Pasquale Moscaritolo

Infezioni post operatorie: accusa e difesa Boselli lancia l'allarme a Cuneo, ma dal Santa Croce fanno sapere che i numeri sono costanti e non c'è nessun aumento dei casi Troppe infezioni post operatorie in ospedale. È questa l’accusa pesante dell’ex vice sindaco Giancarlo Boselli, coordinatore di Laboratorio Democratico di Cuneo in una lettera spedita a sindaco di Cuneo, consiglieri comunali, presidente e assessore alla sanità della regione Piemonte. Boselli scrive per inserirsi nel dibattito intorno al futuro nuovo ospedale proponendo la soluzione piazza d’Armi Montezemolo per il nuovo nosocomio, con parco urbano al posto del Santa Croce e area fieristico-culturale al Carle. Ma nella lettera fa pesanti accuse sulla questione igienico-sanitaria della struttura. Scrive: “Il Santa Croce è una struttura superata. Il suo nucleo principale non è antisismico. I suoi sotterranei sono una groviera facilmente penetrabile insicura e poco sorvegliata. Le infezioni postoperatorie sono in fortissimo aumento. Chiamano in causa i livelli di igiene generale o anche delle sale operatorie?  Sbaglia chi pensa che questa situazione possa fermarsi nel tempo e possa reggere per dieci anni. Si aggraverà esponenzialmente, precipiterà”. La risposta arriva dai vertici del Santa Croce che derubrica le accuse come “chiaccchiere da bar”. Paolo Pellegrino che nellla direzione sanitaria del presidio dell’Azienda Ospedaliera Santa Croce e Carle di Cuneo, si occupa delle questioni igienico-organizzative e relative alla prevenzione e controllo delle infezioni ospedaliere spiega: “Siamo sottoposti a controlli molto severi e attenti a cui teniamo molto, relazioniamo alla Regione seguendo protocolli e indicatori attenti soprattutto sulla sorveglianza delle infenzioni da ferita chirurgica. Abbiamo appena partecipato in Regione a un incontro sull’analisi dei dati delle aziende piermontesi del report 2017 e risultiamo assolutamente in linea con tutti gli altri ospedali del Piemonte come il nostro. Il problema è serio ma lo affrontiamo seriamente in tutti gli ambiti, compreso i controlli ambientali della qualità dell’aria delle nostre strutture”. Pellegrino non nasconde che il problema esista e sottolinea che è davvero un problema non solo per Cuneo ma per tutte le aziende sanitarie: “Gli studi più autorevoli – dice – dimostrano che una buona parte dei batteri che provocano infezioni dopo un intervento chirurgico sono resistenti agli antibiotici. E purtroppo è vero che più si sta in ospedale e più il rischio di infezioni aumenta. Ma ripeto non c’è nessun allarme a Cuneo”

Pasquale Moscaritolo

Il ruolo dell’infermiere di sala operatoria Molto spesso le persone si chiedono quale possa essere il ruolo dell’infermiere in una sala operatoria perchè notoriamente per la comunità, gli attori della sala, sono: Il Chirurgo, l’Anestesista , l'infermiere strumentista e l'infermiere di anestesia Iniziamo col dire che l’equipe operatoria Deve essere costituita da una varietà di professionisti che in base alle proprie competenze, garantiscono la corretta esecuzione di tutte le procedure necessarie all’espletamento di un intervento chirurgico. Come primo avremo il chirurgo primo operatore, un chirurgo secondo operatore, un infermiere Strumentista ed un infermiere di Sala (chiamato anche Infermiere di Anestesia). Completano la formazione della squadra, gli OSS “operatori socio sanitari”. Lo strumentista assume un ruolo di grande responsabilità all’interno dell’equipe poichè in base all’intervento da eseguire, si occuperà di recuperare tutto il materiale necessario allo svolgimento della procedura. E’ il garante della sterilità, conta dei ferri e delle garze sia prima che dopo l’intervento. Tutto deve tornare, nulla puo essere dimenticato, mai in nessun caso nel paziente. Ci sono realtà in cui vi è una netta distinzione tra Infermiere Strumentista e di Anestesia, altre in cui gli operatori sono interscambiabili. Al mattino appena arrivati al lavoro, si procede al rifornimento di tutti i presidi necessari al fine di espletare al meglio l’attività routinaria. Si effettua un check di tutte le apparecchiature per assicurare che tutto funzioni alla perfezione. Nulla può passare inosservato data l’importanza delle funzioni che queste apparecchiature dovranno svolgere (basti pensare al Ventilatore che consente ai pazienti di respirare durante l’intervento chirurgico). Una volta terminate queste prime attività si procede alla preparazione e all’allestimento della sala operatoria con i presidi specifici per l’intervento che si andrà ad effettuare. Negli Ospedali piu “dotati”, un operatore trasporterà il paziente dal reparto di degenza al Blocco Operatorio. Molto più spesso accade che sia parte del personale di sala ad occuparsene per mancanza di operatori di supporto. Si verifica la documentazione sanitaria e la corrispondenza di quanto scritto, rispetto a quanto riferito dal paziente.  Se tutto corrisponde, si procede con l’anestesia e si avvia l’intervento chirurgico. Una volta terminato l’intervento si procederà al risveglio del paziente o al trasporto nella “recovery room” dove un infermiere/a accoglierà e gestirà il risveglio. Nel frattempo l’impresa di pulizia effettua le procedure di sanificazione degli ambienti e l’infermiere ripristina la sala per seguire con l’intervento successivo. Una volta terminato il proprio turno, con la consapevolezza di aver contribuito ad aver fatto qualcosa di utile per i pazienti e per la collettività, si torna a casa con un carico di responsabilità addosso non indifferente e con la speranza che tutto continui a “funzionare” nel migliore dei modi. La soddisfazione piu grande è quando incontri i pazienti nel  reparto e ti ringraziano per l’operato, anche se avrai fatto il tuo lavoro, ma se fatto con amore avrà di sicuro un valore aggiunto inestimabile.

Pasquale Moscaritolo

Il codice deontologico è un codice di comportamento, generalmente avente efficacia normativa, a cui il professionista deve attenersi per l'esercizio della sua professione.La deontologia professionale consiste nell'insieme delle regole comportamentali, il cosiddetto "codice etico", che si riferisce in questo caso a una determinata categoria professionale.

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