Stefania Licini

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10. Dopo 11.06.2018 Ora tu dormi Mentre abbraccio un cuscino, E un unico schermo acceso In un assopito condominio. La luce ferisce gli occhi, Ma nelle guance conservo il solco Di sorrisi che riservo a te solo. Ora tu riposi Intanto, accolgo nel silenzio Note estatiche, in armonia Con ciò che sento dentro. Làsciati trattenere nella memoria, Non voglio ancora salutarti. Ora, io ti sogno E con le mani tremando T’imprimo qui, come vecchio vizio. Attendo ancora un nuovo inizio. In una giornata sorprendentemente a metà strada fra estate e autunno, lui mi chiese di dormire un'ultima volta con lui. Continua pure a leggere ...

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Stefania Licini

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9. Ritorno 01.06.2018 Mi hai guardata in silenzio. Mi osservavi da lontano Le mani sulla bocca, Stesso sorriso e stesso sguardo, I gomiti sul tavolo. E i miei capelli volavano Le mani sulla gonna, Stessa sorpresa e stessa gioia Nel vento mattutino. Tutto fu invano, tutto lontano. Mesi di lotte interiori E di catene alle emozioni. Le ali si spiegano, e infine L’animo si alleggerisce Dal peso delle distanze Assassine. Singola strofa di sedici versi, qualche allitterazione qua e là ma poche rime effettive. Flusso di coscienza e riflessioni interiori. L'incontro con l'uomo di cui m'innamorai anni prima, dal quale cercai di fuggire ma da cui tornai più forte che mai, mi aveva riservato solo i suoi sguardi più belli e intensi. I medesimi sguardi vibranti delle prime volte, quando ci macchiavamo di colpe per il solo fatto di vederci innocentemente ma clandestinamente, all'insaputa di chiunque sul pianeta Terra. Solo alla carta esprimevo il pathos di certi istanti, che avevano dell'infinito in sé. E alla carta affidai, a distanza di poche settimane, i dettagli che mi ero stampata nella mente e più volte figurata fra me e me di quel pomeriggio d'inizio estate. Solo lui ed io, le mie mille domande, le sue confessioni, il suo rammarico di non esserci sempre potuto essere come avrebbe voluto, il trasloco della sua ormai ex ragazza all'infuori dei suoi orizzonti di vita. Un passato lasciato alle spalle ed un nuovo inizio negli occhi scintillanti. Quest'ultima dichiarazione fu una manna dal cielo, per me. Il cuore correva, si fermava, io fremevo, mentre tutto cominciava a ruotare. Soltanto il tavolino sopra cui stavano appoggiati i nostri gomiti rimase fermo immobile. Tremai alla nascita di una nuova speranza di un futuro da vivere con lui. Come qualcosa di più di "amici che si prendono per mano ma che si trattengono dal manifestare apertamente il proprio affetto", come ci avevo descritti fino a quel momento. Ma se sei curioso, continua a leggere ...

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9. Ritorno 01.06.2018 Mi hai guardata in silenzio. Mi osservavi da lontano Le mani sulla bocca, Stesso sorriso e stesso sguardo, I gomiti sul tavolo. E i miei capelli volavano Le mani sulla gonna, Stessa sorpresa e stessa gioia Nel vento mattutino. Tutto fu invano, tutto lontano. Mesi di lotte interiori E di catene alle emozioni. Le ali si spiegano, e infine L’animo si alleggerisce Dal peso delle distanze Assassine. Due strofe di cui la prima di nove e la seconda di sette versi, qualche allitterazione qua e là ma poche rime effettive. Flusso di coscienza e riflessioni interiori. L'incontro con l'uomo di cui m'innamorai anni prima, dal quale cercai di fuggire ma da cui tornai più forte che mai, mi aveva riservato solo i suoi sguardi più belli e intensi. I medesimi sguardi vibranti delle prime volte, quando ci macchiavamo di colpe per il solo fatto di vederci innocentemente ma clandestinamente, all'insaputa di chiunque sul pianeta Terra. Solo alla carta esprimevo il pathos di certi istanti, che avevano dell'infinito in sé. E alla carta affidai, a distanza di poche settimane, i dettagli che mi ero stampata nella mente e più volte figurata fra me e me di quel pomeriggio d'inizio estate. Solo lui ed io, le mie mille domande, le sue confessioni, il suo rammarico di non esserci sempre potuto essere come avrebbe voluto, il trasloco della sua ormai ex ragazza all'infuori dei suoi orizzonti di vita. Un passato lasciato alle spalle ed un nuovo inizio negli occhi scintillanti. Quest'ultima dichiarazione fu una manna dal cielo, per me. Il cuore correva, si fermava, io fremevo, mentre tutto cominciava a ruotare. Soltanto il tavolino sopra cui stavano appoggiati i nostri gomiti rimase fermo immobile. Tremai alla nascita di una nuova speranza di un futuro da vivere con lui. Come qualcosa di più di "amici che si prendono per mano ma che si trattengono dal manifestare apertamente il proprio affetto", come ci avevo descritti fino a quel momento. Ma se sei curioso, continua a leggere ...

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