Marco Falasca

Uomo libero, sempre amerai il mare! È il tuo specchio il mare: ti contempli l'anima nell' infinito muoversi della sua lama. E il tuo spirito non è abisso meno amaro. Divertito ti tuffi in seno alla tua immagine, l'abbracci con lo sguardo, con le braccia e il cuore a volte si distrae dal proprio palpitare al bombo di quel pianto indomabile e selvaggio. Siete discreti entrambi, entrambi tenebrosi: inesplorato, uomo, il fondo dei tuoi abissi, sconosciute, mare, le tue ricchezze intime, tanto gelosamente custodite i segreti! Eppure ecco che vi combattete da infiniti secoli senza pietà né rimorso, a tal punto amate le stragi e la morte, o lottatori eterni, o fratelli implacabili!

Marco Falasca

LA PROVA Disteso sul verde prato, esaminai la mia aspra indecisione di tagliare i ponti col passato. Chissà se è prematuro rompere nettamente e in modo duraturo legami solidi e possenti, tutt'altro che sinceri, ma più che convenienti… Guardai il volo dell'aquila, sperando mi indicasse la giusta direzione, per uscire da questa trappola di infelicità e costrizione. Ed ecco che lei, regina del futuro, conficcò gli artigli nel mio cuore. Non urlai: divenni falco, il suo amico più sicuro. E così, senza alcun dolore, mi ritrovai fra le vette inattaccabili della coscienza, al cospetto della più fulgida essenza: la libertà. E' qui la prova della mia vita, qui si vedrà se son pronto per l'ardua salita che conduce alla nuova esistenza, o se dovrò prima lottare contro un anatema e purificare fino in fondo la mia anima. LA PROVA E' SOLTANTO UNA DELLE MOLTE POESIE PRESENTI NELLA RACCOLTA "RIME DIMENTICATE", EDITA (FORMATO E BOOK) DA HOEPLI E ALTRI E STORE ELENCO DEI PUNTI VENDITA DI RIME DIMENTICATE HOEPLI https://www.hoepli.it/ebook/rime-dimenticate/9788831637831.html Chi è interessato a leggere gratuitamente alcune poesie della racocolta, può farlo sui seguenti e-store: Amazon https://www.amazon.com/Rime-dimenticate-Italian-Marco-Falasca-ebook/dp/B07XL4BDXR

Marco Falasca

AMORE IMPOSSIBILE Lei - non voglio neanche dire il suo nome - eccola lì, con la stessa mia sicurezza e caparbietà nel perseguire gli obiettivi in cui crede; forse con una minore consapevolezza dei medesimi ( ed inconsapevolmente, tuttavia, li raggiunge!). E' evidente: possiede una serenità d'animo, un'assenza d'ansia e di tormenti, una tranquillità così naturale da incutere timore. E naturalmente, un'abilità eccezionale nel nascondere le proprie carte e celare ciò che vuole. Nessuna offesa, cattiveria, meschinità sembra turbarla. Nessun segno di sofferenza, odio, rancore o disprezzo solca mai il suo sguardo - né parimenti vi affiorano desiderio, malizia e cupidigia- ed il suo volto è sempre irradiato soltanto dalla pura e semplice gioia di vivere, come se costei non avesse alcuna pena e quelle altrui non la riguardassero. Questo è potere: il potere allo stato più puro ed assoluto. Al confronto, la freddezza più implacabile, l'indifferenza più perfetta, il sorriso più seducente o quello più innocente, non sono che lance spuntate di fronte ai cannoni. Necessariamente, questa volta, sono costretto a disobbedire al comando supremo: "Non pretendere mai di avere l'esclusiva su una donna". Per adesso, con lei non posso vincere, ma unicamente limitare i danni. E la mia rabbia, la mia frustrazione, aumentano al pensiero che lei, se avesse voluto, già avrebbe potuto distruggermi. Perché, in fondo, di questo si tratta: sta giocando con me come il gatto con il topo. Ed io, giunto alla sera - ogni sera- ho paura che il giorno seguente sferri la zampata decisiva, uccidendo per sempre la mia anima. Ma perché colpisce così profondamente l'animo di chi l'osserva? Perché chi la ammira, inevitabilmente, la invidia? Perché colui che ha la fortuna di percepire la serenità e la pace che emana, nutre un sentimento frammisto di speranza e di paura, che lei possa trasmettergli tali sensazioni, quietando così le sue febbri e le sue angosce. Eppure oggi, per la prima volta, mi è sembrata triste: in una frase che ha detto, o soltanto nel modo in cui l'ha mormorata…Finalmente un labile segnale di debolezza, del quale però sono rimasto quasi dispiaciuto: perché inizio a rassegnarmi all'amara realtà, l'impossibilità di averla. E se qualcuno non lotta più, quando rinuncia ad inseguire un sogno, continua ad esistere ma smette di vivere. Ne deriva un senso di spossatezza, di mestizia, di una stanchezza talmente affannosa e pesante da preludere all'oblio, se non alla morte… (Marco Falasca - aprile 2010)

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