Marco Falasca

L'artigiano e l'orologio - Prima parte

2019-07-04 08:00:01

Ancora dicembre. Un altro anno muore nel freddo, sotto un cielo di cristallo ed un sole che illumina ma non scalda. Dicembre, il principio e la fine di tutto. Dicembre, lo zenith ed il nadir di un sistema perfetto, regolato da un orologio sempre puntuale, dai meccanismi sincronizzati. Un orologio...

Ancora dicembre. Un altro anno muore nel freddo, sotto un cielo di cristallo ed un sole che illumina ma non scalda. Dicembre, il principio e la fine di tutto. Dicembre, lo zenith ed il nadir di un sistema perfetto, regolato da un orologio sempre puntuale, dai meccanismi sincronizzati. Un orologio che non subisce l'implacabile scorrere del tempo e sembra resistere a tutti gli urti e alle cadute. Un orologio di pregevole fattura che un artigiano - di più: un artista - aveva forgiato nel dicembre del 1990 e che di anno in anno, con estremo zelo professionale - di più: con amore - sottoponeva a controlli e revisioni. Perché anche se la cassa é di acciaio inox rinforzato al titanio, anche se il quadro é puro diamante e la batteria ha un'energia inesauribile, anche se l'acqua, il fuoco, il gelo e gli urti possono appena scalfirlo, l'artigiano, come un padre tenero e premuroso con i propri figli, sa che gli ingranaggi comunque soffrono. E poi quell'orologio è la sua opera migliore, quella più importante della sua stessa vita. Ma l'artigiano ormai non può far nulla. L'orologio perfetto, al 14° anno di vita, é entrato in coma. Le lancette non segnano più l'ora esatta. Il cronografo non funziona ed il datario va sempre aggiornato. L'artigiano, freneticamente e ripetutamente, lo smonta, lucida la cassa e spolvera il diamante, pulisce gli ingranaggi, ne sostituisce alcuni e lo rimonta. Niente da fare: l'orologio non riparte. L'artigiano non capisce cosa può essere accaduto. L'orologio sembra integro: del resto é indistruttibile ed inattacabile. L'artigiano, perso nel suo logico raziocinio, non può immaginare che l'orologio ha deciso di morire, di spegnersi, lentamente ed inesorabilmente, triste e annoiato, nell'oblio. 

Il creatore di orologi, l'inventore di meccanismi empirici basati sulla logica, sul ragionamento e sull'esperienza, questo ideatore di sistemi perfetti, in grado di controllare la vita, di scandire il ritmo di ogni evento, con logica e razionalità, quest'artista cinico e diabolico che aveva sempre una risposta per tutto, non é in grado di spiegare la morte della propria creatura....(CONTINUA)