Giada Silvestro

Il mio articolo sul LARIMAR

2018-11-22 11:05:13

tra le più belle e rare pietre mai rinvenute.Viene anche detta "pietra dei delfini o di Atlantide o Lacrima del mare".I suoi colori virano dall'azzurro cielo al verde pallido,con a volte filamenti interni rossastri, dovuti alla fioritura dell'ossido del rame,che è il minerale che lo compone maggiormente.Scoperta la prima volta nel 1916 a Barahona da Padre Miquel F. Loren,nelle repubblica domenicana, ha avuto il suo nome attuale solo nel 1970 da un certo Miquel Mendez,il primo che comincio a commercializzarla ed il nome è la sovrapposizione di "Larissa" (sua figlia) e il mare per i suoi colori e perché ritrovata in prossimità costiera. Nonostante questo,la storia vuole invece che non venga dalle profondità marine ma sia una pietra di origine vulcanica che,trascinata dalla corrente dei fiumi di alta montagna,scenda a valle,in prossimità appunto delle coste...Questa la storia,c'è poi però la leggenda che la vuole legata alla misteriosa Atlantide,e la ipotizzerebbe come resti della stessa,tanto che se si medita fissandola ,riaffiorerebbero ricordi,scorci atlantidei e delfini,grazie anche ai suoi colori che richiamano il cielo ed il mare tipici dei Caraibi,il luogo geografico attuale dove si ipotizza sia Atlantide.È una pietra che può lavorare ad ampio spettro,sebbene sia più legata al chakra della gola,aiutando quindi la comunicazione ,e del cuore,in quanto attenua l'eccessiva emotività o l'ira. A tal proposito, andrebbe posta nella fossetta della gola o in prossimità del chakra del cuore per apportare calma e distacco. Infatti è una delle pietre migliori per tutte quelle persone che si sentono "vittime di...", apportando tranquillità a cuore e mente ( apatia, Depressione,paure e tormenti psicologici...). Chiarisce il pensiero,facilita la parola,aiuta la creatività,calma l'irruenza...A livello ancor più pratico, si dice che aiuti negli stati febbrili,nelle infiammazioni e nelle scottature solari e per l'ipertensione.A livello invece,più sottile , se posta a diretto contatto dei chakra superiori apporterebbe saggezza e stimolerebbe la capacità di autoguarigione.Nel discorso ad ampio spettro,invece, riporta armonia ed equilibrio a tutto il sistema energetico,tanto che viene utilizzata per i classici disturbi da risveglio della kundalini,quindi per calmare e raffreddare le energie in eccesso,ed è utilizzata nella riflessologia plantare per aiutare ad individuare i punti oggetto di squilibrio energetico.I suoi colori richiamerebbero quelli dell'acqua ed é quasi inevitabile il riporto all'utero e alla Grande Madre,tanto che é una pietra molto consigliata a tutti coloro che vogliono tornare a sentirsi protetti,ritornando mentalmente al grembo protettivo materno.Al contrario di altre pietre ,questa si ricarica alla luce di una bella giornata di cielo azzurro e si scarica o pulisce sotto acqua corrente.

Giada Silvestro

Pensieri sparsi

2018-11-22 10:04:31

Piano piano la vita ti aiuta a comprendere tante cose:ecco la “crescita”...una delle cose che mi sta aiutando a capire ,nonché a renderla attuata e a non farla rimanere solo una teoria,è il non dispensare consigli gratuiti quando si è in presenza di sordi..mi si asciuga la bocca!🤭😬😂Inutile cercare chi ascolta se l’ascolto è unilaterale..il mondo è condivisione per chi sta imparando a “condividere”..per chi no,è tutto invano,non c’è evoluzione,non c’è crescita,è tutto statico,invariabile ed inerte!Inoltre dobbiamo imparare che Non si può esigere,perché nulla è dovuto a priori..dobbiamo anche imparare che a volte dire “non ne ho voglia,non posso,no” non è sintomo di egoismo ma è manifestazione di rispetto e d’amore proprio..invece imparariam a ringraziare sempre e pensare in maniera relativa..potremmo sempre avere meno di ciò che abbiamo..se ci fermassimo ogni tanto a guardare oltre il ns naso ,scopriremmo che “abbiamo già tutto quello di cui veramente abbiamo bisogno”...Torniamo a sorridere ad ogni giornata che nasce ogni mattino: tutti noi abbiamo le ns proprie croci,abbracciandole potremmo scoprire che son infinitesimamente piccole da rendere ridicola ogni nostra esasperazione dello stato emotivo.Buongiorno vita,ti amo e ti ringrazio per tutti i tuoi doni!Gs

Giada Silvestro

Self-help

2018-11-17 22:30:10

“Quando si è in sovraccarico ,e non solo fisico,le emozioni si intensificano e possono confonderci. Così invece di essere solo stanche per esempio,le emozioni si auto-caricano sino allo stremo. quando capiamo di essere Allo stremo?...è tutto soggettivo,ogni persona ha sintomi diversi dall’altra! Sono qui ad esporvi i miei pensieri in merito.Credo che il primo e più importante step per tentare la risalita dopo una situazione abbastanza destabilizzante ,e non solo a livello emotivo, non sia tanto chiedere aiuto lá fuori.il più costruttivo è comprendere il meccanismo dietro una situazione di stress,demotivazione,depressione ecc...quindi riconoscere il nostro vero stato emozionale in quel momento e dire -stop! perché sto così?-Il più distruttivo,invece,che più o meno tutti mettiamo in atto in queste situazioni, è la commiserazione e l’auto-commiserazione (che non fa che alimentare...)...che se ci pensate è pure la via più sbrigativa...Tutto ha ragione d’esistere ma tutto ha il suo tempo! Dopo un primo step di comprensione su di sé, ci si può effettivamente aprire all’esterno,con l’intento di comprendere il meccanismo che in maniera inconsapevole ci ha condotti così in basso. Ma bisogna prestare appunto attenzione alla commiserazione che potremmo ricevere che non fa che alimentare: quante volte ci piace ,sottilmente,sentirci dire -oddio come mi spiace per te,ma sapessi io...cosa mi è successo...peggio,peggio...-Sembra l’eterna lotta davanti ad uno specchio o ad una bilancia,sin a quando non ti allontani e non fai effettivamente qualcosa per sistemarti quei capelli o scendere quei maledetti kg in più,loro staranno sempre lì con te! Quindi gli step da affrontare,secondo me, sono:- accettare e vivere lo stato- non portarlo nel tempo ma andare alla ricerca del meccanismo inconsapevole che lo ha generato- al bando la commiserazione,che alimenta lo stato ed è solo lamentela improduttiva, ed apriamoci ad una maggiore comprensione attraverso il confronto sano(lo specchio)- focalizzarsi su tutte quelle cose che potrebbero aiutare la risalita - attuarle dandosi tempo- riconfrontarsi I nostri meccanismi, di cui spesso non siamo consapevoli, sono in promos appunto le auto-alimentazioni di questi stati emotivi legati a sovraccarico o sovrastimo psicofisico. Cosa possiamo fare? Togliamoci tutte queste maschere o corazze che ci portano a chiusura ed autodemolizione. Cerchiamo di essere più costruttive! Ognuno avrà il suo modo personale,vi dirò ora del mio: dal secondo step in poi attuo una mia strategia”sdrammatizzo o auto-ironizzo” perché credo che siano un buon modo per non auto-sabotarsi e cadere nei gradini che ci conducono agli abissi. Si riconosce il problema ma non lo si autoalimenta attraverso le parole,sebbene preferiamo vie più sbrigative bisogna comprendere che però son quelle più improduttive. Un’altra strategia ,che ho scoperto presto in maniera teorica ma attuato tardi in quella pratica, è fanculizzare, riuscire a dire quei no terapeutici, darsi tempo, allontanarsi da quello che ci fa stare male e riscoprire il piacere delle cose belle. Insomma un po’ di sano egoismo! Cosa ci piaceva fare prima ,che ora abbiamo rinchiuso in un cassetto? Ri-apriamo il cassetto e tiriamo fuori tutto quello che amavamo fare e che ci faceva stare bene. Basterà poco alla volta,ma con costanza, ma quel poco ci aiuterà nella nostra risalita,e non solo perché sicuramente andrà a far risalire anche la serotonina (ormone della felicità e del benessere), poi pian piano il resto verrà automaticamente da sé grazie a costanza e coerenza. Io? Dal mio cassetto ho ripreso lettura,scrittura, passeggiata nella natura incontaminata.

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