Giovanna Bauccio
...fiori della passione... ...particolari ed incantevoli.. ..buona serata...
Giovanna Bauccio
“Tienilo a casa. Il Covid non esiste” Questa è stata la risposta di due bagnanti alla madre di un bambino reduce da un difficile trapianto su una spiaggia della costa apuana. In spiaggia, arrivano due turiste, e srotolano asciugamani e stuoie accanto al bambino, così vicino da toccargli i piedi. "Ho visto mio figlio guardarmi con occhi increduli e impauriti, come a volermi chiedere "mamma possono farlo?". Mi sono permessa di chiedere alle due signore di rispettare il metro di distanza previsto dai decreti, specificando che non era un capriccio, ma una necessità, perché il bambino, fresco di trapianto e immunodepresso, non poteva stare a contatto con nessuno. "Se è ammalato se lo tenga chiuso in casa, oppure si sposti lei", è stata la loro risposta. Ho perso la calma, io che solitamente non alzo mai la voce, che ho dovuto imparare a controllare la rabbia e che mi impongo un certo comportamento davanti a mio figlio. Ho indossato la mascherina, perché mi sono venute vicino al volto, aggredendomi verbalmente, simulando di toccare mio figlio, rimasto impietrito seduto sulla sua sdraio, sbeffeggiandoci, urlando che il Covid non esiste e che stavamo limitando la loro libertà. Noi che abbiamo passato due anni tra casa e ospedale, 13 ore in sala operatoria, giorni interminabili in rianimazione. Mio figlio è stato di recente sottoposto ad un difficile trapianto di trachea, e ha paura di essere toccato, ha paura di ammalarsi di coronavirus, perché per lui sarebbe letale; vorrebbe tornare a scuola, rivedere i suoi amici e compagni, dopo quattro mesi di isolamento solo io e lui. Da soli e sempre soli. Ha imparato che deve stare lontano dalle altre persone; sa che per adesso nessuno lo può avvicinare. Io gli dico che un giorno sarà diverso e lui mi crede. A lui fa bene aria di mare, deve camminare, fare ginnastica e lunghi bagni e per ogni complicazione c’è sempre la consulenza dei medici dell’Opa, allertati dal Gaslini. Nella vita ho solo lui. È malato da anni di Tbm, la sindrome di Williams-Campbell, che parte dalla trachea, poi colpisce i bronchi e se non curata porta alla morte. Non ho timore a raccontare la malattia di mio figlio, non ho paura di combatterla, lo facciamo insieme da sempre, aiutati da molte persone, raccogliendo fondi per la ricerca, mettendoci la faccia. Oggi però ho paura della gente. Ho paura della cattiveria e dell’ignoranza. Adesso mio figlio ha paura, si rifiuta di uscire di casa per paura di incontrare nuovamente quelle persone. Non credevamo di poter incappare in tanta cattiveria. Dobbiamo rimanere a Massa Carrara ancora due settimane e ci meritiamo questi giorni di mare. Non ho intenzione di cambiare spiaggia, non accetto di retrocedere neanche di un millimetro. Mi hanno offerto un ombrellone, ospite in altri stabilimenti balneari e in tanti mi hanno chiesto scusa per l’accaduto come se fossero stati loro i colpevoli. Alla fine credo che un giorno torneremo qui, spero guariti e felici". La mamma e il bimbo sono stati aiutati e sostenuti dai bagnanti, che hanno assistito increduli alla scena. Minacciando di chiamare i Carabinieri le due turiste si sono allontanate ...personalmente penso che il termine IGNORANTE sia troppo nobile per certa gente... NO COMMENT ... buona giornata...
Giovanna Bauccio