Maurizio Cavallera

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Violet Constance Jessop, la persona più sfigata o fortunata del mondo, decidete voi. Nata a Buenos Aires nel 1887, Violet incontra la sua prima difficoltà quando contrae la tubercolosi durante l'infanzia. Sembrava non ci fosse speranza, ma contro ogni previsione guarì e quando le cose sembravano andare meglio, il padre morì. Dato che i suoi erano originari dell'Irlanda, la madre decise di tornare nel Regno Unito portandosi dietro tutti i 5 figli. Nonostante Violet studiasse, i problemi economici erano tanti quindi dovette lasciare gli studi e subentrare nel mondo del lavoro. Ed è qui che inizia la magica storia di Violet. Il primo impiego fu presso la compagnia Royal Mail line, dove fece la cameriera di cabina. Un lavoro pesante, poco remunerativo che però gli permise di ambire a qualcosa di più. Infatti, proprio grazie a quel lavoro, divenne cameriera della White Star Line. Come cameriera della White Star Line, si imbarcò sull'Olympic, il transatlantico conosciuto come il gemello fortunato del Titanic. Il 20 settembre del 1911, mentre Violet lavorava, l'Olympic venne speronato dall'incrociatore HMS Hawke e squarciò la poppa. Fortunatamente l'Olympic riuscì a tornare al porto e visti i danni, Violet venne mandata a lavorare sul Titanic. Sapete già come va a finire, vero? Il 10 Aprile del 1912 sale a bordo del Titanic e quattro giorni dopo che Violet ha preso servizio, il transatlantico va addosso ad un enorme iceberg causando il disastro che tutti conosciamo. Il Titanic cola a picco e tra le migliaia di vittime indovinate chi si è salvata? Esatto, Violet si salvò anche stavolta. Per lo più si salvarono donne e bambini della prima classe e fortuna vuole che Violet fosse l'addetta ai passeggeri della prima classe. Non è finita qui. Per nulla spaventata decise di imbarcarsi altre numerose volta fino a che non salì nel famoso Britannic. Qua, però, non lavorò come cameriera perchè fece un corso per diventare nurse. Date le dimensioni, il Britannic veniva considerato come un parente stretto dell'Olympic e del Titanic. E cosa vuoi che accada su un transatlantico che per dimensioni ricorda il Titanic e ha a bordo Violet Jessop? Il 21 Novembre del 1916 il Britannic urtò contro una mina tedesca nel mar Egeo ed affondò in meno di un'ora. La Jessop salì sull'unica scialuppa rimasta in piedi e si salvò , manco a dirlo, anche stavolta. Nonostante una vita lavorativa attiva, per usare un eufemismo, Violet Jessop prestò servizio in mare per circa quarantanni dove fortunatamente per lei (anche se penso più per gli altri) non incontrò più nessun incidente.

Maurizio Cavallera

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La tragedia dimenticata delle “ragazze fantasma”: ingerivano il Radio e così brillavano, ma perdevano denti e mandibole Isolato come elemento puro nel 1902. La particolarità era la luminescenza verdognola e il calore dei suoi sali. Nel 1914 la Us Radium Corporation che fabbricava orologi con quadranti fluorescenti assunse giovani minorenni che per dipingere le lancette dovevano leccare i pennelli  Theriaca, al corno dell’unicorno, alla polvere di mummia, alla mandragola, sono stati tanti i «rimedi universali» con i quali l’uomo si è illuso di potersi curare, evitare i veleni o aumentare le proprie prestazioni fisiche e sessuali. Alcuni presunti toccasana erano perfettamente inutili, molti altri del tutto dannosi per la salute, tuttavia nessuno raggiunse  la nocività del Radio (Ra), un elemento capace di far letteralmente disgregare l’apparato osseo.   Il raggio verde Questo metallo radioattivo, il cui nome viene dal latino «radius» - raggio, fu scoperto dai coniugi Pierre e Marie Curie nel 1898 nel minerale di Uraninite/Pechblenda. Venne isolato come elemento puro nel 1902 nella sua forma metallica, attraverso l'elettrolisi. La particolarità più evidente era la luminescenza verdognola e il calore che emanavano i suoi sali, caratteristiche che avrebbero presto sancito il suo successo industriale. Eppure, Pierre Curie aveva compreso fin da subito la tossicità del materiale: sua moglie si era procurata delle ustioni e lui stesso dichiarò che «non poteva sopportare il pensiero di condividere una stanza con nemmeno un kg di radio perché aveva paura che lo avrebbe accecato o bruciato la sua pelle». [[(gele.Finegil.Image2014v1) 1. Sali di radio.jpg]] Tuttavia, secondo la mentalità dell’epoca, una sostanza tossica, se assunta in minime quantità, risultava innocua, o addirittura benefica. Basti pensare all’utilizzo dell’arsenico che, almeno fino alla scoperta degli antibiotici, veniva utilizzato in varie formule chimiche per la malaria, la sifilide o per cure odontoiatriche, sortendo persino alcuni risultati positivi. Con gli elementi radioattivi, come sappiamo oggi, è tutta un’altra faccenda. Benefico perché «radioattivo» Fu  l’inventore e aviatore americano William J. Hammer (assistente di Edison) che portò con sé in patria, da Parigi, alcuni cristalli di sale di radio fornitigli dai Curie. Affascinato dalla luce e dal calore emessi dall’elemento, tenne conferenze sulle sue proprietà,  discutendo dei suoi presunti poteri curativi. Fu, tra l’altro, il primo a proporre il radio come trattamento per il cancro pubblicando i risultati dei suoi esperimenti in un volume del 1903:  «Radium e altre sostanze radioattive».  Sull’onda dell’entusiasmo, tra gli Anni 10 e 20, l’industria americana si appropriò del nuovo affascinante elemento e cominciò a inserirlo in una quantità di prodotti: burro, acqua minerale, sigarette, bevande, dentifrici, cosmetici, lozioni per capelli, lana per neonati, giocattoli. [[(gele.Finegil.Image2014v1) 8. Burro al radio.jpg]] Anche in Francia, il Dottor Alfred Curie (che non aveva alcuna relazione con i coniugi scienziati) creò una linea di cosmetici chiamata Tho-Radia, le cui ciprie contenevano torio e radio. In Italia il fenomeno fu molto ridotto, limitato al consumo di acque minerali naturalmente radioattive. [[(gele.Finegil.Image2014v1) 2. Linea cosmetica Thoradia.jpg]] Il paradosso è che la parola «radioattivo», che oggi in tutti noi provoca timore e repulsione, era considerata, all’epoca, sinonimo di corroborante, salutare e benefico. Il bagliore che emanavano la pelle, i denti o i capelli trattati con prodotti al radio riempiva di meraviglia donne e ragazze, mentre gli uomini si sentivano più vigorosi dato che uno dei primi effetti sul corpo era quello di stimolare i globuli rossi. Sensazioni fugaci di salute, bellezza e vitalità, che poi sarebbero state pagate a carissimo prezzo da una moltitudine di persone. Undark Hammer fu anche il primo a inventare una vernice luminescente, combinando i sali di radio con colla e solfuro di zinco. Una delle applicazioni più immediate fu quella per i quadranti de

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Maurizio Cavallera

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