Marco Falasca
L'ABISSO Non precipito per disperazione: ma perché il vuoto deterge l'anima e la rende pronta all'espiazione d'ogni colpa, anche infima. Amo fissare il baratro della morte, frontiera ultima; lo esploro e come un aratro, scavo solchi nella coscienza fin quando, non più irato, riprendo il controllo dell'esistenza, scevro d'ogni astio e rancore verso l'altrui impudenza. Ma freddo e spietato, più del dolore, per la mia sete di successo, per la fame da vorace predatore. Un predatore che ha sfidato l'abisso, volandoci sopra senza cadere, riuscendo infine a ritrovare se stesso.
Marco Falasca
L'artigiano e l'orologio - Prima parte
2019-07-04 08:00:01
Ancora dicembre. Un altro anno muore nel freddo, sotto un cielo di cristallo ed un sole che illumina ma non scalda. Dicembre, il principio e la fine di tutto. Dicembre, lo zenith ed il nadir di un sistema perfetto, regolato da un orologio sempre puntuale, dai meccanismi sincronizzati. Un orologio...
Marco Falasca