Stefano Ban

Top Founder Senior

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PROCEDURE OPERATIVE Oggi ho fatto dei sopralluoghi in un paio di aziende che sto acquisendo. Ho rilevato in entrambe la mancanza di una struttura che organizzi le risorse umane. Anche se un’azienda è piccola, definita anche PICO IMPRESA con 5 persone nell’organico comprensivo della proprietà aziendale, devono essere scritti i lavori che vengono eseguiti in azienda e chi li fa. Sembra un lavoro banale e quasi inutile a chi da molto tempo lavora in quell’azienda, ma dopo anni di analisi nelle aziende, ho riscontrato che invece sono proprio questi piccoli particolari a fare la differenza. Stillata la lista, si crea un organigramma aziendale, definendo bene i ruoli. Per ogni figura vengono identificati i lavori che presenti nella lista. Ci saranno delle sovrapposizioni in quanto non tutti sono sempre presenti in azienda . Ci saranno, ad esempio due persone che si occupano di acquisti. Avere in azienda più persone che fanno lo stesso lavoro è importante per il funzionamento della stessa. Và creata una procedura in modo che quell’operazione venga fatta allo stesso modo da tutti. Il confronto fra le parti per creare una procedura innescherà una modalità operativa che sarà il mix fra i due pensieri. Potenzialmente un modo vincente ed efficiente. Nel caso non si trovi l’intesa fra le parti, consiglio sempre di interpellare un consulente in modo da aiutare la creazione di una procedura operativa aziendale. I diversi pensieri in merito genereranno un documento che indicherà come svolgere quel task. Con questa modalità l’azienda sarà pronta ad confrontarsi con il mercato, riuscirà ad affrontare gli imprevisti, che vivamente spero sia una vacanza premio per un addetto dell’azienda piuttosto che altro :-) . Riuscirà a far fronte all’improvviso aumento del lavoro inserendo una risorsa nuova che, seguendo le procedure, in poco tempo sarà in grado di svolgere l’operazione al meglio. Le regole delle grandi realtà industriali possono essere inerite anche nelle pico aziende, con tanti benefici.

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UN ANNO DI FATTURAZIONE ELETTRONICA IN UNA PICO IMPRESA Oggi avevo una riunione con il commercialista. L’obiettivo era quello di chiudere l’anno fiscale 2019. Fra le varie cose ci siamo soffermati a parlare di come la fatturazione elettronica abbia cambiato il lavoro nel corso dell’anno. Per una pico azienda come la mia abituata a lavorare con Excel l’acquisto di un programma per la contabilità è stato un grande passo. Già da un paio di anni lo volevo prendere, ma eravamo troppo piccoli per sfruttare le potenzialità di una piattaforma. Poi l’obbligatorietà della fatturazione elettronica ci ha costretto ad acquistare la licenza. Io ero molto positivo in merito al miglioramento che questa nuova modalità lavorativa ci avrebbe dato. Mi sono accorto però analizzando i dati che appena nella seconda metà dell’anno abbiamo iniziato a sfruttare a pieno le potenzialità del software. Nonostante i reali vantaggi e benefici ci fossero evidenti, c’è stata una resistenza al cambiamento. Era chiaro che avere tutti i dati dei clienti e dei fornitori in un software, avere un catalogo dei prodotti strutturato, avere la possibilità di avere un pannello di controllo su fatturato e costi, la possibilità di analizzare tutti i dati in modo statistico e poter programmare il lavoro futuro con una mappa fosse una cosa positiva, ma il cambiamento è stato duro. Proprio da uno come me che vive di formazione, che è pronto ai cambiamenti non mi aspettavo una resistenza al cambiamento. È proprio curioso vedere la mente umana nelle sue sfaccettature e capire come funziona. Mi affascina molto e sono contento di avere delle persone con cui confrontarmi ed avere la possibilità di vedermi in terza persona grazie alla loro visione. Ora, grazie ad una attenta analisi del portafoglio clienti posso permettermi di strutturare un budget annuo e dividerlo in trimestri. Quel budget che quando lavoravo in banca o in assicurazione mi dava tanto fastidio. Però ora che ho una visione completa da imprenditore mi rendo conto che con i dati degli anni passati, l’obiettivo annuo da realizzare mettere un budget è indispensabile, Dunque.. Quanti corsi dei miei clienti scadono nell’anno? Che valore economico anno? Quali contratti di assistenza abbiamo in piedi durante l’anno? Che valore economico anno? Quanti potenziali nuovi clienti devo acquisire nell’anno? Come faccio a trovarli? Come faccio a soddisfarli ? Queste ed altre domande ci permetteranno di raggiungere gli obiettivi che ci siamo prefissati. Quello che vorrei è raggiungerli con il sorriso e non con l’ansia come capitava in passato. Questo è forse l’obiettivo più grande ! #picoimprese #nanoimprese #gestioneaziendale #procedureaziendali #simpness #ippogrifo#smallbusiness

Stefano Ban

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PROGETTO CONDIVISO In questi giorni sto lavorando su due progetti condivisi. L’emozione e l’entusiasmo sono altissimi. L’evento B2Big Live mi ha dato anche questo. Ho conosciuto persone interessanti che conversando abbiamo trovato progetti in comune nei rispettivi cassetti. Dunque perché non unire le forze e svilupparli assieme? Realizzare un progetto condiviso ti permette di confrontarti, di vedere come lavora l’altro, ma soprattutto di vedere come lavori tu attraverso gli occhi dell’altro. Capisci che uno più uno non fa due ma molto di più. L’unione di conoscenza, risorse, esperienze è a dir poco fantastico 😊

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