
Stefania Licini
Founder Starter
22. Quella notte 13.08.2018 Condensai tutto il dolore Che in vita possa provare In infinite sei ore. Tre versi eptasillabi basati sull'allitterazione di due consonanti dure, quali C ed R, e sull'assonanza “ore - are - ore” che mi ha permesso di sfiorare il concetto di rima baciata. Il titolo si riferisce proprio alla notte fra il 12 ed il 13 agosto dell’anno 2018, durante la quale la mia mente non poté fare a meno di vagheggiare un passato sentimentalmente burrascoso. Passato, è vero, ma forse non così lontano, non ancora. Mi aveva fatto così tanto male venire a sapere che l’uomo di cui mi ero follemente innamorata stava con un’altra donna, sua coetanea o quasi, che spesso la ferita tornava a farsi sentire fresca ed esangue. Senza preavviso alcuno. Ed io, esanime, una volta uscita dal velo del circolo vizioso, riprendevo la mia vita come niente fosse e seguitavo ad incontrare il nuovo ragazzo che stava a poco a poco ridando luce alla mia giovane vita. Chi era questo giovane incantevole, come mi cambiò radicalmente, perché lo spezzai come un bastoncino calpestato con la suola delle scarpe.. Beh, continua a leggere ...


Stefania Licini
Founder Starter
21. Così 11.08.2018 Dannatamente frustrante Avere le potenzialità adatte Ma non le possibilità Per accrescerle intatte. Quattro versi uniti da assonanze appena abbozzate, una semplice dichiarazione a me stessa in seguito alla medesima “crisi musicale” che già era percepibile nella poesia precedente. Il primissimo verso vuole essere un continuum del titolo, per approfondire il tema generale della poesia e al contempo esprimere per intero un mio pensiero fulmineo. Sono sempre stata una grande amante del flusso di coscienza, tuttavia non mi sono mai gettata a capofitto prima di questi quattro versi in una lirica dal tono un po’ più spontaneo, diretto. Avevi voglia di cambiare qualcosa. Con una singola frase comune intendevo esplicitare il lungo rimuginare sulla mia passione cocente per il violino e le arti marziali, che l’estate dell’anno 2018 dovetti mettere in secondo piano per difendere il mio piano di studi universitario. Una gran seccatura. Che sarebbe sfociata, insieme ad altri elementi ed azioni di cui tuttora non mi capacito (né capisco il motivo), in una devastante crisi interiore. E non solo. Ma se sei dannatamente curioso, continua a leggermi ...


Stefania Licini
Founder Starter
20. Musicista 09.08.2018 Se è vero che un musicista è dannato, Forestiero alla prigionia abituato, Se non può dedicarsi alla propria arte, E se viene colto da una crescente Angoscia per ciò che lo circonda, Assalendo il suo mite animo inquieto Smanioso, sempre verso l’alto teso, Inconsapevole interprete ignoto Portatore sano di sentimento, Involontario empatico, dalla vita Alle sue illusioni si è esiliato, Se soffre del materialismo indotto E dei doveri privi di poesia Eccomi, stanca dell’esistenza mia. onetto scritto in un impeto di frustrazione e di momentanea fuga da una stretta realtà. Resami conto di quanto la vita, oggi, non lasci abbastanza spazio alla spensieratezza della fantasia, all’arte o alla musica, volli esprimere tale rammarico in endecasillabi racchiusi nelle classiche due quartine e due terzine, cercando di sentirmi come i miei poeti - eroi di qualche secolo fa. Sperando di non aver insultato Dante, Francesco o Giacomo, che vedo come amici spirituali. Covavo dentro di me la classica ribellione da neo studentessa universitaria che vorrebbe dedicarsi allo studio del suo strumento musicale, piuttosto che di un esame nella piena calura estiva. Esiliare con il mio violino acustico, ecco che cosa sarebbe accaduto se non mi fossi data un freno all’ultimo momento. Vedo in questa poesia, ora come ora, l’inizio di una insoddisfazione crescente e sempre più cocente, in un’anima frustata com’era la mia. Sentimento che mi avrebbe portato alle peggiori manifestazioni di disagio nei confronti della vita. Ma se sei curioso, continua pure a leggere ...

...
11