Vincenzo Rago

Founder Starter

17/11/2021, 15:39
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Vincenzo Rago

Founder Starter

17/11/2021, 12:14

A volte mi chiedo:

come ha fatto la nostra generazione

a sopravvivere ai cibi

contenenti lattosio?

Come siamo potuti crescere

senza omogenizzati, integratori,

ormoni e multivitaminici?

Come siamo vissuti

senza Coca zero, Red Bull,

aperitivi e long drink,

se aspettavamo la domenica

per bere l’acqua gasata

con polverine disciolte?

Come abbiamo superato

gli inverni rigidi

col panino nella cartella,

senza le merendine, la nutella

e gli immunostimolanti?

Come ci siamo accontentati

della merenda del pomeriggio

fatta di pane, burro e zucchero,

senza ricorrere ai centrifugati

di frutta e verdura?

Come abbiamo superato

le sere d’estate

con una fetta di anguria per strada,

senza la baldoria degli happy hour?

Come abbiamo sopportato

la punizione di un professore,

e abbracciato incontrandolo

dopo tanti anni,

senza aggredirlo

con l’approvazione dei genitori?

Come abbiamo potuto

corteggiare la compagna di banco

senza epilazione sul petto,

e un fisico da bodybuilding?

Come abbiamo potuto

fare a meno del personal trainer,

avendo giocato solo a calcetto

sui terreni sterrati,

mentre il compagno più sfigato

faceva da arbitro?

Come siamo sopravvissuti

alle ginocchia sbucciate

e disinfettate con la sola saliva,

senza ricorrere ad antibiotici

antisettici e medicazioni?

Come siamo riusciti

ad incontrarci con la ragazza

se non esisteva il cellulare

e gli unici sms

erano un bigliettino nel diario

e un bacio rischiato?

Come accettava di uscire con noi,

se andavamo a prenderla a piedi

sapendo che volevamo

regalarle le ali?

Come abbiamo potuto

scrivere poesie

e comporre canzoni

senza l’uso del computer?

Come siamo riusciti

ad aspettare un tempo infinito

per dare il primo bacio,

se ora è l’ultimo ad arrivare

dopo un amplesso?

Eppure,

la nostra generazione

che non faceva l’alba,

ha saputo sognare.

Perché il cibo più sano

che l’ha nutrita,

era la speranza.

-- Gianni Miniello

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Vincenzo Rago

Founder Starter

17/11/2021, 11:32

Ti racconto cosa c'è dietro questa foto.

C'è la storia di un Grande Uomo, mio papà Giuseppe (per tutti Peppino), dopo una vita dedicata al lavoro, alla sua famiglia e alla sua grande passione: la campagna.

Papà che si è ritrovato all'età di 83 anni, a causa di varie complicanze di salute, a dover affrontare nel giro di tre mesi l'amputazione di entrambi gli arti inferiori e con il rischio di perdere la vita.

Ma per grazia del Signore ha superato gli interventi.

Ed è così che grazie alla sua grandissima determinazione e forza di volontà, con il supporto della sua famiglia e degli amici, si è ripreso in mano la sua vita!

Eccolo a distanza di due anni dagli interventi, alla veneranda età di 85 anni, qui in campagna insieme noi per raccogliere le olive. Per fare il direttore dei lavori e cercare di essere utile come meglio può.

Ecco ora sai cosa c'è dietro questa foto, un grande insegnamento che lui ci da ogni giorno: non arrendersi mai! E che con la giusta volontà e determinazione si può superare ogni limite!

-- Angela, Gioia del Colle

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