1. Perché i canali, i bot e i gruppi giganteschi (il limite attuale mi pare sia di 100k membri) hanno spesso fatto parlare per propaganda terroristica, diffusione di materiale pedopornografico, cyber bullismo, revenge porn e altre belle cose:
2.  ▪Risale a qualche giorno fa l’espulsione di Telegram dall’Apple Store proprio per queste ragioni.­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­ E l’analisi di Guglielmo Crotti
3. Perché Telegram non ha un’unica applicazione. Avendo diffuso pubblicamente le API di sviluppo, esistono decine di clienti che diluiscono il pubblico di Telegram e che, soprattutto, rallentano la diffusione del nome.
4. Perché è difficile convincere una persona a cambiare, soprattutto in questo caso: l'utilizzo di WhatsApp è un'abitudine molto salda, e come tale è difficile che un utente riesca ad intaccarla.
5. Legato al punto 3, perché si crea un circolo vizioso: nel momento in cui per ognuno è difficile abbandonare WhatsApp per un’alternativa migliore, WA continua ad essere la scelta preferita dalla massa, quindi le persone sono ancora meno propense a cambiare perché “su Telegram non c'è nessuno” e così via.
6. Perché l'enorme gap iniziale che esisteva tra le due app è stato prontamente ridotto dal team di sviluppo implementando molte delle chicche su cui Telegram aveva il monopolio: la gratuità (una volta WhatsApp si pagava…), la crittografia end-to-end, le risposte ai messaggi, i link di invito ai gruppi, la versione web (che in realtà è ridicola rispetto a quella di Telegram, ma tant'è, visto che sembro essere l'unico al mondo ad utilizzarla), la possibilità di taggare, e così via.
7. Perché Durov non ha mai speso un centesimo per la pubblicità. E sebbene anche WhatsApp si sia sviluppato senza propaganda, da quando è stato inglobato nell’impero di Zuckerberg è ovvio che il brand si sia particolarmente potenziato grazie alle influenze di Facebook, Instagram e del brand Zuckerberg stesso.

Perchè fare influencer marketing?

La risposta è semplice:

Tutti, conosciamo o seguiamo i profili di persone molto conosciute sui social media, ma perché hanno così grande seguito?

In questo articolo come l'influencer marketing sia una strategia vincente per chi opera nel settore.