
Stefania Licini
Founder Starter
19. Questo fremere 07.08.2018 Inspiro lenta, forte Trattengo sonoramente Un pensiero di troppo. Questo brivido interiore Brucia e non si placa Finché non sarà in mano tua. Ad occhi chiusi Assaggio quel momento. Audace, immagino. Ma ora Acquieto deglutendo la sete. Poesia di tre strofe, le prime di tre versi con sillabe in numero variabile (da sei a nove), la terza strofa di quattro versi che portano ad un climax di passione, la quale viene però sottomessa ed “acquietata” dalla stessa protagonista autrice. Autrice dal tono lirico ed in prima persona, al fine di svestire le proprie emozioni recondite, che non poteva ancora rivelare al suo lui. E di cui lei stessa non riusciva a capacitarsi. Reduce da un altro incontro con l'ormai MIO ragazzo, stavo gustando dentro di me una nuova e fervente emozione con una genuinità tale da far sembrare tutto nuovo: ogni bacio, ogni carezza, ogni sguardo che durava più di dieci secondi, insomma ogni dettaglio mi appariva e s'insediava in me come fosse la primissima volta. Qualcosa di prezioso e infuocato nasceva sotto i nostri occhi giorno per giorno. Eppure, non sapevo che di lì a pochi mesi avrei distrutto il cuore di quel ragazzo meraviglioso. Ma se sei curioso, ...


Stefania Licini
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18. Furia degli elementi 04.08.2018 Vieni qui, Con questi palmi Avvolgerò il tuo volto muto. Il mio sguardo sarà tuo. Vieni, E deliziami di carezze, Stringimi in quel contatto celestiale Smaniosa forza naturale. Verrò anch’io Di dolori e deliri intessuta, Di tutt’i miei sogni rivestita E in silenzi incantati rapita. Ammira il manto vellutato Che cinge le mie speranze Oh forza mia. Le mie energie saranno a te Protese. Poesia composta di due strofe, la prima di otto versi concentrata sui miei primissimi gesti d’affetto verso il ragazzo - questa volta, mio coetaneo - che mi trascinò via da quella sorta di depressione amorosa in cui mi ero rifugiata. La seconda strofa consta invece di nove versi, dalla metrica nuovamente libera per lasciare spazio al senso delle parole scelte, focalizzate sul mio atteggiamento verso di lui. La scelta di stare con questo gioiello non mi sembrava affatto prematura, anzi. Stava assumendo velocemente tutte le caratteristiche adatte a farmi sentire protetta, coccolata ed amata come non lo ero da tempo. Come forse non lo ero mai stata. Si stava prospettando un presente sereno e privo di ostacoli, illusioni, bugie. Eppure... Se sei curioso, continua a leggere ...


Stefania Licini
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17. In riva al fiume 03.08.2018 Rimbomba nelle spalle il boato. Un nuovo temporale s’accanisce. Nel prato immenso, un cielo coperto E due stracci per accostarci. Un riflesso che illumina gli sguardi Dichiaratisi nell’oscurità rilucente. Linguaggio del corpo impronunciabile Parole che sfumano nell’alito estivo. Ora piove. E io, sopra di te, ti proteggo Dalle gocce di freddo notturno La schiena umida. Umile abbraccio di anime simili, Mentre respiriamo di tremore Vivendo fugaci premonizioni. Non ti conosco, ma già so chi sei. Poesia di due strofe ciascuna di otto versi e di numero di sillabe variabile. Allitterazioni di consonanti ora forti, ora leggere. Nuovo tono soave e allegro, abbandonato lo sguardo tetro e pesante delle poesie precedenti (per il momento, almeno). Mi trovavo in compagnia di un ragazzo che non sapevo mi avrebbe cambiato la vita di lì a poco. A partire da quelle ore trascorse sulla riva del fiume della nostra vallata, di cui ho inserito qui una mia foto, lasciammo tutto alle spalle e decidemmo di vivere mano nella mano. Lui, con straordinario intuito, mi aveva già letta e capita. Io, forse ancora troppo reduce dallo shock della dipartita dell’uomo molto più grande di me, impiegai più tempo per comprendere appieno la bellezza di colui cui quella sera donai un bacio su un asciugamano sgualcito ed umido. A suggellare questo momento, la pioggia aveva cominciato a cadere piano piano, muta, e a sfiorarmi. Mi trovavo abbracciata sopra di lui, e così volli proteggere quel ragazzo dall’acqua fresca di una sera di piena estate. Ma se sei curioso, continua a leggere ...

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