Stefania Licini

Founder Starter

Sogno 27.03.2018 Tornai nei frammenti di città Marchiati a fuoco dai nostri passi Invisibili. Quando i tuoi ricordi ai miei s’intrecceranno E quando le nostre menti si troveranno Alle soglie del medesimo desiderio Allora, potrò di nuovo sperarti. Poesia di metrica libera ed irregolare, due strofe come sospiri nella mente di un'innamorata cronica che respira di sogni e speranze esanimi. Passeggiando per le vie di Città Alta, in quel lievissimo confine fra crepuscolo e sera primaverile, decisi di immergermi regolarmente nei ricordi dei meravigliosi momenti trascorsi con l'uomo che non era più con me. Egli era diventato a poco a poco una figura evanescente, labile come le nuvole della foto, pesante ed oscuro come la condensa prima di un temporale, eppure al tempo stesso uno spiraglio di luce, una via per ritornare all'antica allegria che mi donava la sua sola presenza al mio fianco. Scrivendo tali parole trovai per qualche minuto un piccolo orizzonte di pace nelle giornate sempre uguali. Era ormai tutto monotono senza di lui, i colori si facevano di giorno in giorno più simili fra di loro, così decisi dia affidare le sfumature del cielo alla telecamera avanzata del mio smartphone. Sentivo quell'uomo ancora così vicino, realizzabile, così possibile. Ad un passo da me. Se sei curioso, continua a leggere...

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Stefania Licini

Founder Starter

Perdura 26.03.2018 Corsi fra ricordi persi e speranze future, Che cozzavano con delicati Tintinnii, come pietre preziose. Raccolsi queste gemme silenziose E inchinata le frantumai, Misi delle briciole nel mio zaino, Altre nelle palpebre pietose. Ne ingoiai assai Strinsi tanto quel cristallo Da rendere parte del mio palmo Tale lampo impalpabile. Invano E la memoria si fa più vivida ora Più concreta ancora Della realtà che mi sfiora, Senza riuscire a inchiodarmi Nella sua sfera di inutili ricami. La vita mi scorre accanto. Intesso sopra queste rocce secolari I tempi della malinconia interminabili Che mi trafigge con aghi autunnali. Mi unisco alla storia della città ai miei piedi Rimembrando intanto la mia. La vita mi scorre dinanzi. Sarò dalla mia scelta smembrata E spezzettata Come quella sfocata gioia cristallizzata Che poi fu inghiottita. Infine, sbiadirò Alla speranza di quell’estremo addio. Poesia dallo schema metrico libero ed irregolare, composta esattamente davanti al panorama che si evince dalla foto: Città Alta, parte antica di Bergamo centro, lamia provincia natale. Mi trovavo allora schiacciata al suolo da un momento amoroso piuttosto difficile, forse il primo nella vita tanto doloroso. Così, sul finire di un rigido inverno, cominciai la stesura di alcuni versi su qualsiasi materiale mi capitasse fra le mani, al fine di aprirmi completamente, dare sfogo ad un tornado di sentimenti che altrimenti avrebbe preso il sopravvento. Vacillavo... ma con le parole ritornavo in me, anche solo per breve tempo. "Perdura" segna quindi l'inizio del mio percorso cronologico fatto di riflessioni personali e passionali, di quadri di quotidianità e così via, nei quali ho cercato di imprimere quanto di più intimo fosse restato imbrigliato nei rami della mia anima. A te continuare la lettura, se sei curioso ...

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