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Fino a un mese fa pochi sapevano chi fosse e che faccia avesse Volodymyr Zelens'kyj, presidente dell'Ucraina che guida in piazza la resistenza del suo paese all'attacco russo con addosso un giubbotto antiproiettile dichiarando "dicono che sono andato via, ma io sono qui, in piazza".
Qualche sera fa ha detto "potrebbe essere l'ultima volta che mi vedete vivo" e ogni volta che io trovo un intervento in video di quest'uomo che ha solo un anno e mezzo meno di me e si trova addosso il peso di un paese e forse anche di un continente, mi chiedo cosa pensi intimamente lui, di tutto questo.
Se non gli sembri di essere ancora sul palco, che non sia tutta una gag riuscita troppo bene.
Perché Zelens'kyj, figlio di un professore di cibernetica e di un'ingegnera, entrambi ebrei, laureato in legge senza aver mai esercitato la professione, ha scelto poi di dedicarsi alla sua passione: recitare.
Attore, sceneggiatore, produttore, direttore artistico, recita in diversi sketch comici battute scritte dalla moglie, sua compagna dai tempi del liceo.
Poi un giorno, nella serie Sluha Narodu "Servitore del popolo", interpreta un attore che diventa un capo di Stato onesto, capace di prevalere sui corrotti e i malfattori.
La serie vince diversi premi e Zelens'kyj interpreta così bene il Presidente che la produzione della serie ha l'idea surreale di lanciarlo in una vera campagna presidenziale quasi tutta on line che, incredibilmente, lo porta a stravincere e diventare il leader europeista di un'Ucraina in cambiamento.
E ora quello stesso attore che era andato sul palco di Ballando con le Stelle, è lì, con l'elmetto, a danzare con la morte vicina, a invocare aiuto dai leader del mondo, opporsi a Putin, tenere insieme con i suoi messaggi e la sua presenza anche fisica una democrazia fragile e bombardata che potrebbe cadere non solo in mano della Russia ma di tante spinte diverse ed estreme.
Non so cosa succederà alla storia dell'Ucraina, dell'Europa e a quella di Volodymyr Zelens'kyj, mi auguro che rimanga lì, soprattutto mi auguro che non muoia, perché è un uomo che è finito a rischiare la vita per passione o per gioco o per destino o per tutte le cose, verrebbe da dire un uomo normale. Anche se a questo punto nulla è più normale, nemmeno questa storia che potrebbe già essere il film o una serie, in cui un attore che ha recitato per essere Presidente ora recita il paladino del mondo libero e, anche qui, lo fa così bene da ricordarci il senso della politica e dell'ineluttabilitá delle scelte e del proprio dovere.
Accanto a lui c'è un ex campione del mondo dei pesi massimi di pugilato che fa il sindaco di Kiev con la sua faccia tutta gonfia, una miss Ucraina con il kalashnikov, mamme e nonne con il foulard che preparano le molotov, è tutto talmente terribile e narrativo che ci ricorda che la vita può essere ben più incredibile di qualsiasi romanzo e fiction.
Che, in circostanze estreme e tragiche, le persone possono diventare ciò che non si aspettano, trasformarsi in agenti del male ma, talvolta, al contrario, anche essere la versione migliore di sé.
E un uomo normale può risultare più credibile ed eroico di qualsiasi attore.


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Fino a un mese fa pochi sapevano chi fosse e che faccia avesse Volodymyr Zelens'kyj, presidente dell'Ucraina che guida in piazza la resistenza del suo paese all'attacco russo con addosso un giubbotto antiproiettile dichiarando "dicono che sono andato via, ma io sono qui, in piazza".
Qualche sera fa ha detto "potrebbe essere l'ultima volta che mi vedete vivo" e ogni volta che io trovo un intervento in video di quest'uomo che ha solo un anno e mezzo meno di me e si trova addosso il peso di un paese e forse anche di un continente, mi chiedo cosa pensi intimamente lui, di tutto questo.
Se non gli sembri di essere ancora sul palco, che non sia tutta una gag riuscita troppo bene.
Perché Zelens'kyj, figlio di un professore di cibernetica e di un'ingegnera, entrambi ebrei, laureato in legge senza aver mai esercitato la professione, ha scelto poi di dedicarsi alla sua passione: recitare.
Attore, sceneggiatore, produttore, direttore artistico, recita in diversi sketch comici battute scritte dalla moglie, sua compagna dai tempi del liceo.
Poi un giorno, nella serie Sluha Narodu "Servitore del popolo", interpreta un attore che diventa un capo di Stato onesto, capace di prevalere sui corrotti e i malfattori.
La serie vince diversi premi e Zelens'kyj interpreta così bene il Presidente che la produzione della serie ha l'idea surreale di lanciarlo in una vera campagna presidenziale quasi tutta on line che, incredibilmente, lo porta a stravincere e diventare il leader europeista di un'Ucraina in cambiamento.
E ora quello stesso attore che era andato sul palco di Ballando con le Stelle, è lì, con l'elmetto, a danzare con la morte vicina, a invocare aiuto dai leader del mondo, opporsi a Putin, tenere insieme con i suoi messaggi e la sua presenza anche fisica una democrazia fragile e bombardata che potrebbe cadere non solo in mano della Russia ma di tante spinte diverse ed estreme.
Non so cosa succederà alla storia dell'Ucraina, dell'Europa e a quella di Volodymyr Zelens'kyj, mi auguro che rimanga lì, soprattutto mi auguro che non muoia, perché è un uomo che è finito a rischiare la vita per passione o per gioco o per destino o per tutte le cose, verrebbe da dire un uomo normale. Anche se a questo punto nulla è più normale, nemmeno questa storia che potrebbe già essere il film o una serie, in cui un attore che ha recitato per essere Presidente ora recita il paladino del mondo libero e, anche qui, lo fa così bene da ricordarci il senso della politica e dell'ineluttabilitá delle scelte e del proprio dovere.
Accanto a lui c'è un ex campione del mondo dei pesi massimi di pugilato che fa il sindaco di Kiev con la sua faccia tutta gonfia, una miss Ucraina con il kalashnikov, mamme e nonne con il foulard che preparano le molotov, è tutto talmente terribile e narrativo che ci ricorda che la vita può essere ben più incredibile di qualsiasi romanzo e fiction.
Che, in circostanze estreme e tragiche, le persone possono diventare ciò che non si aspettano, trasformarsi in agenti del male ma, talvolta, al contrario, anche essere la versione migliore di sé.
E un uomo normale può risultare più credibile ed eroico di qualsiasi attore.
