Dall'aspetto austero e massiccio, su un altopiano circondato dal mare, il Castello Ursino di Catania fu fatto edificare da Federico II di Svevia tra il 1239 e il 1250 e godette di una certa fama durante i Vespri Siciliani, come sede del parlamento e residenza dei sovrani aragonesi.
Il maniero faceva parte del complesso sistema difensivo costiero della Sicilia orientale, cui appartenevano anche il Castello Maniace di Siracusa e il Castello di Augusta e, con il suo aspetto massiccio, era il simbolo dell'autorità e del potere imperiale svevo in grado di tenere a freno la cittadinanza catanese spesso ostile e ribelle.
Il nome molto probabilmente deriva da 'Castrum sinus', che significa 'castello del golfo' poiché inizialmente era a picco sul mare, ma una colata di lava dell'Etna del 1669 lo allontanò dalla costa di qualche centinaio di metri. Altri studiosi invece, sostengono che 'castrum Ursinum' potrebbe essere collegato al 'vir consularis Flavius Arsinius', che governò la Sicilia prima del 359 d.C e promosse il restauro del ninfeo di Catania. Il ricordo di lui potrebbe essersi conservato nella denominazione dell'area su cui poi sorse il castello.
Acquisito nel 1932 dal Comune di Catania e sottoposto a restauri, oggi il castello si trova in pieno centro storico e, dal 1934, è adibito a museo civico di Catania.
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