/ chi ama l'amore chi sogni di gloria/ chi ruba pensioni/ chi ha scarsa memoria".
Passa poco, trascorre solo un altro anno, ed ecco un nuovo lavoro. Mio fratello è figlio unico segna finalmente l'ingresso di Gaetano nell'olimpo dei cantautori italiani. L'open-track omonima, struggente ballata in
giri), solo successivamente riunite nella "extended version" che tutti conosciamo, di otto minuti e venti. Il testo è un tipico saggio del songwriting di denuncia di Gaetano: "Chi vive in baracca, chi suda il salario, chi ama l'amore chi sogni di gloria, chi ruba pensioni, chi ha scarsa memoria". Passa poco, trascorre solo un altro anno, ed ecco un nuovo lavoro. Mio fratello è figlio ⬇️⬇