Non è ancora inverno ma il freddo è già arrivato, in mancanza di legna e d'affetto, ho dovuto dar fuoco a qualche ex, a un paio di falsi amici e di nemici ridicoli, 2-3 sogni che erano rimasti nel cassetto, ho già bruciato le speranze per l'anno nuovo così non mi faccio illusioni e confido di eliminare dal mondo la piaga dei leghisti entro il 2020. Ho messo nel fuoco anche la pazienza, tanto me ne era rimasta poca, insieme alle persone che me l'hanno fatta perdere. Mi sono rimasti solo i chili di troppo, le parolacce e un po' di insulti ma pensò che me li terrò per Natale.
Passi sulla sabbia, sguardo all’infinito, zingara di porto senza casa,
cuore che viaggia da solo, la libertà di un’anima da sempre divisa.
Canto antico di dialetti e di tamburi, danze di luna all’ombra di ulivi,
amori di sangue e terra, momenti di scirocco che quasi sono veri.
Canto antico di ninne nanne e di serenate, voci di figlie mai nate.
Come coperta il cielo e come cuscino una montagna di roccia viva,
ti cercherò nei miei sogni ogni volta che scenderà lenta la sera,
alle bugie si impara a credere sin da bambine chiudendo gli occhi,
alle bugie si continua a credere pure se i cuori divengono vecchi,
si impara per non sentire quel peso di solitudine in fondo alla pancia,
si impara e si vive di bugie con una lacrima disegnata sulla guancia,
io ti ho dipinto azzurro con le mie mani da sognatrice stanca,
adesso non so se sei tu che mi manchi o la tua immagine dipinta.
Io mangio mandorle amare e guardo la vita dal fondo di un bicchiere,
aspetto sotto la neve che arrivino mille e più promesse di primavere,
dormo con una valigia sempre pronta e un biglietto nascosto in tasca
e la certezza che se potessi scegliere non vorrei essere più Francesca.
Sutta n’arburu d’aranci
Na carusa sula chiangi
Sutta n’arburu di alivi,
li me nanni sunnu vivi
Scurri l’acqua,sciuscia u ventu…
nun si po’ firmari u tempu,
sciuscia u ventu e scurri l’acqua,
pi na fimmina ca aspetta….
( Francesca Amato)