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Quando se ne va un cane, se ne vanno lembi della nostra pelle e restano peli attaccati ai maglioni.E l’impronta della testa e del muso nel concavo della nostra mano si leggerà al mattino e alla sera, la voce dell’abbaio e la coda frenetica rimbomberanno nel vuoto del nostro rientro incredibilmente silenzioso, senza ticchettio delle unghie sul pavimento né ululati di gioia. E tutto tornerà in mente, i prati verdi dei parchi, le impronte sulla neve, le zampe sott’acqua che ci nuotano accanto. I bastoni lanciati, la sabbia nelle orecchie e nel naso, la conca sui cuscini del divano.
Quando se ne va un cane, la ciotola rimane lì, e il guinzaglio è appeso inerte. Ci si guarda tra i piedi mentre si cammina in cucina, e non c’è più il guaito di una coda pestata per sbaglio. Ci si sente defraudati e spersi, e muti. Per quello poi si chiacchiera a vanvera, di cose che non ci importano granché, purché ci distolgano dall’assenza del corpo caldo e peloso sdraiato e addormentato sulle nostre scarpe mentre guardiamo il telegiornale. Quando un cane se ne va, piangiamo sangue, senza ritegno né controllo. Senza l’ambivalenza di ciò che conserviamo alla morte di un amato umano, carica di conflitti e litigi, tormento e passione di una vita intera. Conosciamo, al contrario, la purezza. La purezza del cane che se n’è andato resta invece in noi, ce l’ha offerta sempre senza esitazioni, regalata senza pause, contenuta nel suo sguardo infinito,
dolcemente vellutato, costantemente vigile che non si è mai abbassato incrociando i nostri occhi.
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❤️Durante il salvataggio degli uccelli feriti, il cigno ha avvolto il suo collo intorno al collo del soccorritore.
Di solito i cigni sono molto territoriali e non amano la compagnia umana, ma Richard Wiese vive un momento commovente e meraviglioso durante un'operazione di salvataggio eseguita con molti dei suoi amici di una fondazione che aiuta e salva uccelli feriti in Inghilterra. Così descrive questo momento:
"L'ho sollevato, premendolo delicatamente sul suo petto in modo che si sentisse sicuro e sicuro. Dopo alcuni istanti il cigno ha smesso di resistere e si è letteralmente avvolto intorno al mio collo. Potevo sentire il suo cuore battere oltre al mio. Volevo chiudere gli occhi per godersi completamente questo momento. È davvero una sensazione meravigliosa quando percepisci una vera connessione e fiducia reciproca, quando un animale si rende conto che non gli stai facendo del male".
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In una foto tutta l’ignoranza di chi contribuisce ad aumentare la sofferenza del randagismo, acquistando animali negli allevamenti, anziché adottare i bisognosi che vivono per strada o nei canili. Inoltre se nessuno acquistasse animali, gli allevamenti non esisterebbero e così scomparirebbe anche il loro sfruttamento, dove le femmine vengono trattate come macchine da riproduzione e i loro figli venduti come oggetti.
Per ogni animale che viene acquistato, in negozio o in allevamento, un altro viene lasciato a marcire nei #canili, nei #gattili o a morire per strada. Questo è un dato di fatto oggettivo ed incontestabile, non un'opinione e potete scrivere quanto volete ma nulla potrà cambiare questa oggettiva verità, dove queste creature soffrono ogni giorno della loro vita.
Chi ama DAVVERO gli animali NON finanzia allevamenti e negozi dove gli animali vengono sfruttati e venduti come oggetti. Ci sono due tipologie di persone che difendono gli allevamenti: quelli che non ne sanno abbastanza e quelli che ci guadagnano dei soldi.
Chi ama DAVVERO gli animali li adotta, perché comprende il valore della loro vita, e NON li compra. Tutto il resto sono giustificazioni mentali.