Pasquale Moscaritolo

Coronavirus e mezzi pubblici: indicazioni IL MINISTERO DELLA SALUTE FORNISCE LE INDICAZIONI Coronavirus e mezzi pubblici: il Ministero della Salute fornisce le indicazioni per utilizzarli nel modo giusto. Siamo ormai entrati nella Fase del lockdown, ma il Covid 19 non è scomparso. Tornando pian piano alla vita normale torniamo anche a prendere i mezzi pubblici. Non possiamo però mettere in pericolo la nostra salute o quella degli altri. Proprio per questo motivo il Ministero della Salute ha stilato una sorta di decalogo che ci aiuta a usare nel modo giusto i mezzi pubblici. Secondo l’Inail, i mezzi pubblici sono da considerarsi un contesto con un rischio di aggregazione medio alto. Sono infatti tantissimi i cittadini che ogni giorno devono prendere per necessità un mezzo pubblico. Si tratta di un assembramento di persone in uno spazio ristretto. Anche le banchine dove aspettare l’arrivo dei mezzi pubblici possono considerarsi pericolose. Ovviamente nelle ore maggiori di punta il livello del rischio si alza di molto. Ecco dunque perché è importante che il Ministero della Salute abbia fornito le indicazioni su Coronavirus e mezzi pubblici. Si tratta di un elenco di 9 regole che tutti dovremmo seguire con molto scrupolo per non infettarci di Covid 19 e non infettare le persone vicino a noi. SALUTE Non usare il trasporto pubblico se hai sintomi di infezioni respiratorie acute (febbre, tosse, raffreddore) BIGLIETTI Acquista, se possibile, i biglietti in formato elettronico online o tramite app SEGNALETICA Segui la segnaletica e i percorsi indicati nelle stazioni o alle fermate DISTANZA Mantieni sempre la distanza di almeno un metro durante tutte le fasi del viaggio SPOSTAMENTI Utilizza le porte di accesso ai mezzi indicate per la salita e la discesa POSTI Siediti solo nei posti consentiti mantenendo il distanziamento dagli altri occupanti CONDUCENTE Evita di avvicinarti o di chiedere informazioni al conducente MANI Durante il viaggio indossa guanti monouso e fai attenzione a non toccarti il viso MASCHERINE Indossa una mascherina per la protezione del naso e della bocca Per avere maggiori informazioni si può visitare il sito del Ministero della Salute

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Pasquale Moscaritolo

Come creare un’Italia più forte post pandemia da COVID19? “SNELLIMENTO BUROCRATICO, COLLABORAZIONE STATO/REGIONI E SUPPORTO SANITÀ PRIVATA E INDUSTRIA: ECCO IL MODELLO VIRTUOSO!” 7 maggio 2020 – Modificare le regole amministrative/burocratiche che oggi rallentano il Paese, avere un confronto diretto fra gli attori istituzionali coinvolti sia essi nazionali che regionali, coinvolgendo comuni, medici di medicina generale, pediatri di libera scelta e farmacista territoriale, cercando anche di trovare collaborazione nella sanità privata o nell’industria farmaceutica per contribuire alla creazione di un modello virtuoso. Questo il tema centrale che sarà affrontato dai massimi esperti del panorama sanitario italiano, durante il WEBINAR “FASE 2 COVID19: FOCUS TERRITORIO – ANTICIPARE E GESTIRE IL CAMBIAMENTO”, organizzato da OFFICINA MOTORE SANITA’ in collaborazione con BioMedia e realizzato grazie alla sponsorizzazione di IPSEN. “Siamo da poco passati alla fase 2 della pandemia COVID19 e dal punto vista della medicina territoriale dobbiamo partire dall’esperienza appena fatta dalle singole realtà regionali dove nella fase acuta le Regioni più organizzate ed efficienti hanno fornito risposte migliori alla pandemia. La tragica vicenda del Coronavirus dovrà rappresentare l’occasione per una nuova condizione, che servirà a costituire la medicina territoriale del futuro dove tutti gli attori coinvolti dovranno mettersi in gioco e cercare di superare per il bene comune di tutti i cittadini i loro pur comprensibili specifici interessi”, queste le parole di Claudio Zanon, Direttore Scientifico Motore Sanità “Mai come in questa fase la gestione dell’emergenza ha assunto connotati reali con un’interazione a 360° con il complessivo mondo sanitario e sociosanitario. L’evoluzione tumultuosa della pandemia ha determinato la necessità di una risposta rapida e integrata che ha avuto riscontro pratico ed effettivo su tutto il sistema. I problemi affrontati sono molteplici: dalla capacità di offerta ospedaliera ad alta intensità (UTI) e media intensità, alla capacità territoriale di prendere in carico le diverse situazioni. In Liguria la risposta è stata pianificata in tempi precoci: il 18 febbraio è stata creata una task force multidisciplinare Covid, un’azione che ha consentito di gestire, nelle forme possibili, i problemi emergenti. Non tutto tornerà come prima, dagli stress del sistema molte attività hanno infatti subito radicali mutamenti”, ha detto Walter Locatelli, Commissario Straordinario A.Li.Sa. Regione Liguria “Le farmacie in questa epidemia dovuta al Covid si sono dimostrate un sistema territoriale che ha ben tenuto” dichiara Annarosa Racca, Presidente di Federfarma Lombardia “abbiamo dimostrato veramente di essere il presidio sanitario sul territorio, aiutando la gente non solo nella dispensazione del farmaco ma anche nella difesa dal contagio e nella prevenzione. Per il futuro, vorremmo che si ricordasse quanto siano state efficaci le farmacie, e che questo sia uno stimolo per ridare alla farmacia il ruolo di primo presidio sanitario del territorio anche per alcuni farmaci e presidi in cui il sistema delle gare ha dimostrato la sua inefficienza e scarsa flessibilità”, conclude la Racca. “Cosa succederà quando sarà terminata l’emergenza da Covid 19? Come verranno riattivati i percorsi assistenziali classici evitando il fenomeno delle liste di attesa? Quale ruolo per l’assistenza domiciliare e territoriale, una volta verificata anche l’inadeguatezza del sistema basato sulle RSA? Con riferimento specifico all’ultimo quesito, rappresenta una straordinaria opportunità non solo dal punto di vista strettamente assistenziale ma anche economico e gestionale (minori costi, qualità delle cure, tempestività, qualità della vita dei pazienti e dei loro familiari). Ogni crisi può e deve essere vista come una opportunità di modificare situazioni stagnanti con l’obiettivo di migliorare la gestione del sist

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Pasquale Moscaritolo

Scoperto nuovo gene che causa difetti del metabolismo LA SCOPERTA È AVVENUTA ALL’OSPEDALE BAMBIN GESÙ E’ stato scoperto nuovo gene che causa difetti del metabolismo. La scoperta è avvenuta all’Ospedale Bambin Gesù di Roma. La modificazione di questo gene causa una malattia rara che provoca un grave difetto del metabolismo. Lo studio di questo nuovo gene è stato condotto dall’ospedale pediatrico Bambino Gesù in collaborazione con il Policlinico Universitario di Messina e altri istituti in USA (Pennsylvania, Minnesota, California), Germania, Danimarca, Finlandia ed Egitto. Al momento in tutto il mondo sono solo 7 i casi conosciuti di questa malattia rara. Si tratta di una patologia congenita a trasmissione ereditaria “autosomica recessiva”. Questo vuol dire che entrambi i genitori devono essere portatori del gene mutato. Il bambino per sviluppare questa patologia deve ereditare il gene mutato sia dalla mamma che da papà. La scoperta di questo nuovo gene che causa difetti del metabolismo è stata pubblicata su Brain, un’importate rivista internazionale di neurologia. Il gene è stato denominato GALNT2. La nuova patologia è stata invece chiamata “GALNT2-congenital disorder of glycosylation (GALNT2-CDG)”. Tra i disturbi che può provocare c’è ritardo globale dello sviluppo, disabilita’ intellettiva con deficit del linguaggio, tratti autistici, epilessia, anomalie cerebrali, dismorfismi e riduzione dei livelli di colesterolo HDL. Purtroppo per molte malattie genetiche non esiste ancora una cura e anche in questo caso è possibile trattare solo i sintomi. La coperta di questo nuovo gene può però essere un buon punto di partenza per nuovi studi. Questi nuovi studi potrebbero portare alla definizione di protocolli di cura oppure a trovare altri pazienti affetti da questa malattia rara. Secondo l’Istituto Superiore di Sanità in Italia si stimano 20 casi di malattie rare ogni 10.000 abitanti. Ogni anno sono 19.000 i nuovi casi che vengono segnalati. Una malattia viene definita rara quando il numero di casi accertati non supera una certa soglia.

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