Viene considerato un soggetto in cui non incappare, tutti cercano di evitarlo, si dice malissimo di lui e ci si paralizza nell’inerzia piuttosto che avere a che fare con lui. E’ oggetto di pregiudizi e maldicenze. Eccolo, vi presento...l'errore.
Cedere alla lamentela o provare a spostare i pensieri su altro? Vedere difficoltà o possibilità? Riusciamo a contenere quest’ormai radicatissima tendenza che hanno tutti a rimuginare a lungo e a formulare ipotesi negative? Ce la facciamo o cadiamo subito al suolo scivolando come su una lastra di marmo cosparsa d’olio? E se cadiamo, siamo consapevoli dello scivolone, o ce ne rendiamo conto solo dopo ore, quando ormai il nostro umore è del tutto compromesso e la visione delle circostanze è terribilmente negativa e disfattista? Al bando queste attitudini! Non servono a nulla, se non a levare energia.
- Dal libro “Riaccenditi!” di Elisa Renaldin
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